Dall’elezione di Emanuele Orsini a Confindustria al Piano casa per sanare piccole difformità annunciato dal ministro Salvini, fino alla visita in Africa del presidente della Repubblica Sergio Mattarella: la rassegna dei giornali di oggi
Il consiglio generale di Confindustria ha designato ieri, con un lungo applauso, Emanuele Orsini alla presidenza dell’associazione per il periodo 2024-2028, succedendo a Carlo Bonomi: il programma ruota attorno a tre assi energia, Europa e certezza del diritto. Intanto il ministro Matteo Salvini ha annunciato che a stretto giro arriverà una norma che promette di sanare le piccole irregolarità edilizie. I tecnici del ministero di Porta Pia lavorano per mettere mano a tre tipologie di difformità lievi: lo stato legittimo, le tolleranze costruttive e la doppia conformità. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso invece di mettere al centro della sua seconda tappa ad Abidjan, la visita di un impianto Eni non solo per ‘celebrare la collaborazione tra Eni e Petroci, tra Costa d’Avorio e Italia che cresce sempre più nelle sfide comuni’ soprattutto energetica.
CONFINDUSTRIA: È EMANUELE ORSINI IL PRESIDENTE DESIGNATO
“Un larghissimo consenso testimoniato da 147 preferenze su 173 votanti: il consiglio generale di Confindustria ha designato ieri, con un lungo applauso, Emanuele Orsini alla presidenza dell’associazione per il periodo 2024-2028, succedendo a Carlo Bonomi (187 gli aventi diritto, 17 le schede nulle e 9 quelle bianche). Orsini è arrivato in consiglio come unico nome al voto, dopo il passo indietro di mercoledì dell’altro candidato, Edoardo Garrone, una scelta motivata, come ha spiegato Garrone in una lettera agli associati, per senso di responsabilità e per il bene di una Confindustria forte e unita”. È quanto scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “’Dopo una campagna impegnativa, molto complicata, siamo riusciti a ricompattare Confindustria, come è giusto che sia, perché si deve guardare avanti, alla realtà dell’industria italiana. È un enorme onore’, ha detto Orsini dopo il voto, rilasciando alcune dichiarazioni ai giornalisti fuori dalla sede romana dell’associazione. Una Confindustria che punta ad essere ‘centrale, di prospettive e piena di proposte, che vorrà fare sintesi per poter dare al governo, in Italia, e all’Europa soluzioni per la crescita delle imprese’ (…)”.
“Non poteva mancare una domanda su passo indietro di Garrone: ‘Edoardo ha fatto un atto di grande responsabilità, è una persona che stimo e rispetto tantissimo, con cui abbiamo avuto interlocuzioni sia ieri che oggi (ieri e l’altro ieri, ndr) il passo indietro ha messo me nelle condizioni di poter scegliere la squadra in totale responsabilità per mettere al centro i capitoli del programma, le migliori persone nei capitoli che andremo a costruire. È l’unico modo per far sì che la squadra della nuova presidenza sia forte’. (…) Sempre con la premessa che fino al 23 maggio è Bonomi il presidente, Orsini ha indicato come prossima sfida-chiave ‘la competitività, oltre all’energia e la certezza del diritto’ (…)”, ha concluso il quotidiano.
CONFINDUSTRIA, IL PROGRAMMA DI ORSINI: ENERGIA, EUROPA E CERTEZZA DEL DIRITTO
“Il programma presentato dal presidente designato di Confindustria Emanuele Orsini ruota su tre parole: il dialogo, fondamentale nel mettere al centro le imprese; l’identità, far sentire anche l’ultimo dei nostri associati per ogni categoria, ogni associazione, parte di un progetto perché solo così si può costruire un’identità di Confindustria e dunque delle imprese del paese; l’ultima parola è l’unità del sistema, senza creare divisioni né contrapposizioni tra “grandi” e “piccoli”. (…) Sul piano più strettamente operativo il programma di Orsini chiede la certezza del diritto”. È quanto scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “Il profluvio di direttive e regole comunitarie con centinaia e centinaia di pagine di nuova regolamentazione che si sono abbattute sulla manifattura – dal Fit for 55, al Net Zero Industry Act, passando per il Border carbon tax e il Cbam per gli importatori europei di acciaio, ferro, ghisa e alluminio, fino all’intelligenza artificiale e alla Corporate sustainability due diligence directive – obbligherà le imprese di tutte le filiere ad affrontare la necessità di enormi investimenti, con il forte rischio di disintermediazioni a vantaggio di concorrenti. E non va meglio sul fronte interno con il moltiplicarsi di norme e riforme italiane che portano alla sovrapposizione negli anni di decine di misure e decreti per la semplificazione delle procedure”, si legge sul quotidiano.
