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Cop29

I Paesi emergenti vogliono 1 trilione $ per l’azione climatica, l’Ue fa orecchie da mercante. La COP29 parte in salita

La COP29 parte in salita. La posizione negazionale dell’Ue non piace ai Paesi in via di sviluppo, che chiedono 1 trilione di dollari.

Volete 1 trilione di dollari per la decarbonizzazione? Cercate più donatori. È la prima risposta che l’Ue darà ai Paesi che chiedono più aiuti economici per finanziare l’azione climatica. Trovare un accordo per risolvere la questione centrale della COP29 non sarà una passeggiata. Ecco perché.

LA COP29 PARTE IN SALITA

Martedì i ministri delle finanze dell’UE hanno approvato la posizione negoziale congiunta dei 27 Paesi sul finanziamento del contrasto al climate change. Si tratta del tema centrale del summit che si terrà il mese prossimo. Infatti, gli Stati partecipanti al vertice dovranno modificare l’attuale obiettivo di 100 miliardi di dollari all’anno di fondi in favore delle Nazioni in via di sviluppo. Soldi che i Paesi industrializzati concederanno per finanziare le misure per contrastare il surriscaldamento globale e diventare più resilienti ai fenomeni climatici estremi. Tuttavia, ad oggi i ministri non hanno ancora rivelato quanto denaro l’UE è disposta a mettere in campo.

LA POSIZIONE DELL’UE

“È necessario ampliare il gruppo dei contributori come condizione per un ambizioso [obiettivo di finanziamento climatico], che rifletta l’evoluzione delle rispettive capacità e delle elevate emissioni di gas a effetto serra dal l’inizio degli anni ’90, nonché la loro natura dinamica”, si legge nella dichiarazione dell’Ue.

Tuttavia, “i Paesi sviluppati dovrebbero continuare a prendere l’iniziativa”, continua il documento, sottolineando che quelli che inquinano di più, come la Cina, dovrebbero dare un contributo maggiore.

Una domanda sorge spontanea: per quale ragione l’Ue non vuole sbilanciarsi sugli aiuti ai Paesi in via di sviluppo? È una tattica per ottenere un vantaggio sugli altri blocchi nei prossimi negoziati, secondo quanto hanno detto due diplomatici europei e un funzionario dell’UE a Politico.

“Non mi aspetto che un numero sia annunciato prima della COP. Si tratta di un negoziato, dopotutto. E il numero finale dipenderà anche dalla composizione della base di donatori e dalla struttura generale del target di finanziamento”, ha detto uno dei funzionari.

COP29, PERCHE’ L’UE FA ORECCHIE DA MERCANTE

Parte in salita la strada per raggiungere un nuovo accordo per il clima alla COP29. Lunedì i ministri dell’Ue per il clima e l’ambiente firmeranno la posizione definitiva in una riunione a Lussemburgo. Una posizione che sembra in contrasto con le richieste dei Paesi meno sviluppati, che chiedono invece di aumentare l’obiettivo annuale di finanziamento fino a 1 trilione di dollari.

L’Unione Europea riconosce che il fabbisogno di fondi è aumentato rispetto agli anni precedenti e che alcuni paesi in via di sviluppo forniscono già finanziamenti per il clima al di fuori del quadro degli obiettivi a lungo termine, anche se c’è poca chiarezza sull’importo fornito. In altre parole, l’Ue non ha le risorse per assolvere alle richieste dei Paesi meno sviluppati. La soluzione? Trovare altri donatori. Una missione non semplice, ma possibile.

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