Il brevetto realizzato interamente in Puglia, progettato dall’azienda Cisa di Taranto e dall’Irsa (istituto del Cnr che si occupa della ricerca sull’acqua), riduce significativamente la produzione dei fanghi da depurazione.
Arriva il brevetto del Mise per il “Mangiafanghi” messo a punto da Cisa e Cnr per la depurazione. Lo ha concesso il Mise, secondo quanto riporta il Corriere del Mezzogiorno.
RIDUCE LA PRODUZIONE DI FANGHI DA DEPURAZIONE
Il cosiddetto “Mangiafanghi”, è “una modalità per ridurre significativamente la produzione dei fanghi da depurazione. È un brevetto realizzato interamente in Puglia, progettato dall’azienda Cisa di Taranto e dall’Irsa (istituto del Cnr che si occupa della ricerca sull’acqua). Cisa e Cnr hanno già avviato le procedure per estendere il brevetto anche all’ambito internazionale”, si legge sul quotidiano.
PROCESSO DI VALIDAZIONE ESEGUITO DA AQP
“La validazione del processo ‘Mangiafanghi’ è stata eseguita, negli ultimi due anni, nel depuratore di Putignano gestito dall’Acquedotto pugliese (il processo è stato presentato anche al presidente di Aqp, Simeone Di Cagno Abbrescia). I tecnici spiegano che si tratta di una vera e propria rivoluzione tecnologica che in futuro consentirà grandi risparmi”.
I COSTI DEI FANGHI INCIDONO PER IL 60% SUI COSTI DI DEPURAZIONE
“Nonostante il volume dei fanghi prodotti da un depuratore di reflui urbani rappresenti solo l’1% del volume di reflui passati nell’impianto, il suo trattamento e smaltimento finale può incidere fino al 60% sui costi della depurazione. Cisa e Irsa-Cnr hanno brevettato un sistema, unico al mondo, basato su microrganismi in grado di ridurre la produzione di fango fino all’80%”.