Aumentano i dividendi. Si accelera su Gnl e rinnvoabili. Descalzi: “Abbiamo trasformato Eni rendendola più forte operativamente e finanziariamente”
Dopo tre anni Eni torna a proporre un aumento del dividendo portandolo per il 2018 a 0,83 euro e in crescita del 3,75% dall’anno scorso. Lo ha annunciato lo stesso gruppo petrolifero nel piano strategico 2018-2021 improntato principalmente su esplorazione, nuovi fonti di energia e decarbonizzazione e che prevede una produzione in crescita del 3,5% all’anno e investimenti invariati (rispetto alla strategia disegnata lo scorso anno) sotto i 32 miliardi di euro (7,7 nel 2018, di cui oltre 1,8 per lo sviluppo del business green). In sostanza, Eni prevede una forte crescita di tutte le linee di business, e un piano sostenibile anche in scenari sfidanti, “grazie alla solidità delle azioni intraprese, alla spinta dell’integrazione e alla disciplina finanziaria”, in un quadro che “mira a rafforzare ulteriormente il portafoglio delle attività di Eni e ad accelerare la generazione di valore per gli azionisti”.
DESCALZI: ABBIAMO RESO ENI PIÙ FORTE. AUMENTATI I DIVIDENDI
“Nel corso degli ultimi anni abbiamo trasformato Eni rendendola più forte operativamente e finanziariamente. Ora stiamo entrando in una nuova fase di espansione industriale e di forte crescita di valore, guidata da una profonda integrazione di business e da un focus continuo sull’efficienza e la disciplina finanziaria – ha sottolineato l’ad di Eni Claudio Descalzi -. In un mondo che richiede una sempre maggiore decarbonizzazione, le nostre risorse a basso costo, il nostro impegno su scala globale per il gas naturale, e il nostro modello di business unico nelle rinnovabili costituiranno un vantaggio competitivo e distintivo. L’aumento del dividendo che annunciamo oggi, rientra nel nostro impegno per una politica di remunerazione progressiva. E’ il risultato dei miglioramenti finanziari e di business ottenuti e rispecchia la nostra fiducia in un’ulteriore crescita di valore”.
COMPLETATA PROFONDA TRASFORMAZIONE AZIENDA
In sostanza, ha spiegato Eni, l’azienda ha completato “con successo un processo di profonda trasformazione che l’ha resa integrata, rafforzata ed in continua crescita nel settore upstream, ristrutturata nei business mid-downstream, più solida finanziariamente e quindi in grado di creare valore anche in presenza di scenari di prezzo bassi”. E il piano 2018-21 “rappresenta la naturale evoluzione della strategia attuata negli anni precedenti e punta alla crescita del valore di tutti i business”. “I risultati conseguiti nel periodo 2014-17 e la crescita attesa nell’orizzonte di piano di tutti i business sono alla base della proposta al Consiglio di Amministrazione dell’aumento del dividendo del 3,75% a 0,83 euro per azione – ha detto Descalzi –. La nostra rigorosa disciplina finanziaria e la sostenibilità dei progetti di investimento ci consentiranno di ridurre la cash neutrality e di cogliere ulteriori benefici qualora lo scenario migliorasse”.
UPSTREAM: INVESTIMENTI PER 3,5 MLD E OBIETTIVO 2 MLD DI NUOVI BARILI
Nell’Upstream, driver fondamentale della crescita di valore per l’azienda, Eni prevede di spendere nel periodo 2018-2021 circa 3,5 miliardi di euro con l’obiettivo di scoprire 2 miliardi di barili di nuove risorse al costo unitario di circa 2 dollari, perforando circa 115 pozzi in più di 25 Paesi nel mondo e potendo contare su un livello di superfici nette rinnovato pari a 400 mila kmq. La produzione di idrocarburi è prevista in crescita del 3,5% all’anno nel periodo 2018-2021 grazie al ramp-up e all’avvio di nuovi progetti, che contribuiranno per circa 700 mila barili di olio equivalente al giorno nel 2021, e alle attività di ottimizzazione che contribuiranno nel 2021 per circa 200 mila barili di olio equivalente al giorno. Il successo della strategia di esplorazione e l’ampio portafoglio di nuovi progetti convenzionali con un breakeven inferiore a 30 dollari/barile, combinati con una rigorosa disciplina finanziaria, consentiranno di generare un free cash flow cumulato di 22 miliardi di euro nel 2018-2021. “Negli ultimi 4 anni, in uno scenario di prezzi bassi, abbiamo scoperto 4,4 miliardi di barili e abbiamo aumentato in maniera considerevole le nostre licenze esplorative di ben tre volte rispetto al 2013, e siamo pronti ad aprire la nuova campagna esplorativa basandoci su un potenziale di 10 miliardi di risorse rischiate a nostra disposizione – ha ammesso Descalzi –. Intendiamo investire in esplorazione circa 3,5 miliardi nel quadriennio 2018-21 in oltre 25 Paesi. L’incremento della produzione sarà sostenuta dalla crescita dei progetti esistenti, dall’avvio di nuovi progetti e dagli interventi di ottimizzazione che in totale contribuiranno per circa 900 mila barili di olio equivalente al giorno (boed) nel 2021. Nel 2018 la crescita di produzione sarà del 4% rispetto al 2017, superiore alla precedente guidance”.
