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Cop 26

Cop26, Europarlamento chiede di rafforzare le ambizioni globali per ottenere risultati

Il Parlamento Ue chiede un’azione accelerata sul clima in tutto il mondo e che l’UE resti il leader mondiale nella lotta al cambiamento climatico.

Il Parlamento Ue ha adottato la sua posizione sulla Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici – COP26 – che si terrà dal 31 ottobre al 12 novembre a Glasgow. Il testo è stato approvato con 527 voti favorevoli, 134 contrari e 35 astensioni. Nel testo della risoluzione, gli eurodeputati manifestano preoccupazione per il fatto che gli obiettivi nazionali annunciati a Parigi nel 2015 porterebbero a un livello di riscaldamento ben al di sopra dei tre gradi entro il 2100 (rispetto ai livelli preindustriali).

Inoltre, sostengono che l’Ue debba rimanere il leader mondiale nella lotta contro il cambiamento climatico e che lavoreranno per garantire che il pacchetto climatico dell’UE “Fit for 55” sia pienamente in linea con l’accordo di Parigi. Gli eurodeputati chiedono anche che tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili siano gradualmente eliminate nell’Ue entro il 2025 e chiedono a tutti gli altri paesi di adottare misure simili. Per accelerare il ritmo dell’azione climatica, l’Ue dovrebbe sostituire l’attuale piano decennale con un calendario quinquennale per tutti i paesi membri.

La biodiversità svolge un ruolo fondamentale nel permettere agli esseri umani di contrastare e adattarsi al riscaldamento globale e le soluzioni basate sulla natura e che coinvolgono la protezione, il ripristino e la gestione sostenibile degli ecosistemi fragili sono vantaggiose per tutti.

IL G20 DEVE FARE DA GUIDA

Tutte le nazioni del G20 dovrebbero assumere una leadership globale e impegnarsi a raggiungere la neutralità climatica entro e non oltre il 2050, secondo l’Europarlamento. I deputati europei chiedono infatti alla Commissione di collaborare con gli altri principali responsabili delle emissioni di CO2 per creare un circolo internazionale di nazioni per il clima, con l’obiettivo di definire degli standard comuni e aumentare il livello di ambizione in tutto il mondo, anche attraverso un meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere.

L’assemblea ha poi accolto con favore il rientro degli Stati Uniti nell’accordo di Parigi e l’impegno del Presidente Joe Biden a dimezzare le emissioni di gas serra degli Stati Uniti entro il 2030 (rispetto al 2005), e si aspettano che per raggiungere questo obiettivo siano messe in campo misure politiche concrete e finanziamenti adeguati.

Nonostante gli eurodeputati riconoscano la volontà della Cina di essere un partner costruttivo nei negoziati globali sul clima, rimangono preoccupati per la dipendenza del paese dal carbone. La Cina dovrebbe aumentare il suo livello di ambizione e i suoi obiettivi climatici dovrebbero coprire tutte le emissioni di gas serra, non solo le emissioni di anidride carbonica.

PIÙ FINANZIAMENTI PER I PAESI IN VIA DI SVILUPPO

Il Parlamento Ue ha dichiarato infine che i paesi sviluppati devono mantenere la loro promessa di mobilitare almeno 100 miliardi di dollari in finanziamenti annuali sul clima per i paesi in via di sviluppo, aumentando tale importo a partire dal 2025, quando anche le economie emergenti dovrebbero iniziare a contribuire a loro volta.

Dovrebbe essere concordata una tabella di marcia che delinei il contributo equo di ogni paese rispetto a questo piano di finanziamento. Inoltre, tutti i paesi in via di sviluppo dovrebbero partecipare alla COP26, nonostante le restrizioni legate a COVID-19.

PROSSIME TAPPE

Una delegazione del Parlamento guidata da Pascal Canfin (Renew, FR) sarà a Glasgow dall’8 al 13 novembre.

CONTESTO

Il Parlamento europeo ha chiesto una legislazione UE più ambiziosa sul clima e sulla biodiversità e ha dichiarato l’emergenza climatica il 28 novembre 2019. Nel giugno 2021, il PE ha adottato la legge europea sul clima, che trasforma l’impegno politico del Green Deal europeo per la neutralità climatica dell’UE entro il 2050 in un obbligo vincolante per l’UE e gli Stati membri.

Con la legge aumenta anche l’obiettivo UE di riduzione delle emissioni di gas serra entro il 2030, dal 40% ad almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Nel luglio 2021, la Commissione ha presentato il pacchetto “Fit for 55” per consentire all’UE di raggiungere un obiettivo più ambizioso per il 2030.

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