Il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo anche a nuove misure per ridurre gli sprechi alimentari e tessili, altri due settori ad alto impatto ambientale.
Il Parlamento Europeo ha approvato le proposte per una nuova normativa che rivoluzionerà il settore automobilistico, introducendo obiettivi vincolanti sull’uso di materiali riciclati, norme più severe sulla progettazione dei veicoli per facilitarne il riutilizzo e il riciclo, e una maggiore responsabilità dei costruttori per la gestione delle auto a fine vita. L’obiettivo è spingere l’industria verso un’economia circolare e ridurre l’impatto ambientale di un settore che ogni anno vede 6,5 milioni di veicoli arrivare al termine del loro ciclo di vita.
La posizione del Parlamento, adottata con 431 voti a favore, 145 contrari e 76 astensioni, definisce il mandato negoziale degli eurodeputati in vista dei colloqui con il Consiglio, che ha già definito la sua posizione all’inizio dell’estate. L’iniziativa legislativa era stata proposta dalla Commissione Europea nel luglio 2023, in linea con gli obiettivi del Green Deal.
OBIETTIVI VINCOLANTI SU PLASTICA, ACCIAIO E ALLUMINIO
Una delle novità più significative è l’introduzione di obiettivi vincolanti sull’uso di materiali riciclati. Gli eurodeputati chiedono che, entro sei anni dall’entrata in vigore delle nuove norme (quindi presumibilmente dal 2031), la plastica utilizzata in ogni nuovo tipo di veicolo contenga almeno il 20% di plastica riciclata. Questo obiettivo salirà al 25% entro 10 anni, a condizione che ci sia sufficiente materiale riciclato disponibile a prezzi non eccessivi.
Il Parlamento Ue chiede inoltre alla Commissione di introdurre, a seguito di uno studio di fattibilità, obiettivi simili anche per l’acciaio e l’alluminio riciclati.
PROGETTAZIONE PER IL RIUSO E RESPONSABILITÀ ESTESA DEL PRODUTTORE
Le nuove norme imporranno che i veicoli siano progettati per consentire una facile rimozione di parti e componenti da parte degli impianti di trattamento, al fine di favorirne la sostituzione, il riutilizzo, il riciclo o la rigenerazione.
Inoltre, entro tre anni dall’entrata in vigore della normativa, verrà estesa la responsabilità del produttore: i costruttori dovranno coprire i costi di raccolta e trattamento dei veicoli giunti a fine vita. Viene anche richiesta una distinzione più netta tra veicoli usati e veicoli a fine vita, con un divieto di esportazione per questi ultimi.
“Il Parlamento sostiene l’economia circolare nel settore automobilistico”, hanno dichiarato i correlatori Jens Gieseke (PPE) e Paulius Saudargas (PPE). “Stiamo promuovendo la sicurezza delle risorse, proteggendo l’ambiente e garantendo la sostenibilità. Per evitare di sovraccaricare il settore, abbiamo fissato obiettivi realistici e garantito una minore burocrazia”.
GIRO DI VITE ANCHE SU SPRECHI ALIMENTARI E TESSILI
Nella stessa giornata, il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo a nuove misure per ridurre gli sprechi alimentari e tessili, altri due settori ad alto impatto ambientale.
Spreco Alimentare: Vengono introdotti obiettivi vincolanti di riduzione da raggiungere entro il 2030: -10% nella trasformazione e produzione alimentare e -30% pro capite nella vendita al dettaglio, ristorazione e famiglie.
Rifiuti Tessili: Viene introdotto il principio della responsabilità estesa del produttore (EPR). I produttori che immettono prodotti tessili sul mercato UE (inclusi abbigliamento, calzature e biancheria) dovranno coprire i costi di raccolta, selezione e riciclo attraverso nuovi regimi nazionali, che dovranno essere istituiti entro 30 mesi.
Queste norme sono state adottate in via definitiva e i Paesi membri avranno 20 mesi di tempo per recepirle nella legislazione nazionale.
UN CONTESTO DI GRANDI NUMERI
Le nuove regole si inseriscono in un contesto di grande impatto. Nel 2023, nell’UE sono stati prodotti 14,8 milioni di veicoli, a fronte di un parco circolante di 285,6 milioni. Sul fronte degli sprechi, ogni anno in Europa si generano quasi 60 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari (132 kg a persona) e 12,6 milioni di tonnellate di rifiuti tessili (12 kg a persona).