Nel suo Word Energy Outlook, l’AIE afferma che “le politiche a sostegno dell’energia pulita stanno dando i loro frutti, mentre il ritmo di cambiamento previsto nei mercati chiave di tutto il mondo sta aumentando”
Poche settimane fa l’Agenzia Internazionale per l’Energia ha pubblicato il suo World Energy Outlook 2023, prevedendo il probabile scenario energetico di fine decennio alla luce dell’attuale situazione globale e delle politiche climatiche. Se la capacità mondiale di energia rinnovabile sta crescendo rapidamente – grazie agli ingenti investimenti degli ultimi anni e al maggiore sostegno da parte dei governi di tutto il mondo – l’AIE afferma che non si sta facendo abbastanza per raggiungere gli obiettivi climatici globali di fine decennio. E, se nel suo outlook si mostra ottimista, altre organizzazioni dubitano che il mondo in questo periodo riuscirà ad allontanarsi in modo così significativo dal petrolio e dal gas.
LE PREVISIONI DELL’AIE NEL SUO “WORLD ENERGY OUTLOOK”
Nel suo World Energy Outlook l’AIE scrive che “alcune delle pressioni immediate derivanti dalla crisi energetica globale si sono allentate, ma i mercati energetici, la geopolitica e l’economia globale sono instabili e il rischio di ulteriori sconvolgimenti è sempre presente”. Il prezzo dei combustibili fossili è sceso rispetto al picco del 2022, ma il conflitto Russia-Ucraina continua ed altri conflitti si stanno verificando in Medio Oriente. Nel frattempo, l’inflazione resta elevata e il mondo sta lottando contro eventi meteorologici sempre più forti, come forti ondate di caldo, uragani e gelate. Inoltre, le emissioni di gas serra non hanno ancora raggiunto il picco, ed ogni anno milioni di persone ancora muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico.
Tuttavia, gli investimenti globali in progetti di energia rinnovabile e tecnologia pulita continuano ad aumentare, con un’enorme pipeline di energia verde in molte aree del mondo. Il rapporto afferma che gli investimenti nell’energia pulita sono aumentati del 40% dal 2020, sostenendo la creazione di posti di lavoro nel settore dell’energia pulita in tutto il mondo. Ogni giorno viene speso oltre 1 miliardo di dollari per l’implementazione dell’energia solare e si prevede che quest’anno verranno aggiunti più di 500 gigawatt di capacità di generazione di energie rinnovabili.
GLI SCENARI ENERGETICI AL 2030
Nel rapporto, l’AIE delinea il suo “Stated Policies Scenario (STEPS)”, che fornisce una prospettiva basata sulle ultime impostazioni politiche, tra cui energia, clima e le relative politiche industriali. In questo scenario, la fine dell’era dei combustibili fossili dovrebbe iniziare intorno alla fine del decennio. Tuttavia, si prevede che la dipendenza globale dai fossili resterà elevata – scendendo da circa l’80% degli ultimi anni al 73% entro il 2030 – e si teme che l’accelerazione della diffusione dell’energia verde non sarà sufficiente per raggiungere gli obiettivi climatici globali.
Tuttavia, si legge nel rapporto, “le politiche a sostegno dell’energia pulita stanno dando i loro frutti, mentre il ritmo di cambiamento previsto nei mercati chiave di tutto il mondo sta aumentando”. Questo è stato in gran parte stimolato dalla creazione dell’Inflation Reduction Act degli Stati Uniti, che ha incoraggiato altre regioni del mondo a sviluppare delle politiche climatiche di vasta portata per competere con il potenziale dominio americano in materia di energia verde, tecnologia e produzione.
Inoltre, si prevede che la grande domanda energetica della Cina diminuirà in seguito all’enorme boom delle infrastrutture e della produzione degli ultimi decenni. Ciò sarà ulteriormente supportato dal suo gigantesco settore delle energie rinnovabili, con Pechino che nel 2022 ha rappresentato circa la metà dell’energia eolica e solare ed oltre la metà delle vendite globali di veicoli elettrici. Tuttavia, ciò sarà contrastato da una crescente domanda in mercati come l’India, che richiederà il sostegno dei Paesi più ricchi per sviluppare la propria capacità di energia rinnovabile e ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
LA DISPUTA AIE-OPEC SULLA DOMANDA GLOBALE DI COMBUSTIBILI FOSSILI
Sebbene l’AIE abbia una solida reputazione nel prevedere le tendenze energetiche sulla base delle politiche governative e dei progetti in corso, oltre che di molti altri fattori, non tutti sono d’accordo con le sue prospettive. Ad esempio, negli ultimi mesi c’è stata una grande disputa su quando la domanda globale di combustibili fossili inizierà a diminuire, con disaccordi tra l’AIE e l’OPEC: l’AIE a settembre ha dichiarato di aspettarsi che la domanda globale di combustibili fossili raggiungerà il picco nel 2030. Il direttore dell’agenzia, Fatih Birol, ha affermato che “questa epoca di crescita apparentemente inarrestabile è destinata a finire in questo decennio, portando con sé implicazioni significative per il settore energetico globale e la lotta al cambiamento climatico”.
Nel frattempo, il segretario generale dell’OPEC, Haitham Al Ghais, ha affermato che “queste narrazioni non fanno altro che portare il sistema energetico globale a fallire in modo spettacolare. Porterebbe ad un caos energetico su una scala potenzialmente senza precedenti, con conseguenze disastrose per le economie e per miliardi di persone in tutto il mondo”.
Una cosa sembra certa, scrive Felicity Bradstock su Oilprice: a meno che i governi di tutto il mondo non facciano di più per spostare la loro dipendenza dai combustibili fossili verso delle alternative rinnovabili, sarà impossibile raggiungere gli obiettivi climatici globali. Inoltre, per sostenere una transizione verde di successo serviranno molti più finanziamenti a livello mondiale per l’energia verde e le relative tecnologie pulite, incluso il sostegno finanziario da parte del Nord del mondo per aiutare i Paesi in via di sviluppo ad aumentare la loro capacità di energia rinnovabile.