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Puglia

Autorizzazioni fast, CER e reddito energetico. Tutto sul Piano Energetico della Puglia

Zone fast-track per le rinnovabili, comunità energetiche e compensazioni territoriali: il PEAR della Puglia punta a trasformare gli ostacoli in opportunità condivise. Con oltre 150 milioni dal PR FESR, la Regione vuole guidare la transizione e attrarre investimenti

La Puglia alza l’asticella della transizione energetica. Il nuovo Piano Energetico Ambientale Regionale punta su sostenibilità, innovazione, semplificazione e inclusione territoriale. Le partite principali sono due: raggiungere gli obiettivi climatici al 2030 e 2050, consolidare il ruolo strategico della Puglia come hub energetico del Mediterraneo. Gli ostacoli, però, sono tanti.

GLI OBIETTIVI DEL PIANO ENERGETICO DELLA PUGLIA

Trasformare la Puglia in un laboratorio dell’energia green. è l’obiettivo del PEAR della Puglia, presentato alla Fiera del Levante da Gianna Elisa Berlingerio, direttrice del Dipartimento Sviluppo Economico della Regione. Un traguardo che andrà di pari passo con la valorizzazione delle peculiarità pugliese, ma anche con l’allineamento agli standard europei e nazionali. Sono quattro i driver di sviluppo individuati: sostenibilità, innovazione, semplificazione e inclusione territoriale.

I PROBLEMI: CONNESSIONI ELETTRICHE E BUROCRAZIA

Non mancano però gli ostacoli. Il nodo delle connessioni alla rete elettrica, gestite da Terna, resta irrisolto. Infatti, le richieste da parte degli operatori sono troppe e creano una congestione nella rete. Da anni si parla di “saturazione virtuale” e di prenotazioni speculative di capacità, ma il fenomeno non accenna a spegnersi. La Regione chiede regole più stringenti, costi di connessione commisurati alla durata dell’impegno e meccanismi di “decadenza” per le richieste non solide.

La burocrazia è in altro ostacolo importante alla realizzazione del Piano Energetico Ambientale regionale. Il Nuovo Testo Unico delle Rinnovabili (d.lgs. 190/2024) prometteva semplificazioni. Tuttavia, ha provocato conflitti tra ministeri, interpretazioni difformi e iter rallentati. La Puglia propone una governance chiara, tavoli istituzionali con operatori e associazioni, anche l’uso mirato dell’Intelligenza Artificiale per accelerare autorizzazioni e conferenze dei servizi.

IL PIANO PUGLIESE PER ACCELERARE LE RINNOVABILI

Il piano pugliese imprime un’accelerazione importante alla realizzazione di impianti rinnovabili. La Regione, in linea con il decreto Aree Idonee e dopo una sentenza del TAR Lazio, punta a individuare zone “fast-track” dove autorizzazioni e vincoli ambientali vengono snelliti. Qui gli impianti fotovoltaici o eolici potranno nascere senza la lentezza cronica delle valutazioni paesaggistiche, mantenendo comunque obblighi di mitigazione.

COMUNITA’ ENEGETICHE E COMPENSAZIONI

La strategia pugliese spinge anche sulla generazione diffusa. Le comunità energetiche (CER) e il reddito energetico saranno due pilastri del piano energetico regionale. Le compensazioni territoriali, dopo l’ok della Corte Costituzionale alla legge regionale, diventano parte integrante dei progetti per trasformare potenziali conflitti in opportunità condivise.

IL CARBURANTE DEI FONDI UE

Il motore economico del piano è il PR FESR 2021-2027, che mette in campo più di 150 milioni, a cui si aggiungono bandi specifici e risorse per innovazione e smart grid. I fondi saranno distribuiti dedicando 110 milioni per l’efficientamento energetico degli edifici pubblici; 10 milioni per impianti rinnovabili e idrogeno verde; 17 milioni per le CER e 14,5 milioni per reti e sistemi di distribuzione intelligente.

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