Nel primo semestre 2025 il colosso tedesco cresce a doppia cifra e rilancia con investimenti senza precedenti. Ma avverte Berlino: “Regole più lungimiranti o la Germania resterà indietro”
E.ON ingrana la marcia alta nella transizione energetica europea. Il gigante dell’energia chiude i primi sei mesi del 2025 con utili in crescita e un piano di investimenti monstre, consolidando il suo ruolo di playmaker nella sfida verde. Tutti i numeri.
I NUMERI DI E.ON
L’EBITDA rettificato è balzato del 13%, toccando quota 5,5 miliardi di euro, mentre l’utile netto rettificato è salito del 10% a 1,9 miliardi. Numeri sostenuti da investimenti che, nei primi sei mesi, hanno raggiunto 3,2 miliardi di euro, l’11% in più rispetto al 2024.
Il cuore della strategia batte nelle reti: 2,5 miliardi sono stati destinati all’espansione, alla modernizzazione e alla digitalizzazione delle infrastrutture, con una mossa da pioniere tecnologico — il debutto del “gemello digitale” della rete elettrica tedesca, 700mila chilometri mappati in tempo reale per accelerare le connessioni.
«Nessun’altra azienda guida la trasformazione del sistema energetico europeo come noi» ha rivendicato l’amministratore delegato Leonhard Birnbaum, parlando di risultati “frutto dell’impegno quotidiano” dei dipendenti.
ENERGY NETWORK IN CRESCITA
Il segmento Energy Networks è stato il motore della crescita, portando l’EBITDA a 4 miliardi, grazie anche a condizioni climatiche e operative favorevoli. Più tiepida la performance dell’Energy Retail, frenata da un clima mite e dalla normalizzazione dei margini nel Regno Unito.
Guardando avanti, E.ON mette sul piatto 43 miliardi di euro di investimenti tra il 2024 e il 2028, di cui 35 miliardi destinati alle reti. Ma c’è un allarme: le attuali proposte regolatorie tedesche rischiano, secondo il gruppo, di soffocare l’afflusso di capitali privati necessari alla transizione. «Servono regole che incentivino gli investimenti, non che li scoraggino» ha ammonito Birnbaum.