Intervista a Benedetta Brighenti, ambasciatrice per il clima , con la quale abbiamo discusso delle strategie più efficaci per fare informazione sui temi della sostenibilità e della transizione ambientale e digitale
Nell’ambito del Patto europeo per il clima la comunicazione riveste un ruolo cruciale per sensibilizzare il pubblico. Benedetta Brighenti, ambasciatrice per il clima dell’European Climate Pact, ha condiviso con EnergiaOltre le sue riflessioni su come comunicare efficacemente la sostenibilità, le sfide della digitalizzazione e le priorità ambientali, energetiche e i dossier più urgenti per la nuova Commissione europea.
Quali sono le strategie più efficaci per comunicare la sostenibilità sui social media e sui media in generale?
Credo che la chiave per comunicare efficacemente la sostenibilità, soprattutto sui social media, sia l’autenticità e l’autorevolezza soprattutto quando parliamo di comunicazione istituzionale e pubblica. Il web, oggi, è pieno di notizie false e opinioni senza alcun fondamento passate per verità assoluta. Realizzare una comunicazione di qualità è il primo obiettivo. Utilizzare un linguaggio semplice ma potente, essere inclusivi, penso alla comunicazione non ostile o a forme e colori che prediligano l’accessibilità, fare largo uso di immagini e video e favorire la partecipazione attiva attraverso sondaggi o contenuti generati dagli utenti sono tutte strategie vincenti. Intanto anche gli enti governativi, per quanto riguarda la comunicazione, guardano al modello media company con la produzione di veri e propri prodotti editoriali: portali, fumetti, realtà aumentata, web serie e altro ancora.
Le nuove generazioni sono molto più attente alle precedenti ai temi ambientali. Cosa si può fare, da un punto di vista comunicativo, per raggiungere anche i più adulti?
È vero, i giovani sono decisamente in prima linea, e questo è un bene. Gli adulti potrebbero essere meno ricettivi a messaggi che suonano troppo catastrofici o accusatori. Per coinvolgerli, è utile collegare il tema della sostenibilità a benefici concreti e immediati, come la qualità della vita o la salute. In generale, un approccio basato su dati scientifici e che dimostri come la sostenibilità possa essere integrata senza stravolgere la vita quotidiana è più efficace. Creare contenuti che mostrino esempi di persone comuni che adottano comportamenti sostenibili può servire da ispirazione.
È corretto sostenere che la digitalizzazione può essere un buon veicolo anche per la transizione ambientale? Quali sono se ci sono i punti critici a cui prestare attenzione?
Assolutamente sì, la digitalizzazione è uno strumento potente per accelerare la transizione ambientale. Pensiamo solo all’uso delle piattaforme digitali per monitorare le emissioni, ottimizzare l’uso delle risorse o promuovere l’economia circolare. La digitalizzazione offre anche l’opportunità di informare e sensibilizzare in modo capillare. Tuttavia, ci sono dei punti critici. Uno su tutti è l’impatto ambientale delle tecnologie stesse, prendiamo, ad esempio, l’intelligenza artificiale: secondo uno studio dell’Università Massachusetts Amherst sviluppare un singolo sistema di IA ha un impatto ambientale cinque volte maggiore di un’automobile durante il suo intero ciclo di vita, i data center di ChatGPT consumano ogni settimana fino a cinque milioni di litri d’acqua. Le faccio un altro esempio, l’invio di dieci e-mail emette tanta anidride carbonica quanto quella prodotta da un’automobile che percorre un chilometro e non va meglio con WhatsApp o un’ora di web call può emettere fino a 1kg di anidride carbonica. Bisogna puntare sulla creazione di un’infrastruttura digitale green, che utilizzi energia rinnovabile e sia efficiente dal punto di vista energetico.
In che modo il sito brighenti.eu può essere una best practice?
Il sito è stato progettato con l’adozione di strategie volte a limitare e ridurre l’impatto ambientale. Per ridurre al minimo il trasferimento di dati, tutte le immagini, le icone e i loghi sono stati convertiti in caratteri ASCII o SVG in linea. Questo sito web non utilizza librerie esterne e pesa meno di 300 chilobyte con un tempo di caricamento medio di 28 millisecondi. Nessun cookie viene utilizzato per l’analisi. Particolare attenzione è stata dedicata all’UX/UI per garantire la massima leggibilità e accessibilità, nonché un ridotto consumo energetico. Infine, questo sito web è ospitato su un server web garantito al 100% alimentato a energia solare.
Quali sono, secondo lei, i dossier più importanti in campo ambientale, energetico e digitale, sui quali dovrebbe impegnarsi la nuova Commissione europea e il nuovo parlamento europeo?
Ci sono diversi dossier fondamentali, ma se dovessi indicare alcune priorità, partirei con il Green Deal europeo, come ha messo nero su bianco Mario Draghi non ci sono alternative alla decarbonizzazione, bisogna portare avanti i progressi fati, ma senza avere un approccio ideologico però. La Presidente von der Leyen ha promesso che entro 100 giorni dall’insediamento della nuova squadra presenterà il nuovo piano per un’industria europea sostenibile che interesserà anche i territori. Sul fronte digitale, è cruciale promuovere un’agenda che punti alla digitalizzazione sostenibile. L’AI ACT con il quale l’Unione europea è la prima al mondo a regolamentare la rivoluzione dell’intelligenza artificiale, diventando apripista e pioniera, è un primo passo, ne servono altri, tenendo sempre più vicine le due grandi rivoluzioni del nostro tempo: quella ambientale e quella digitale.