La startup italiana Newcleo – che viene ospitata spesso sulle pagine de La Repubblica – è sostenuta da Exor, la holding guidata da John Elkann che possiede anche GEDI, il gruppo editoriale proprietario del quotidiano
Lo scorso weekend alla COP28 un gruppo di 22 Paesi – guidato dagli Stati Uniti e che include anche Regno Unito, Francia, Svezia, Olanda, Polonia, Giappone e Corea del Sud – ha firmato una dichiarazione di sostegno all’energia nucleare per favorire gli investimenti nel settore e permettere la triplicazione della capacità globale entro il 2050, in modo da raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni.
LA POSIZIONE DELL’ITALIA SUL NUCLEARE
Il fatto che l’Italia non sia tra i Paesi firmatari della “Declaration to triple nuclear energy” probabilmente è legato al fatto che il nucleare è un tema molto delicato sul fronte politico e dell’opinione pubblica, che risente ancora dei risultati dei due referendum del 1987 e del 2011.
Il governo Meloni non è ideologicamente contrario all’energia atomica, ma sembra intenzionato a puntare sulle tecnologie emergenti, anziché su quelle disponibili. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è favorevole ai piccoli reattori modulari (SMR) e alle tecnologie di quarta generazione, ma non parla della terza generazione evoluta, che viene già utilizzata in Europa e in altre parti nel mondo. Quando parla di nucleare in Italia, Pichetto ha sempre chiarito di non voler proporre “il ricorso alle centrali nucleari di grande taglia della terza generazione”, ma di “valutare le nuove tecnologie sicure, come gli small modular reactor e i reattori nucleari di quarta generazione”.
L’INTERVISTA AL CEO DI NEWCLEO E I RAPPORTI CON EXOR E GEDI
Domenica 3 dicembre il quotidiano La Repubblica ha pubblicato un articolo del giornalista scientifico Luca Fraioli – che si è detto scettico sulle le potenzialità del nucleare di contribuire alla transizione ecologica – e, nella pagina a fianco, un’intervista a Stefano Buono, fondatore di Newcleo.
La startup italiana di tecnologie nucleari Newcleo sviluppa piccoli reattori di quarta generazione da 200 MWe ed è sostenuta da Exor, la holding guidata da John Elkann che possiede anche GEDI, il gruppo editoriale proprietario di Repubblica. Nell’articolo sul quotidiano però si cita solo la relazione tra Newcleo ed Exor, ma non quella tra quest’ultima e Gedi.
IL DOCUMENARIO DI OLIVER STONE E IL PRECEDENTE TRA REPUBBLICA E NEWCLEO
La Repubblica ha dato spazio a Newcleo prendendo spunto – oltre che dalla dichiarazione dei 22 Paesi alla COP28 – dalla proiezione a Torino del documentario pro-nucleare “Nuclear Now” di Oliver Stone, a cui era presente Buono.
Secondo il ceo di Newcleo, la visione del documentario potrà aiutare a contrastare lo scetticismo sul nucleare di una parte degli italiani. Parlando delle tecnologie di quarta generazione e facendo un distinguo con quelle passate, Buono ha spiegato che “negli Anni 80 l’industria nucleare era diversa da quella attuale: oggi si possono scrivere leggi su un nucleare di nuova generazione e su nuove necessità senza necessità di consultazioni”. Alla fine dell’intervista Buono ha dichiarato che la raccolta di capitali di Newcleo per lo sviluppo di reattori modulari ha raggiunto i 400 milioni di euro, e che entro il prossimo anno arriverà ad un miliardo di euro.
Non è la prima volta che il quotidiano diretto da Maurizio Molinari ospita sulle sue pagine notizie e interviste a Newcleo: nel giugno scorso l’inserto settimanale “Affari & Finanza” conteneva un approfondimento sul nucleare e sul suo contributo alla transizione ecologica, in cui l’azienda italiana era definita “il principe della rincorsa al nuovo nucleare”.