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Ocado

Corte di Cassazione: l’elettricità non è un bene indispensabile

La Corte di Cassazione respinge ricorso su allaccio abusivo alla rete elettrica. “L’elettricità non è un bene indispensabile”

 

L’elettricità non è un bene indispensabile. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, secondo cui lo stato di necessità non andrebbe a giustificare gli allacci abusivi, posti in essere a causa di condizioni economiche disagiate.

La Suprema Corte ha respinto il ricorso di una donna pugliese che abusivamente si era attaccata alla rete elettrica invocando clemenza ai giudici a causa delle sue condizioni “precarie e faticose”. La donna, una signora 45enne di Francavilla Fontana della provincia di Lecce, aveva dichiarato di essere stata sfrattata, di non avere lavoro e di mantenere in casa una figlia a sua volta incinta.

elettricità I giudici della Cassazione hanno ritenuto l’atto un illecito confermando la condanna per furto di energia elettrica emessa dalla Corte di Appello di Lecce il 28 settembre scorso. Secondo la Corte la mancanza di energia elettrica non metterebbe a rischio la vita, ma procurerebbe “agi e opportunità”.

Come scritto nella sentenza 39884,”la mancanza di energia elettrica non comportava nessun pericolo attuale di danno grave alla persona, trattandosi di bene non indispensabile alla vita, nel senso sopra specificato (infatti, l’energia elettrica veniva utilizzata anche per muovere i numerosi elettrodomestici della casa): semmai idoneo a procurare agi e opportunità, che fuoriescono dal concetto di incoercibile necessità”

La Cassazione ha inoltre stabilito che la signora oltre alla condanna dovrà pagare una multa di duemila euro alla cassa delle ammende per la pretestuosità dei suoi motivi di ricorso.

Ad avviso della Suprema Corte quindi “‘esimente dello stato di necessità postula il pericolo attuale di un danno grave alla persona, non scongiurabile se non attraverso l’atto penalmente illecito, e non può quindi applicarsi a reati asseritamente provocati da uno stato di bisogno economico, qualora ad esso possa comunque ovviarsi attraverso comportamenti non criminalmente rilevanti”.

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