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Petrolio

Come la pandemia contagia i prezzi del petrolio

I prezzi del petrolio tornano ad aumentare, ma pesa la crescita dei contagi da Covid-19 

La pandemia contagia i prezzi del petrolio, che nelle ultime settimane hanno visto moltiplicarsi i segni negativi. Lunedì 23 agosto, dopo un inizio di sessione pessimo, il barile vede crescere il proprio costo, mentre continua a pesare una domanda di carburante più lenta. Tutti i dettagli.

I PREZZI DEL GREGGIO

Il greggio Brent è salito di 1,23 dollari, dell’1,9%, a 66,41 dollari al barile alle 07:01, dopo essere sceso a 64,60 dollari all’inizio della sessione, il livello più basso dal 21 maggio. Il greggio US West Texas Intermediate, Wti, è aumentato di 1,13 dollari,  dell’1,8%, a 63,27 dollari al barile, in recupero dai 61,74 dollari, il minimo dal 21 maggio, toccato all’inizio degli scambi asiatici.

MERCATO RIBASSISTA?

“I prezzi del petrolio hanno preso una pausa dopo i forti cali della scorsa settimana”, ha affermato Kazuhiko Saito, capo analista di Fujitomi Securities Co Ltd. “Ci aspettiamo di vedere ulteriori aggiustamenti questa settimana, ma il sentimento del mercato rimarrà probabilmente ribassista con crescenti preoccupazioni per la domanda di carburante più lenta in tutto il mondo”, ha aggiunto.

IL PESO DELLA PANDEMIA

A pesare è la maggiore diffusione di contagi da Covid-19. La Cina,  il più grande importatore di petrolio greggio al mondo, scrive Reuters, ha imposto nuove restrizioni con la sua politica di “tolleranza zero” sul coronavirus, che sta colpendo le spedizioni e le catene di approvvigionamento globali. Anche gli Stati Uniti, come Pechino, hanno ridotto la capacità di volo.

 

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