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Piano Mattei

Dl bollette, perché la Camera ha stoppato l’esame del provvedimento (che è tornato in commissione)

I rilievi del Quirinale avrebbero puntato l’indice su quattro norme “non omogenee” al testo del Dl Bollette che rischiava di essere un contenitore “omnibus”

Dopo essere arrivato lo stop al Dl Bollette in Aula della Camera dove in corso l’esame del decreto, è arrivata la fiducia del governo al provvedimento. Ma procediamo con ordine: dopo la sospensione della seduta richiesta per una riunione del Comitato dei Nove per risolvere alcune criticità emerse, è stato lo stesso presidente della commissione Affari sociali della Camera Ugo Cappellacci (Fi) a chiedere un rinvio in commissione per il provvedimento. Le ragioni? Quattro norme “non omogenee” spiega La Repubblica.

L’INDICAZIONE DEL QUIRINALE

“Perché l’indicazione che il Quirinale avrebbe recapitato nelle scorse ore al governo, secondo quanto riferiscono fonti parlamentari, è chiara: le norme in questione, inserite durante l’esame del disegno di legge di conversione da parte delle commissioni Bilancio e Affari sociali, cozzano con lo spirito del provvedimento. Non sono ‘omogenee’. Di fatto lo fanno diventare un contenitore ‘omnibus’. Una valutazione, quella del Colle, che viene rimandata alla presidenza della Camera, titolare delle decisioni sullo stralcio. E che il Parlamento recepisce: le norme saranno cancellate.”

COSA RIGUARDANO LE NORME SUL BANCO DEGLI IMPUTATI

“Le norme riguardano le visite parlamentari nelle carceri senza preavviso, il ruolo di Assoprevidenza a supporto degli investimenti dei fondi pensione nella capitalizzazione delle pmi, il Polo didattico dedicato alle vittime di Marcinelle, una misura sul payback dei dispositivi medici per un’esenzione in favore dell’Emilia-Romagna. Fin qui i rilievi del Colle. Su un’altra modifica, introdotta sempre attraverso gli emendamenti parlamentari, c’è invece un problema di coperture: riguarda le assunzioni negli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (Irccs)”, sottolinea il sito del quotidiano romano.

GOVERNO PONE FIDUCIA ALLA CAMERA, DOMANI IL VOTO

Il Governo, con il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, ha poi deciso di porre la fiducia alla Camera. In base alle intese tra i Gruppi, il voto è programmato per domani, con dichiarazioni a partire dalle 13 e inizio della chiama alle 14.30. Sempre entro domani è previsto il voto finale sul provvedimento.

CONSUMATORI: PESSIMA NOTIZIA PER LE FAMIGLIE ITALIANE

“Una pessima notizia per le famiglie italiane. Speravamo che il Governo si ravvedesse dopo la notizia di ieri data dall’Istat, ossia che l’accelerazione del tasso di inflazione, dal 7,6% di marzo all’8,2% di aprile, si deve all’aumento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici non regolamentati, che tradotto significa che è colpa del Governo che ha ripristinato gli oneri di sistema, togliendo la gran parte degli sconti introdotti da Draghi. Evidentemente ci sbagliavamo. Errare è umano, ma perseverare…” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “In un solo mese, da marzo ad aprile, nonostante il costante calo dei prezzi nei mercati all’ingrosso, l’Energia elettrica del mercato libero è rincarata dell’8,8%, il Gas del mercato libero dell’8,1%, il Gas del mercato tutelato addirittura del 30,1%. A salvarsi solo la luce del mercato tutelato, per il solo fatto tecnico che i prezzi erano ancora quelli stratosferici fissati a dicembre, essendo l’aggiornamento di Arera su base trimestrale” conclude Dona. Secondo lo studio dell’Unc, il Governo ha reintrodotto una tassa occulta attualmente pari, su base annua, a 90 euro per la luce e 309 per il gas, per un totale di 399 euro per una famiglia tipo in tutela.

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