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Alcoa

Cosa farà Alcoa per ridurre le emissioni di carbonio

Il colosso dell’alluminio, Alcoa, è pronto a sostituire il gas naturale con le energie rinnovabili nel processo di produzione 

Cambio di strategia per Alcoa Corp: il colosso dell’alluminio ha messo a punto un piano per ridurre il 70% delle emissioni di carbonio prodotte dal processo di lavorazione, sfruttando il potenziale dell’energia rinnovabile.

Si tratta di una scelta forzata per la società: l’esportazione del materiale in Europa potrebbe pagare lo scotto di un rincaro importante alla frontiera in base alle nuove norme sull’inquinamento che l’Unione Europea dovrebbe annunciare a luglio.

UN PROCESSO LENTO

Il cambiamento di Alcoa, però, non sarà repentino. La tecnologia che dovrebbe abbattere le emissioni non sarebbe pronta solo per l’inizio del prossimo decennio. “Ci vorrà circa il 2030 circa prima che la tecnologia sia pronta per il lancio… sarà necessaria molta pianificazione per far sì che tutto si riunisca”, ha detto il funzionario dell’azienda Ray Chatfield, in occasione di una conferenza nella città di Perth.

La tecnologia, fino al 2023, verrà sperimentata nella fabbrica di Wagerup.

OBIETTIVO: SFRUTTARE LE RINNOVABILI

Il produttore di alluminio intende sfruttare tutto il potenziale delle energie rinnovabili: il nuovo processo di lavorazione, secondo quanto annunciato dalla stessa Alcoa, o sostituirebbe il gas naturale utilizzato per generare vapore ad alta pressione con compressori che catturerebbero il vapore di scarto per generare calore. Tali compressori sarebbero alimentati da energia rinnovabile fornita dalla rete elettrica.

UN RISPARMIO DI ACQUA

A beneficiarne sarà anche il sistema idrico. Le nuove tecnologie, infatti,

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ridurrebbero anche l’uso di acqua di circa 25 gigalitri all’anno, ha affermato Ray Chatfield.

SERVONO IMPORTANTI INVESTIMENTI

L’impresa non sarà semplice. Per adattare tutti gli impianti alla produzione rinnovabile servirebbero investimenti significativi, che oscillano tra i 2 e 5 miliardi di dollari per impianto. Un aiuto potrebbe arrivare dal Governo, che è pronto ad estendere l’utilizzo della tecnologia anche agli impianti di produzione dell’alluminio gestiti da Rio Tinto e South32.

Sono necessari circa 1.200 MW di nuova energia rinnovabile per implementare completamente la tecnologia nelle sei fabbriche australiane.

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