Nel corso dell’intervento al Senato il premier si è soffermato anche sulla Russia e gli approvvigionamenti gas, rinnovabili e bonus energetici
“Ci siamo mossi con grande celerità per superare l’inaccettabile dipendenza energetica dalla Russia conseguenza di decenni di scelte miopi e pericolose. In pochi mesi abbiamo ridotto le nostre importazioni di gas russo dal 40 a meno del 25% del totale e intendiamo azzerarle entro un anno e mezzo. È un risultato che sembrava impensabile e che da tranquillità per il futuro dell’industria e alle famiglie, rafforza la nostra sicurezza nazionale e la nostra credibilità nel mondo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato per le comunicazioni sulla fiducia.
SEMPLIFICAZIONI E MASSICCI INVESTIMENTI NELLE RINNOVABILI GRAZIE A RITROVATA CREDIBILITÀ COLLETTIVA
“Abbiamo accelerato con semplificazioni profonde e massicci investimenti sul fronte delle energie rinnovabili per difendere l’ambiente e aumentare la nostra indipendenza energetica – ha proseguito il premier -. E siamo intervenuti con determinazioni per proteggere cittadini e imprese dalle conseguenze della crisi energetica con particolare attenzione ai più deboli. Abbiamo stanziato 33 miliardi quasi 2 punti di Pil nonostante i nostri margini di finanza pubblica fossero ristretti. Lo abbiamo potuto fare grazie a una ritrovata credibilità collettiva che ha contenuto l’aumento del costo del debito anche in una fase di rialzo dei tassi di interesse. Il merito di questi risultati è stato vostro e alla vostra disponibilità a mettere da parte le differenze e a lavorare per il bene del paese con pari dignità nel rispetto reciproco”.
ACCELERARE SUI RIGASSIFICATORI, PIOMBINO È QUESTIONE DI SICUREZZA NAZIONALE NO A PROTESTE
“L’Italia deve continuare a ridisegnare la sua politica energetica, come fatto in questi mesi. Il Vertice di questa settimana ad Algeri conferma la nostra assoluta determinazione a diversificare i fornitori, spingere in modo convinto sull’energia rinnovabile. Per farlo, c’è bisogno delle necessarie infrastrutture”, ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi al Senato per le comunicazioni sulla fiducia. “Dobbiamo accelerare l’istallazione dei rigassificatori – a Piombino e a Ravenna. Non è possibile affermare di volere la sicurezza energetica degli italiani e poi, allo stesso tempo, protestare contro queste infrastrutture”. “Si tratta di impianti sicuri, essenziali per il nostro fabbisogno energetico, per la tenuta del nostro tessuto produttivo. In particolare, dobbiamo ultimare l’istallazione del rigassificatore di Piombino entro la prossima primavera. È una questione di sicurezza nazionale”.
FONDAMENTALE AL TRANSIZIONE ENERGETICA, SICCITÀ E CRISI IDRICA VANNO AFFRONTATI CON SERIETÀ. GENEROSITÀ BONUS EDILIZI SARANNO RIDOTTI
“Dobbiamo portare avanti la transizione energetica verso fonti pulite. Entro il 2030 dobbiamo installare 70GW di fonti rinnovabili” “la siccità e le ondate di calore che hanno investito l’Europa ci ricordano che dobbiamo affrontare con serietà” i cambiamenti climatici. “Penso alla questione idrica il pnrr stanzia più di 4 mld per questo investimento a cui va affiancato un piano acqua più urgente. Per le misure di efficientamento energetico e i bonus edilizi intendiamo affrontare le criticità nella cessione dei crediti fiscali e al contempo ridurre la generosità dei contributi”.
PRICE CAP A BENEFICIO DI TUTTI
“Dobbiamo batterci per ottenere un tetto al prezzo del gas russo di cui beneficerebbero tutti e per la riforma del mercato elettrico che può cominciare da quello domestico anche prima di accordi europei. Queste misure sono essenziali per difendere il potere di acquisto delle famiglie e per tutelare i livelli di produzione delle imprese” ha ammesso Draghi.
RICOSTRUIRE IL PATTO
“Per fare tutte queste riforme serve un governo forte e coeso e un Parlamento che lo accompagni con convinzione e reciproco rispetto dei ruoli. All’Italia non serve una fiducia di facciata che svanisca davanti ai provvedimenti scomodi serve un nuovo patto di fiducia sincero e concreto, i partiti e voi parlamentari siete pronti a ricostruire a questo patto? Siete pronti a confermare questo sforzo compiuto nei primi mesi? Siamo qui in quest’aula oggi sono qui a questo punto solo perché gli italiani lo hanno chiesto. La risposta a queste domande non la dovete dare a me ma a tutti gli italiani”, ha concluso Draghi.