“Nella pianificazione degli interventi dell’estate scorsa sia mancata un’informazione corretta ai cittadini e agli utenti, si poteva fare di meglio”, ha detto il manager Fs
Nessuna privatizzazione di Ferrovie ma solo una ricerca di altre forme di finanziamento con il Mef, anche attraverso fondi. L’amministrazione delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Spa, Stefano Antonio Donnarumma, nel corso dell’audizione in Commissione Trasporti della Camera sulle prospettive del Gruppo Ferrovie dello Stato e sullo stato e le criticità del servizio e della rete ferroviaria, ha chiarito tutti dubbi sull’azienda, facendo anche il punto sui lavori del Pnrr in capo a Fs e sulla questione dei ritardi e delle cancellazioni che si sono verificate nei mesi passati.
“AZIENDA SOLIDA, STIAMO CERCANDO ALTRE FORME DI FINANZIAMENTO CON IL MEF, ANCHE FONDI”
“Oggi il debito netto si aggira attorno ai 14 mld ma bisogna considerare che di questi almeno dai 3 ai 4 miliardi sono dovuti a un gap tra il costo sostenuto da noi per gli investimenti e il pagamento da parte dello Stato. Si tratta quindi di un ritardo di flusso di cassa ma è un debito facilmente risolvibile essendo nei confronti dello Stato”, ha spiegato il manager. “Se lo si confronto con i 2 mld di EBITDA rappresenterebbe la nostra azienda più o meno a una leva 7 che non è una leva particolarmente sana per un’azienda di infrastrutture ma lo diventa nel momento in cui si calcola che 3-4 di questi miliardi di fatto non sono un debito reale e soprattutto se si considera il valore del patrimonio dell’azienda che ovviamente è di molto superiore a queste cifre. Ciò quindi rende l’azienda solida o comunque in grado di sostenere nel tempo questo indebitamente”, ha detto Donnarumma.
“Va considerato che nella prospettiva degli investimenti la forma di finanziamento dell’azienda deve trovare evidentemente soluzioni nuove. Da questo punto di vista il management dell’azienda ha proposto una possibile soluzione che è in fase di esame e di valutazione da parte sia della Ragioneria dello Stato che degli uffici del MEF e che riguarda la possibilità di identificare un perimetro specifico delle infrastrutture, esclusivamente legate alla gestione dell’Alta velocità la quale essendo diciamo utile alla gestione di un mercato di passeggeri con un sostegno da parte dello Stato che è inferiore alla quota che invece viene sostenuta grazie alla vendita dei biglietti, potrebbe in senso astratto superare diciamo così l’esame del mercato. Se così fosse il progetto diventerebbe finanziabile” ma la decisione “riguarda l’azionista, il MEF col quale si sta discutendo in che forma finanziarlo non necessariamente quindi più col contributo pubblico magari con un fondo infrastrutturale che potrebbe essere anche un fondo diciamo di investitori italiani come F2i, esempio che ho fatto pubblicamente perché è una SGr che raccoglie fondi anche pubblici per finanziare infrastrutture. Non è stato deciso non sarà Ferrovie dello Stato ma l’azionista in funzione del metodo indentificato, simile a quello della Rab”, ha ammesso Donnarumma.
“MAI PARLATO DI PRIVATIZZARE FERROVIE”
“Non abbiamo mai parlato di privatizzare le ferrovie né tantomeno di quotarle ma di un perimetro di rete specifico contenuto all’interno di Rfi che rimarrebbe nella proprietà di maggioranza del gruppo Ferrovie dello Stato e quindi sotto il controllo pubblico e che vedrebbe solamente un contributo di finanziamento nella forma che bisogna identificare e che non è detto assolutamente sia con privati ma può essere strutturata secondo diverse modalità”, ha evidenziato il manager.
