Terna è competente per la connessione in alta e altissima tensione degli impianti di accumulo con una potenza uguale o superiore a 10 MW. La richiesta di connessione è il primo passo di un percorso che termina con la realizzazione dell’impianto e il conseguente collegamento alla rete
La Puglia è la prima regione italiana per progetti di accumulo energetico stand-alone, i sistemi a batterie elettrochimiche, su scala industriale, che possono assorbire l’energia elettrica prodotta dagli impianti rinnovabili nei momenti di picco ed immetterla nella rete nei momenti di bisogno (ad esempio di notte quando gli impianti fotovoltaici non funzionano), contribuendo a bilanciare il sistema elettrico nazionale.
Secondo i dati di Terna (aggiornati al 31 luglio 2025), la regione Puglia ha ricevuto 710 pratiche per la connessione di progetti di accumulo alla rete, per una capacità 80,2 GW complessivi (quasi un terzo del totale nazionale); di queste pratiche, 14 (pari a 1,2 GW) sono pronte all’operatività, ovvero sono entrate nella fase finale tecnica di connessione.
PUGLIA, SICILIA, BASILICATA LEADER NEI SISTEMI DI ACCUMULO
Dopo la Puglia troviamo la Sicilia (con 454 pratiche per 4,5 GW) e al terzo posto in classifica la Basilicata (con 183 pratiche per 21,8 GW). Seguono poi la Sardegna (164 pratiche per 18,2 GW), il Lazio (148 per 17,7 GW), Emilia-Romagna (con 128 e 15,4 GW), la Lombardia (118 e 14,7 GW), la Campania (161 e 14,7 GW), il Piemonte (112 e 11,7 GW). Chiudono la lista Molise, Toscana, Calabria, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Abruzzo, Marche e Trentino-Alto Adige.
A TERNA PERVENUTE RICHIESTE PER 277 GW
Terna è competente per la connessione in alta e altissima tensione degli impianti con una potenza uguale o superiore a 10 MW. La richiesta di connessione è il primo passo di un percorso che termina con la realizzazione dell’impianto e il conseguente collegamento alla rete.
In Italia, complessivamente, Terna ha ricevuto finora 3.689 richieste di connessione di sistemi di accumulo, per 313,7 GW. Di questi, i progetti stand-alone stanno dietro a 2.546 richieste di connessione, per 277,2 GW.
IN ITALIA 11,3 GW DI SISTEMI DI ACCUMULO
Secondo i dati Terna aggiornati al 31 luglio, ad oggi il nostro Paese conta 11,3 GW di sistemi di accumulo, di cui 5,1 sono batterie integrate a impianti rinnovabili, 4,3 sono pompaggi e solo 1,8 sono batterie stand-alone. Gli impianti stand-alone sono quelli che in questi mesi stanno registrando la maggiore accelerazione in termini di autorizzazioni, anche sulla spinta di uno strumento disposto da Terna che remunera la capacità di accumulo messa a disposizione dagli operatori: il MACSE (mercato a termine degli stoccaggi), la cui prima asta è attesa per il 30 settembre e premierà impianti soprattutto al Sud e nelle isole.
I SISTEMI UTILITY SCALE
Infine, un dato che è emerso negli ultimi mesi è che in Italia si sta puntando molto sull’utility scale, cioè sui grandi impianti (con una capacità nominale di oltre 1 MWh) che oggi sono agevolati dal nuovo panorama normativo. Grazie al Capacity Market e al MACSE, il segmento utility scale è pronto per una forte crescita, che potrebbe rendere il nostro Paese un mercato europeo molto attraente per l’energy storage.
Analizzando i dati dello scorso, Anie lo scorso maggio rilevava che “la capacità installata è passata dai 507 MWh del 2023 ai 3.359 MWh del 2024, mentre la potenza installata è salita da 222 a 851 MW. Lo scorso anno sono entrati in esercizio 14 nuovi impianti di accumulo stand-alone superiori a 10 MWh, due dei quali di circa 800 MWh ciascuno. Queste 14 nuove installazioni dovute alle aste del Capacity Market hanno portato in rete complessivamente 3.310 MWh di capacità e 811 MW di potenza”.