Lo studio Science e il punto sulle emissioni di metano. Cosa fanno i governi e perché il tracciamento è fondamentale
Quando si parla di un problema, spesso si dimentica sempre qualcosa da includere. Vale, in materia energetica, anche per le emissioni. Non ci sono soltanto quelle da anidride carbonica. C’è anche il metano, un gas serra più potente ma altrettanto fluido e sfuggente, nell’atmosfera.
IL PUNTO
Lo studio di Science, scrive Axios, ha fatto emergere come vi siano sempre più tagli alle emissioni da fare puntando sui responsabili più grandi. Gli eventi di emissioni “super” o “ultra” degli impianti petroliferi e del gas, dice la ricerca, possono rappresentare fino al 12% di tutte le emissioni di metano dal settore petrolifero e del gas.
Secondo gli analisti del settore, aggredire le compagnie sarebbe un compito agevole. Ad esempio, dice Antoine Halff di Kayrros, “non ci sono molte fonti a cui guardare, la tecnologia esiste per fermare questi sprechi”.
LE IDEE DA OLTREOCEANO
In America, per esempio, si discute da un po’ sulla fissazione di nuovi obiettivi e nuove procedure per intervenire sulle emissioni di metano. In generale, si parla di tagli del 30% entro la fine di questo decennio.
Ma, c’è un ma. I tempi sono lunghi. Le conversazioni in materia sono solo agli albori. Questo 2022, però, potrà mostrare importanti aggiornamenti.