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Nucleare

Dl Energia, inammissibili i due emendamenti sulle gare gas

Complessivamente, su 811 proposte di modifica, sono stati 127 gli emendamenti dichiarati inammissibili.

Sono stati dichiarati inammissibili i due emendamenti al Dl Energia – il 2.05 e il 2.06 – riguardanti la delega al governo per l’adozione entro 24 mesi di decreti legislativi per il riordino de mercato della distribuzione del gas naturale e sulle aggregazioni nel settore. È quanto emerso dall’esame delle Commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera.

127 INAMMISSIBILI SU 811 PROPOSTE DI MODIFICA

Complessivamente, su 811 proposte di modifica, sono stati 127 gli emendamenti dichiarati inammissibili. Oggi alle 16 di è chiuso il termine per la presentazione per le richieste di riesame delle proposte emendative inammissibili mentre domani alle 12 dovrebbero arrivare i “segnalati”.

I DUE EMENDAMENTI SUL GAS DICHIARATI INAMMISSIBILI

I due emendamenti sul gas – rispettivamente di Forza Italia e Lega – davano all’esecutivo una delega per adottare uno o più decreti legislativi di riordino del mercato della distribuzione gas entro 24 mesi con l’obiettivo dichiarato di adeguare la disciplina vigente agli obiettivi di transizione energetica, abilitando le reti all’immissione di graduale di gas rinnovabili e idrogeno e sostenendo l’innovazione tecnologia. Ma, come sottolineato già ieri, un tale obiettivo è già previsto dalla Legge Annuale per il Mercato e la Concorrenza per il 2021 (art. 6, comma 4), che aveva demandato al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di procedere all’aggiornamento della disciplina delle gare per la distribuzione del gas.

Il Ministero, allo stato attuale, ha già proceduto all’aggiornamento del decreto e il settore è in attesa da tempo della pubblicazione del provvedimento finale e dell’avvio delle procedure competitive, attraverso le quali le imprese auspicano possa esserci nuovo impulso al comparto. Mentre al contrario, la delega proposta con l’emendamento 2.05 avrebbe avuto l’effetto di vanificare il lavoro già svolto dal Mase per l’aggiornamento della normativa in essere e di prolungare la situazione di stallo in cui si trova oggi il sistema.

LA PROPOSTA SULLE AGGREGAZIONI

L’altro emendamento introduceva invece incentivi finalizzati a promuovere aggregazioni societarie tra operatori. Le proposte di modifica verteva sulla creazione di un meccanismo di incentivazione a carattere economico. In particolare, l’allineamento della RAB (Regulatory Asset Base, il valore del capitale investito netto) al VIR (il Valore di rimborso degli impianti cioè il valore a cui vengono ceduti gli impianti dal gestore uscente a valle dell’assegnazione della gara) per quanto riguarda la valorizzazione delle reti di distribuzione gas, che secondo alcuni stakeholder, avrebbe rischiato di avere un impatto economico sulle bollette dei consumatori incidendo sulla determinazione delle tariffe di distribuzione locale in un momento in cui, considerate le dinamiche dei costi energetici delle famiglie negli ultimi due anni, sono stati necessari diversi interventi di mitigazione da parte del Governo.

Le aggregazioni tra società previste dalla proposta di modifica, sempre secondo operatori di settore, avrebbe finito per incentivare la nascita di operatori medi anziché piccoli o piccolissimi con il rischio però di non vedere un miglioramento degli standard di qualità del servizio di distribuzione gas già definiti da Arera per tutti gli operatori.

AC 1606 – Speech inammissibilità

Emendamenti dl energia

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