Due anni dopo che l’Ue ha accettato di inasprire il suo obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 dal 40% al 55%, adesso sta finalizzando un massiccio pacchetto di misure per raggiungere il nuovo obiettivo
L’Unione europea dovrebbe ridurre i gas serra fino al 95% entro il 2040, per raggiungere il suo obiettivo di raggiungere la neutralità climatica 10 anni dopo. È quanto ha affermato il comitato consultivo Ue.
All’inizio del 2023, l’Unione europea ha avviato un dibattito sulla definizione di un obiettivo di emissioni intermedio per il prossimo decennio, in una revisione che richiederà degli stili di vita dei consumatori radicalmente più ecologici e maggiori sforzi da parte delle imprese. La raccomandazione del Comitato consultivo scientifico europeo sui cambiamenti climatici indica un percorso molto più rigido verso le zero emissioni nette, rispetto alla traiettoria lanciata dalla Commissione europea.
“Le raccomandazioni del comitato consultivo sottolineano la necessità di azioni coraggiose e trasformative per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 in un modo che sia equo e fattibile”, ha affermato il presidente, Ottmar Edenhofer, aggiungendo che, per farlo, “l’Ue entro il 2040 dovrebbe ridurre le emissioni del 90-95% rispetto ai livelli del 1990“.
IL RAPPORTO DEL COMITATO CONSULTIVO UE SUL CLIMA
Il rapporto arriva in un momento in cui i governi e le imprese di tutta la regione sono sempre più contrari al ritmo ambizioso della spinta verde Ue, mentre stanno affrontando gli enormi costi associati alla trasformazione economica. Due anni dopo che l’Ue ha accettato di inasprire il suo obiettivo di riduzione delle emissioni per il 2030 dal 40% al 55%, adesso sta finalizzando un massiccio pacchetto di misure per raggiungere il nuovo obiettivo.
La spinta a rendere il continente climaticamente neutro ha coinciso con le regole di emergenza per mitigare gli effetti di una crisi energetica e la crescente concorrenza di Stati Uniti e Cina. Questo ha esercitato pressioni su governi e aziende, suscitando appelli da parte del presidente francese, Emmanuel Macron, e di altri leader per adottare un ritmo più lento.
L’obiettivo proposto dal comitato consultivo sul clima sarebbe compatibile con la sua raccomandazione di mantenere le emissioni cumulative Ue per il periodo 2030-2050 entro un limite di 11-14 gigatonnellate di CO2 equivalente. Questo è lo sforzo necessario per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.
GLI OBIETTIVI DI DECARBONIZZAZIONE IN UE
Secondo il rapporto, mentre i responsabili politici dovranno fare delle scelte sulle strategie da perseguire, il raggiungimento degli obiettivi implicherebbe una decarbonizzazione quasi completa del settore energetico dell’Unione europea entro il 2040, inclusa l’eliminazione graduale dell’elettricità generata dal carbone entro il 2030 e lo sviluppo su larga scala di energia eolica, solare e idroelettrica.
Il consumo di energia diminuirebbe notevolmente, anche a causa dell’elettrificazione dei trasporti. Inoltre, tutti gli scenari analizzati dal Comitato richiedono un rapido aumento della rimozione del carbonio.
NEL 2024 IN ARRIVO UNA NUOVA ROADMAP CLIMATICA
La relazione sarà discussa oggi dalla Commissione per l’ambiente del Parlamento europeo. Ad inizio 2023 la Commissione europea, nelle consultazioni pubbliche, ha indicato che un taglio delle emissioni dal 75% all’80% entro il 2040 seguirà la traiettoria media tra il 2030 e la neutralità climatica nel 2050. Abbassare l’inquinamento di oltre il 90% significherebbe “un’ambizione molto alta, vicina al raggiungimento della neutralità climatica già nel 2040”.
La Commissione – il cui attuale mandato scadrà il prossimo anno – prevede di presentare nel primo trimestre del 2024 una roadmap climatica per il prossimo decennio. Una proposta legislativa verrà avanzata solo quando si insedierà la nuova dirigenza.