“(…) Secondo il programma la materia sulla quale è necessario un grande sforzo è l’energia. Per Orsini occorre una strategia multi-obiettivo, in grado di predisporre un insieme complesso e organico di misure strutturali a partire dall’istituzione a Palazzo Chigi di una vera e propria cabina di regia per misure e interventi coordinati in materia energetica. Occorre, poi, avviare la ricognizione di tutte le specializzazioni e dei progetti europei e internazionali in cui sono coinvolti imprese e centri di ricerca italiani nelle tecnologie per la produzione di energia da centrali nucleari”, conclude il quotidiano.
CASA, SALVINI ANNUNCIA IL VARO DI UN PACCHETTO PER CONDONARE LE PICCOLE IRREGOLARITÀ
“I tempi, assicura il Mit, sono stretti: un mese, forse qualcosa di più, per la norma che promette di sanare le piccole irregolarità edilizie. La annuncia il ministro Salvini al termine della terza riunione del tavolo tecnico al cospetto di cinquanta tra associazioni di categoria ed enti del settore. Ma in serata è la premier in persona, Giorgia Meloni, a puntellare il perimetro. ‘Non conosco la norma e non sono in grado di esprimere un giudizio – fa sapere -. Ho letto il comunicato del Mit, se si tratta di sanare piccole difformità, tipo alzare un tramezzo per fare due stanze, se è questo, è ragionevole’”. È quanto scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “(…) I tecnici del ministero di Porta Pia lavorano per mettere mano a tre tipologie di difformità lievi: lo stato legittimo, le tolleranze costruttive e la doppia conformità. La regolarizzazione, naturalmente, non sarà a costo zero. Sulla stima del gettito le bocche sono cucite ma l’ipotesi allo studio è di un versamento direttamente proporzionale alla violazione.
L’accelerazione sul pedale del Piano ha sollevato, come prevedibile, reazioni del mondo politico e associativo. A partire dai costruttori di Ance che per bocca del vicepresidente Stefano Betti salutano positivamente la novità. (…) Soddisfatta anche Confindustria Assoimmobiliare che saluta positivamente la regolarizzazione. (…) Contro il provvedimento si sono alzate ieri le voci dell’opposizione. (…)”, conclude il quotidiano.
MATTARELLA IN AFRICA: ENERGIA SIA COMPATIBILE CON IL CLIMA
“Casco giallo, indumenti di protezione, Mattarella ha deciso di mettere al centro della sua seconda tappa ad Abidjan, la visita di un impianto Eni non solo per ‘celebrare la collaborazione tra Eni e Petroci, tra Costa d’Avorio e Italia che cresce sempre più nelle sfide comuni, e quella energetica è tra queste’ ma soprattutto per apprezzarne l’investimento nei suoi risvolti di attenzione all’ambiente e al sociale. In effetti, tra le sfide comuni con l’Africa c’è «un’utilizzazione dell’energia compatibile con le esigenze climatiche, un lavoro che qui si sta facendo». Una priorità nell’agenda europea e un’urgenza in quell’Africa dove la crisi del clima si traduce siccità alla base anche delle forti migrazioni”. È quanto scrive Il Sole 24 Ore di oggi. “Il campo di Baleine, che ieri ha accolto la visita del capo dello Stato Mattarella, è una tessera cruciale della presenza di Eni nel Paese anche perché dal giacimento, rinvenuto nel 2021 e messo in produzione nel 2023, la più grande scoperta mai realizzata nello Stato africano e la prima commerciale in 20 anni, il gas prodotto va ad alimentare la rete energetica ivoriana, contribuendo alla generazione di elettricità per la popolazione locale. (…) Il cuore è rappresentato dalla riqualificazione di 20 scuole pubbliche primarie nella municipalità di Port-Bouet (Abidjan) e nella Regione del Sud-Comoé a benefico di circa 8.500 studenti e 150 insegnanti. Più istituti che sono già stati ristrutturati e inaugurati dal ministro dell’Educazione e ieri Mattarella ha potuto toccare con mano gli effetti sul campo dell’impegno del gruppo italiano che, sempre sul fronte della formazione, offre poi corsi professionalizzanti nel settori energy e automotive per 300 giovani provenienti da comunità vulnerabili e ha stretto accordi con istituzioni accademiche, tra cui l’Institut National Polytechnique Félix Houphouet-Boigny, con cui sono stati avviati anche due master. Uno sforzo su più versanti, dunque, che ha come baricentro il giacimento di Baleine che, con circa 2 miliardi di barili di olio in posto e 94 miliardi di metri cubi di gas associato, garantirà, come detto, una spinta significativa ai piani della Costa d’Avorio intenzionata a consolidare il proprio ruolo nel mercato energetico regionale e internazionale. Senza contare che Baleine è un fiore all’occhiello anche sul fronte, altrettanto strategico per Eni, della riduzione delle emissioni essendo il primo progetto di sviluppo a zero emissioni nette: (…)”, ha concluso il quotidiano.