Dall’accordo Saipem-newcleo al memorandum tra Webuild e Ansaldo Nucleare, gli ultimi in ordine di tempo. Si moltiplicano le alleanze per ripartire con il nucleare in Italia
La rinascita di un percorso verso un ritorno al nucleare in Italia si vede anche dai dettagli. Molte aziende stanno, infatti, stipulando accordi o memorandum per moltiplicare la loro presenza nel settore e acquisire know-how utili alle imprese per rilanciarsi come produttori di componenti o per abbassare i costi energetici legati alla produzione.
L’ACCORDO SAIPEM-NEWCLEO STUDIERÀ IL NUCLEARE OFFSHORE PER DARE ENERGIA ALLE INSTALLAZIONI OFFSHORE DI PETROLIO E GAS
L’ultimo in ordine di tempo è l’intesa tra Saipem e newcleo che hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per individuare soluzioni innovative per l’applicazione offshore della tecnologia nucleare di newcleo per la produzione di energia elettrica a zero emissioni attraverso l’applicazione della tecnologia “Small Modular Lead-cooled Fast Reactor” (SM-LFR). L’accordo prevede uno studio di fattibilità sullo sviluppo di prototipi di nucleare galleggiante per fornire energia elettrica e calore di processo alle installazioni di petrolio e gas in mezzo al mare in modo da migliorarne le performance di sostenibilità.
IL MEMORANDUM WEBUILD-ANSALDO NUCLEARE PER ACCELERARE TRANSIZIONE ENERGETICA A BASSE EMISSIONI
Solo ieri era arrivata la firma del Memorandum of Understanding tra Webuild e Ansaldo Nucleare che collaboreranno nei prossimi cinque anni per lo sviluppo, la commercializzazione e l’implementazione di tecnologie nucleari all’avanguardia, combinando competenze complementari dei due gruppi industriali. Obiettivo della cooperazione sarà favorire lo sviluppo ed espandere la presenza e l’adozione su scala globale degli Small Modular Reactor (SMR), reattori a fissione nucleare di piccola taglia (circa 300MW), modulari e flessibili, e successivamente degli Advanced Modular Reactor (AMR), reattori a fissione nucleare derivati dalle tecnologie di quarta generazione, attualmente in fase di studio, che utilizzeranno nuovi sistemi di raffreddamento, come ad esempio metalli fusi, per offrire prestazioni migliori e nuove funzionalità (cogenerazione, produzione di idrogeno, soluzioni per la chiusura del ciclo del combustibile e la gestione dei rifiuti nucleari).
L’intesa si inserisce in un quadro promettente per il settore nucleare, per cui si attendono investimenti crescenti con nuovi impianti attesi su scala globale che puntano a garantire un totale di circa 650GW di capacità al 2050.
L’ACCIAIO ITALIANO DECARBONIZZATO GRAZIE AL NUCLEARE: FEDERACCIAI STRINGE CON EDF, EDISON E ANSALDO
A luglio erano state EDF, Edison, Ansaldo Energia, Ansaldo Nucleare e Federacciai ad annunciare la sottoscrizione di un Memorandum of Understanding finalizzato a promuovere una cooperazione per l’utilizzo dell’energia nucleare al servizio della competitività e della decarbonizzazione del settore siderurgico italiano. Naturalmente ognuna con le rispettive competenze: Ansaldo Energia, in qualità di Original Equipment Manufacturer di turbine e generatori e fornitore di servizi per l’industria energetica; Ansaldo Nucleare, in qualità di sviluppatore di sistemi e componenti, fornitore di servizi e sviluppatore di tecnologie avanzate per impianti nucleari; EDF, in qualità di primo produttore di energia nucleare al mondo, impegnato nella realizzazione di nuovi progetti nucleari basati su tecnologie, come (i) gli small modular reactor (SMR) (ii) i reattori mid-size EPR1200 e (iii) i reattori large-size EPR; Edison, in quanto tra i principali player del settore energetico in Italia, con un ruolo di leadership nella transizione energetica grazie a un portafoglio di energie rinnovabili altamente diversificato (eolico, idroelettrico, fotovoltaico) e alla realizzazione di due termoelettrici di ultima generazione, tra i più efficienti al mondo, oltre alla consolidata esperienza nella fornitura di energia e servizi ai clienti industriali italiani; e Federacciai in qualità di ente che rappresenta l’industria siderurgica italiana, impegnata nella tutela degli interessi di settore.