MIDSTREAM E R&M: BREAKEVEN DIMEZZATO. RINNOVABILI: 1GW DI NUOVA CAPACITÀ AL 2021
“Abbiamo completato la trasformazione dei business mid-downstream e ora siamo pronti per la loro espansione e crescita di valore – ha aggiunto Descalzi –. Nel business R&M dal 2013 abbiamo dimezzato il breakeven portandolo a meno di 4 dollari al barile nel 2017 e intendiamo ridurlo ulteriormente a 3 dollari/bl a fine 2018. Nel marketing prevediamo di consolidare la nostra presenza nei paesi in cui operiamo, il tutto garantendo un free cash flow cumulato di oltre 2 miliardi di euro nel periodo 2018-21. Inoltre, entro il 2018, completeremo la trasformazione della seconda bio raffineria in Italia e questo farà di Eni uno dei principali produttori di green diesel in Europa. Nella chimica consolideremo il nostro portafoglio concentrandoci su prodotti ad alto margine e sulla chimica verde. Allo stesso tempo crescerà il contributo delle rinnovabili grazie ad un modello distintivo basato su un approccio integrato con gli altri business con investimenti pari a circa 1,2 miliardi di euro per lo sviluppo di 1GW di nuova capacità entro il 2021 che assicureranno, grazie alla forte integrazione dei business e nei paesi in cui operiamo, un rendimento di circa il 10%”. Il nuovo business New Energy Solutions, secondo il Cane a sei Zampe crescerà infatti “nel quadriennio grazie al modello distintivo che si fonda sull’integrazione con gli asset e le attività esistenti e sarà quindi in grado di creare nuove opportunità e valore; questo modello distintivo consentirà di ridurre i costi energetici per gli impianti di produzione, rendendo così disponibile più gas per il consumo locale o per l’esportazione. Il rendimento atteso di tali progetti sarà di circa il 10%. Attraverso i progetti in corso e quelli già identificati, la nuova capacità energetica di Eni aumenterà nei prossimi due anni di circa 400 MW. Nel medio-lungo termine, Eni svilupperà 1 GW di nuova capacità entro 2021, investendo 1,2 miliardi di euro, e fino a 5 GW entro il 2025”.
GAS AND POWER: SI PUNTA AD ACCELERARE SUL GNL
Nel settore Gas and Power, l’azienda punta su uno sviluppo accelerato del portafoglio LNG che raggiungerà i 12 milioni di tonnellate per anno di volumi contrattualizzati nel 2021 e 14 milioni entro il 2025, anche attraverso la valorizzazione della componente equity in aumento dal 30% del 2017 al 70% nel 2021; Miglioramento della redditività del portafoglio gas in Europa; Crescita nel settore retail in Europa, che prevede circa 11 milioni di clienti al 2021, in aumento del 25% rispetto al 2017. “Queste azioni consentiranno al business di rimanere strutturalmente positivo nel futuro, conseguendo l’EBIT di 800 mln nel 2021, di cui il 60% riferito al retail e in crescita rispetto ai 300 milioni del 2018. Free cash flow cumulato del 2018-21 di 2,4 miliardi di euro”, avverte Eni.
DECARBONIZZAZIONE: INVESTIMENTI PER 1,8 MLD
Per quanto riguarda il business green, invece, il Cane a sei zampe ha inoltre definito un percorso di decarbonizzazione e persegue una chiara e definita strategia climatica fondata sulle seguenti leve: riduzione delle emissioni dirette di GHG, portafoglio Oil&Gas low carbon, investimenti in ricerca e sviluppo e accrescimento dei business green con investimenti nel periodo 2018-21 di oltre 1,8 miliardi di euro.
LA STRATEGIA FINANZIARIA: SPESA PER 32 MILIARDI DI EURO
Dal punto di vista finanziario Eni continuerà a focalizzarsi sulla disciplina finanziaria coniugata con la crescita sostenibile dei progetti industriali, al fine di accelerare la generazione di valore per gli azionisti. Il Piano di investimenti quadriennale prevede una spesa inferiore a 32 miliardi di euro, sostanzialmente invariata rispetto al Piano precedente, di cui oltre l’80% destinata al settore Upstream. Nel business r&m e nella Chimica, si prevede di investire circa 3,5 miliardi di euro con un tasso di rendimento atteso di circa il 10%. Nel 2021 oltre il 50% degli investimenti risulta non vincolato, assicurando un’ampia flessibilità. In presenza di un prezzo del Brent costante a 60 dollari/barile, la generazione di cassa crescerà nei prossimi 4 anni, aumentando ulteriormente in caso di incremento del prezzo del petrolio. Nel 2018, al prezzo del Brent di 60 dollari/barile, Eni realizzerà un flusso di cassa operativo di oltre 11 miliardi di euro, prima della variazione del capitale circolante, ed aumenterà di oltre 2 miliardi di euro nel 2021 a parità di scenario. Eni prevede una neutralità di cassa organica del dividendo di 55 dollari/barile nel 2018.