A DICEMBRE CONSUNTIVATI 12 MLD LAVORI PNRR, ALCUNI OBIETTIVI IN FASE DI NEGOZIAZIONE
Passando agli investimenti Donnarumma ha ricordato che Ferrovie dello Stato “per i prossimi cinque anni prevede circa 100 miliardi di investimenti complessivi fra tutte le attività del gruppo, di questi circa il 62% concentrati sulla infrastruttura di rete” quindi “più di 60 miliardi che impattano nei prossimi cinque anni sulla infrastruttura di rete ferroviaria. Questi investimenti si dividono a loro volta circa in due metà con una parte dedicata alla manutenzione dell’infrastruttura straordinaria necessarie a garantire la sicurezza delle Infrastrutture esistenti e una parte per la realizzazione di nuove linee”, ha proseguito il manager. “Fs sono state diciamo soggetto attuatore di una porzione del PNRR piuttosto importante, circa 25 miliardi di cui circa il 95% riguardante la rete ferroviaria. A dicembre scorso sono stati consuntivati 12 miliardi di euro di investimenti legati al PNRR, ne restano da realizzare altri 13 miliardi. Però la maggior parte dei cantieri sono in svolgimento e molti di questi sono in fase molto avanzata. Consideriamo quindi che a giugno del 2026 l’avanzamento delle nostre attività possa consentire il raggiungimento di buona parte degli obiettivi a noi assegnati con alcuni aspetti che sono oggetto in questo momento proprio di una fase di negoziazione che sta curando tra l’altro il team del ministro Foti in collaborazione con noi e con il team del ministro Salvini delle Infrastrutture”, ha detto Donnarumma.
“SFORZO FERROVIE NON SI CONCLUDE CON PNRR”
In ogni caso, ha tenuto a precisare l’ex manager di Terna, “lo sforzo delle ferrovie non si concluderà con il Pnrr anzi. Se si guarda al decennio, gli investimenti si avvicinano a un centinaio e oltre”.
“CONTI 2024 ANCORA NON PRONTI MA CONTINUITA’ CON IL 2023”
“Le Fs con tutte le proprie attività fatturano intorno a 16 mld mi riferisco ai dati del 2023 ma che comunque vedono una continuità con il 2024 anche se non ancora pronti. Il Mol è pari a 2 miliardi e gli utili sono o di poco negativi o di poco positivi. Le Fs non sono strutturate per produrre utili ma compiere una missione in grado di coprire costi, investimenti e servizi. Ciò non toglie che negli ultimi anni si è verificata una discrepanza tra gli investimenti e i riconoscimenti pubblici portando a una ridefinizione dei contratti di programma per garantire l’incremento necessario dei 200 milioni di gap all’interno del conto economico di Rfi che è la differenza tra fabbisogno e ricavi anche per il costo del pedaggio ferroviario che è tra i più bassi d‘Europa e non è adeguato da tempo”, ha evidenziato l’amministrazione delegato di Ferrovie dello Stato. “Anche il conto economico di Anas ha creato non pochi grattacapi: la chiusura ha sicuramente un andamento negativo ma non è una novità: deriva da una mancata copertura dei costi di gestione che deriva da un adeguamento ancora da effettuare su quelle che sono le strade di rientro consegnate dalla gestione pubblica dei comuni ma che non hanno visto un adeguamento. Comunque il 2024 sarà certamente un anno con delle criticità dovute alla necessità di effettuare alcuni accantonamenti prudenziali”, ha proseguito Donnarumma.
“PRESENZA E DENSITÀ CANTIERI SU TERRITORIO STORICAMENTE PIÙ ELEVATA DA DECENNI. PROBLEMA È STATO L’INFORMAZIONE”
Infine la questione ritardi e cantieri. “È indubbio che la densità di presenza di cantieri sul nostro territorio nazionale e sulle infrastrutture sia quanto di storicamente più elevato si sia visto da decenni. Questo perché evidentemente c’è una sovrapposizione di due elementi: uno è il Pnrr di cui io sono il primo a ritenere che sia stato sicuramente un progetto importantissimo. Dopodiché la realizzazione tra l’altro in un contesto in cui la filiera produttiva italiana è in grandissimo affanno. La contemporaneità di tutti questi cantieri sta portando fondamentalmente ad una congestione per cui tra l’altro non si riesce a trovare la copertura in termini di manodopera e a volte anche di materiali, questo fra l’altro con aumenti di costi molto importanti che si sono visti sin dalla crisi Ucraina poi con la crisi energetica” ha concluso Donnarumma, aggiungendo che “dall’analisi del mese di luglio mi è sembrato molto chiaro che nella pianificazione degli interventi dell’estate scorsa sia mancata un’informazione corretta ai cittadini e agli utenti, si poteva fare di meglio. E infatti stiamo pianificando nelle prossime settimane una campagna di informazione cantiere per cantiere, tratto per tratto gli utenti su quali disagi potranno incontrare”, ha chiarito Donnarumma.