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Fs Italiane

Come il Gruppo FS Italiane si è preparato al caro energia

Gli effetti del caro energia non hanno piegato FS, anzi. Fatti, numeri e scenari su produzione, consumi e risparmi

Il caro energia non trova impreparato Gruppo FS Italiane: il gruppo guidato dall’AD Luigi Ferraris, che già da tempo ha messo in campo le opportune azioni per contenere i consumi e aumentare l’energia pulita proveniente da fonti rinnovabili. Temi che assumono una fondamentale importanza visto che i consumi annui del Gruppo ammontano a circa 6 TWh, pari al 2% del fabbisogno annuale di energia elettrica a livello nazionale, e servono per alimentare la trazione ferroviaria e far viaggiare i treni sugli oltre 12.000 chilometri di linea elettrificata a cui si aggiungono i treni a trazione diesel sui restanti 4.600 chilometri. Questo quanto emerge dagli ultimi dati in merito alle conseguenze economiche dei rincari energetici dovuti a tanti fattori contestuali. Ma la reazione e il programma per il prossimo futuro ci sono.

LO STATUS ELETTRICO DI FS ITALIANE

L’energia elettrica per trazione ferroviaria assorbe quasi il 70% del totale dei consumi di Gruppo FS Italiane. Sono sette su dieci i treni elettrificati in Italia, in un momento in cui il nostro paese – tra piani europei ed emergenza russo-ucraina – sta disegnando il proprio futuro energetico anche nel settore della mobilità.

L’elettrico italiano viene spesso ricondotto ai veicoli a quattro ruote. Ma questo non deve trascurare il lavoro del mondo a rotaie. Certo, la pandemia ha aumentato i costi (+55%) e vinto il rapporto con i consumi (cresciuti del 6% dal 2020).

LE RINNOVABILI

Produrre e autoconsumare energie rinnovabili, differenziare il mix energetico sono allora le vie principali per inseguire il cambiamento. Nelle prossime settimane, l’ad di FS Italiane Luigi Ferraris presenterà il piano industriale del gruppo. Fondamentale è far fede alle modifiche del decreto legislativo 199/2021 per visionare le strutture già edificate tra le aree da privilegiare per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili.

I SETTORI DI FS ITALIANE

Officine, riscaldamento e illuminazione di stazioni e uffici, strade e gallerie. Ma anche servizi di trasporto, manutenzione e gestione delle infrastrutture ferroviarie o stradali. Qui serve energia e FS Italiane concentrerà i suoi sforzi di produzione e autoconsumo di rinnovabili. Un futuro, ma anche un presente sostenibile, dunque, e di generazione domestica dell’energia più sostenibile.

I DATI DEL 2021, INTANTO

Il 2021 è stato per tanti versi l’anno della ripartenza, sebbene la pandemia sia ancora presente nel mondo e condizioni almeno in parte le nostre vite. Ma è stato anche l’anno della Cop26, dei piani europei e statunitensi di lottare contro il cambiamento climatico. Ora la crisi ucraina sta apparentemente spostando indietro gli orologi energetici del mondo, delle grandi potenze.

L’elettrico dell’anno appena passato è aumentato da una quota green certificata del 37% del 2020 a una quota pari al 61%.La soluzione, secondo FS, potrebbe essere quella di “trasformare gli agglomerati industriali e il patrimonio immobiliare in piccole comunità energetiche. L’energia rinnovabile prodotta nell’ambito del Gruppo è soprattutto quella da tecnologia fotovoltaica“.

OFFICINE, STAZIONI, SUOLO NON UTILIZZATO

Nel corso del 2021 Trenitalia ha raddoppiato la produzione di energia ad uso industriale da impianti fotovoltaici passando da circa 3.000 a poco meno di 6.000 MWh. Gli investimenti fatti hanno riguardato i tetti green delle officine di Verona, Torino Smistamento e Firenze Osmannoro.  E per il 2022 arriveranno nuovi impianti a Napoli Gianturco, Foligno, Voghera e Foggia, oltre al potenziamento di quello milanese.

Sulle stazioni, gli investimenti di FS italiane riguardano le grandi superfici di copertura. Oltre
al nuovo parcheggio a Roma Termini, diventeranno ecologici anche i tetti del parcheggio di Napoli centrale, la stazione di Roma Tiburtina e quella di Palermo per un totale di 40 mila metri quadri. Grazie al fotovoltaico verrà coperto il 10% del fabbisogno delle stazioni.

E poi c’è la parte del suolo non utilizzato. In tutto sono 30 milioni di metri quadri di suolo non fertile che il Gruppo ha individuato in aree limitrofe a strade e ferrovie che potrebbero essere utilizzati in ottica green: impianti di energie pulite e non solo. E allora le operazioni da attuare sono per esempio la piantumazione, i corridoi verdi, le piste ciclabili, tetti green connessi. Così da riqualificare le aree interessate, migliorando il benessere di chi ci vive e lavorando su cattura e stoccaggio di CO2.

COME FS ITALIANE RISPARMIA

Infine, qualche indicazione su come risparmiare energia nel mondo della mobilità su rotaia con la premessa che il treno è il mezzo green per eccellenza e che i nuovi convogli regionali consumano il 30% in meno della generazione precedente, oltre a nuove funzioni che garantiscono il minor impiego di energia possibile. I piani del gruppo FS Italiane sono chiari. “Smart building, iniziative per l’efficientamento energetico, interventi di building automation, installazione a tappeto di lampade LED a basso consumo e sistemi di corretta gestione luci quali temporizzatori, crepuscolari, regolatori automatici di intensità luminosa come la riqualificazione energetica dei sistemi di aria compressa e di riscaldamento dei grandi impianti di manutenzione dei treni” sono le opzioni che Trenitalia mette e metterà in campo nella sua strada verso migliori condizioni energetiche.

Questo testimonia come in Italia ci sia l’impegno concreto nei vari settori, in questo caso quello ferroviario, di perseguire gli obiettivi 2030 e 2050 di neutralità carbonica e sostenibilità totale. Qui bisogna guardare per non cadere nel catastrofismo o nell’ideologia. Perché anche certi errori del genere hanno penalizzato il nostro paese causando ritardi e scelte sbagliate. La strada è un’altra.

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