In base all’accordo, i firmatari si sono impegnati a valutare le opportunità di coinvestimento nel nuovo nucleare e, in particolare, nella realizzazione in Italia di piccoli reattori modulari (SMR) nel prossimo decennio, avvalendosi della tecnologia SMR adottata da EDF, delle competenze di Edison e delle capacità ingegneristiche e industriali di Ansaldo Energia e Ansaldo Nucleare. Inoltre, le parti si sono impegnate a esplorare e valutare anche l’opportunità di approvvigionamento di medio-lungo termine di energia nucleare utilizzando in via prioritaria la capacità sull’interconnector già operativo tra Italia e Francia e contribuendo così alla decarbonizzazione della produzione siderurgica nel nostro Paese.
EDISON, FRAMATOME E POLITECNICO MILANO ANNUNCIANO UN ACCORDO DI COOPERAZIONE PER LA FORMAZIONE
Ma non c’è solo produzione o sperimentazione. Per rilanciare il nucleare servono anche competenze, come dimostra l’accordo sottoscritto tra Edison, Framatome e Politecnico di Milano per la ricerca scientifica e tecnologica e per la formazione nel campo dell’energia nucleare. In questo caso le parti hanno dichiarato l’intenzione di mettere a fattor comune le rispettive conoscenze e competenze tecniche, al fine di sviluppare congiuntamente attività di ricerca, sviluppo e di innovazione per il settore nucleare. In particolare, l’accordo di cooperazione prevede l’esecuzione di programmi congiunti attraverso tirocini, tesi di master, tesi di dottorato, l’organizzazione di seminari, workshop e altre iniziative simili su argomenti tecnici di interesse comune. L’accordo prevede, inoltre, l’organizzazione di incontri e corsi di formazione per migliorare lo scambio di conoscenze ed esperienze e l’organizzazione di visite, per studenti e per i rispettivi dipendenti, dei siti e degli impianti produttivi Framatome, oltre che dei laboratori di ricerca del Politecnico di Milano e di Edison, al fine di accrescere lo scambio e la conoscenza reciproca.
L’ALLEANZA EUROPA PER I MINI REATTORI E IL RUOLO DI ENEA
Non solo. Enea a giugno è entrata a far parte dell’Alleanza industriale europea sui piccoli reattori modulari Smr voluta e avviata dalla Commissione Europea a febbraio 2024 con l’obiettivo di accelerare lo sviluppo e il dispiegamento di piccoli reattori modulari in Europa all’inizio degli anni 2030. E sempre Enea, ha fatto il suo ingresso anche al vertice del network europeo Snetp (Sustainable Nuclear Energy Technology Platform) sulle tecnologie per il nucleare sostenibile, che promuove “sicurezza, affidabilità ed efficienza del nucleare civile”.
Le attività che l’Enea porterà avanti con il supporto della partecipata Siet (di cui Enea ha la presidenza), Ansaldo Nucleare e newcleo, e le Università del Consorzio Cirten per la ricerca tecnologica nucleare, riguarderanno servizi di ricerca e sviluppo e validazione sperimentale di sistemi e componenti nucleari per piccoli reattori refrigerati ad acqua ma anche a piombo.
A COSA STANNO LAVORANDO ENEL ED ENI
Infine, non sono da dimenticare l’accodo di collaborazione sempre sugli Small modular reactor e sugli Advanced Modular reactor stretto tra Enel (che comunque gestisce nel suo portafoglio numeroso centrali tradizionali) e Ansaldo Nucleare lo scorso marzo finalizzata a esplorare le prospettive di queste due tecnologie di frontiera, analizzandone in particolare le opportunità in chiave industriale. E la collaborazione ormai storica tra Eni e Massachusetts Institute of Technology per generare tecnologie energetiche avanzate in modo sostenibile, in particolare la fusione nucleare che nelle intenzioni dovrebbe trovare vedere la luce nel 2030 con il primo reattore pienamente funzionante.
PROPULSIONE NAVALE NUCLEARE, STUDIO DI NEWCLEO-FINCANTIERI-RINA
Tornando indietro nel tempo, lo scorso anni erano stati newcleo, Fincantieri e Rina a stringere un’alleanza per unire le competenze internazionali e l’esperienza nell’innovazione e realizzare uno studio di fattibilità per applicazioni nucleari nel settore navale, sfruttando la tecnologia dei piccoli reattori modulari raffreddati a piombo (Smr) di newcleo. L’impiego dell’innovativo reattore veloce raffreddato al piombo (Lfr) di newcleo per la propulsione navale comporterebbe l’installazione di un mini-reattore chiuso sulle navi, che funzionerebbe alla stregua di una piccola batteria nucleare in grado di produrre una potenza elettrica di 30 Mw: “ciò richiederebbe rifornimenti sporadici (solo una volta ogni 10-15 anni), una manutenzione molto limitata e una facile sostituzione del reattore a fine vita”.