Incentivi, mobilità e certificati bianchi: tutte le novità del Dl Crescita per il settore energia
E’ arrivato al Senato il decreto crescita, che se come annunciato dal Governo passerà con la fiducia conterrà importanti novità in materia di politica energetica introdotte con degli emendamenti approvati nelle Commissioni riunite.
Con l’emendamento 18.09 viene lanciata la piattaforma telematica ‘Incentivi.gov.it’ per il sostegno della politica industriale e della competitività (QE 19/3). Con decreto del Mise, da emanare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione saranno “adottate le disposizioni necessarie” per usufruire dei fondi “fino ad un ammontare massimo di 2 milioni di euro per gli anni 2019 e seguenti”.
Sulla mobilità con un emendamento dei 5 stelle riformulato dal Governo si ampia la platea per gli incentivi alla mobilità elettrica. Vengono estese le agevolazioni già inserite nell’ultima legge di Bilancio a tutte le moto e microcar elettriche e ibride (OE 17/6).
Con il 48.3 si interviene sui certificati bianchi. Cosi recita l’emendamento: “fermo restando che l’ammissibilità dei progetti, come indicato dal decreto del 2017 che aggiorna le Linee Guida per il meccanismo, è subordinata alla capacità di incrementare l’efficienza energetica rispetto alla situazione ex-ante, il risparmio di energia addizionale si determina per la produzione tramite le fonti solare, aerotermica, da bioliquidi sostenibili, da biogas e da biomasse in base all’energia non rinnovabile sostituita rispetto alla situazione di baseline”. In tutti gli altri casi, invece, il risparmio energetico dipende dall’incremento “dell’efficienza energetica rispetto alla situazione di baseline”. Inoltre, vengono definiti “i limiti di emissione dei progetti che prevedono l’utilizzo di biomasse in impianti fino a 2 MW termici”.
Con l’emendamento 10.34 sull’ecobonus, viene introdotta per il fornitore di interventi di efficientamento energetico la possibilità di cedere a sua volta il credito d’imposta ai propri fornitori di beni e servizi, pur rimanendo in ogni caso esclusa la cessione ad istituti di credito ed intermediari finanziari.
Per cio che concerne il settore idrico, fondamentale la modifica 24.3 che attiene l’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria in Puglia, Lucania e Irpinia (Eipli).
L’ente resterà pubblico con partecipazioni del Mef e delle Regioni ma viene esclusa la cessione delle quote ai privati. Nell’azionariato dell’Ente non potranno entrare “nemmeno fondazioni e partecipate delle Regioni”.
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