Stabilita una data per la strategia volta a salvare il settore automobilistico in difficoltà dell’UE, il 5 marzo
Un piano in sei fasi per proteggere l’industria pesante e rivendicare la propria posizione nel settore delle tecnologie pulite. La bozza del Clean Industrial Deal svelata da Euractiv dovrebbe arrivare sui tavoli della Commissione europea domani con l’obiettivo di competere con Cina e Usa sul piano della produzione industriale.
SEI FATTORI TRAINANTI: TRA LORO ENERGIA A BASSO COSTO, CIRCOLARITA’ E COMPETENZE
Il primo annuncio al nuovo Clean Industrial Deal era stato svelato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante la sua rielezione a luglio. “La base industriale dell’Europa è centrale per la nostra identità ed essenziale per la nostra competitività”, si legge nella bozza ottenuta da Euractiv che verrà annunciata ufficialmente Teresa Ribera, responsabile della concorrenza e del clima di Bruxelles.
Il piano individua sei fattori denominati “fattori trainanti del business”: energia a basso costo, mercati trainanti, finanziamenti, circolarità e accesso ai materiali, mercati globali e competenze.
NON INDICATO DOVE VERRANNO REPERITI I FONDI PER IL PIANO
Ma precisa che “l’industria Ue ha bisogno di un accesso immediato al capitale”. Con l’imminente avvio dei negoziati sul bilancio a lungo termine dell’UE, il piano sottolinea la necessità di una cifra multimiliardaria per le garanzie del settore, ma non si impegna ancora a fornire una cifra precisa.
IL 5 MARZO LA STRATEGIA PER SALVARE IL SETTORE AUTO
Stabilisce inoltre una data per una strategia volta a salvare il settore automobilistico in difficoltà dell’UE, il 5 marzo, e un piano per l’acciaio, previsto per una data non specificata a marzo.
PREFERENZA ALLE AZIENDE UE IN SETTORI STRATEGICI
Verso la fine del 2025 arriverà un pacchetto sui prodotti chimici, insieme a strategie poco definite per favorire la bioeconomia e il trasporto sostenibile. Il piano si impegna inoltre a fare della “preferenza” per le aziende europee una “caratteristica strutturale” del mercato degli appalti dell’Unione nei “settori strategici”.
Aggiunge che tali politiche possono aiutare le aziende a “superare le barriere all’ingresso sul mercato” e fornire un “incentivo ai produttori ad aumentare la produzione”. Infine, “obbligazioni mirate e criteri per i contenuti locali possono allineare la spesa nazionale con il più ampio programma di decarbonizzazione e competitività dell’UE”, si legge.