La crisi attuale è il risultato diretto di tre anni di frenetica espansione, sponsorizzata e incentivata dal governo cinese, che aveva elevato l’energia solare a settore chiave per la crescita economica nazionale.
Una crisi senza precedenti sta scuotendo l’industria solare cinese, un tempo fiore all’occhiello della crescita economica del Paese. Le cinque maggiori aziende del settore hanno tagliato 87.000 posti di lavoro dal 2024, circa un terzo della loro forza lavoro, a causa di una concorrenza spietata e di una massiccia sovraccapacità produttiva che ha fatto crollare i prezzi e azzerato i profitti.
La notizia, che delinea un settore in profonda difficoltà, è stata riportata dall’agenzia di stampa Reuters, che cita i documenti ufficiali delle aziende e un rapporto dell’associazione dell’industria solare cinese.
UN’EMORRAGIA DI POSTI DI LAVORO E AZIENDE
Il quadro è a tinte fosche: oltre ai licenziamenti di massa, che ammontano a 87.000 persone solo per le cinque principali aziende solari, il rapporto evidenzia che più di 40 operatori del settore sono falliti, sono stati ritirati dalla quotazione in borsa o sono stati acquisiti da altre aziende tra lo scorso anno e oggi.
“Il settore sta attraversando una fase di recessione dalla fine del 2023”, ha dichiarato a Reuters l’analista di Morningstar, Cheng Wang. La sua previsione è tutt’altro che ottimistica: “Nel 2024, la situazione è addirittura peggiorata. Nel 2025, sembra che peggiorerà ulteriormente”.
LE RADICI DELLA CRISI: DALL’ESPANSIONE SPONSORIZZATA ALLA SOVRACCAPACITÀ
La crisi attuale è il risultato diretto di tre anni di frenetica espansione, sponsorizzata e incentivata dal governo cinese, che aveva elevato l’energia solare a settore chiave per la crescita economica nazionale. Questa corsa alla produzione ha però generato una bolla, portando a una sovraccapacità insostenibile che, a sua volta, ha innescato una guerra dei prezzi al ribasso, distruggendo i margini di profitto per molte aziende.
Il governo di Pechino si è reso conto del problema già lo scorso anno e ha iniziato a prendere provvedimenti, anche perché l’intensa competizione per le quote di mercato ha spinto alcuni produttori cinesi a sacrificare la qualità dei prodotti in nome di maggiori volumi di vendita.
UN ECCESSO DI OFFERTA DESTINATO A DURARE
La situazione di sovrabbondanza nel mercato cinese dei pannelli solari è destinata a perdurare. Già lo scorso anno, uno dei principali produttori mondiali, Longi Green Energy Technology (una delle aziende che ha effettuato più licenziamenti), aveva avvertito che questo eccesso di offerta potrebbe durare fino a due anni.
All’inizio del 2024, la stessa China Photovoltaic Industry Association aveva lanciato l’allarme, affermando che il settore della produzione solare in Cina aveva un bisogno urgente di consolidamento, poiché la sovraccapacità e le guerre dei prezzi stavano spingendo le aziende locali in una rovinosa corsa al ribasso.
LE SOLUZIONI SUL TAVOLO: CONSOLIDAMENTO E NUOVI STANDARD DI QUALITÀ
Per sostenere l’industria, il governo sta ora valutando due strade principali. La prima è un consolidamento del settore, con fusioni e acquisizioni approvate e guidate da Pechino. La seconda, come indicato in una recente dichiarazione del Ministero dell’Industria e dell’Informazione, è l’introduzione di standard qualitativi più severi, con l’obiettivo di “eliminare le capacità produttive obsolete” e razionalizzare così il mercato.