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GNL

Ecco come Europa e Asia competono per l’approvvigionamento di GNL

Una nuova ricerca guidata dai professori Michael Bradshaw della Warwick Business School e Steve Pye della UCL esplora le implicazioni del gas russo verso i mercati asiatici, in un mondo sempre più plasmato da obiettivi di diversificazione energetica e sostenibilità

Il panorama energetico globale è entrato in un’era di trasformazione, poiché l’Europa si allontana fortemente dal gas russo. Un tempo fulcro dell’approvvigionamento energetico europeo, la Russia ora deve affrontare le ricadute economiche e geopolitiche della perdita del suo principale mercato.

Una nuova ricerca pubblicata su Nature Communications, guidata dai professori Michael Bradshaw della Warwick Business School e Steve Pye della UCL, esplora le implicazioni del gas russo verso i mercati asiatici, in un mondo sempre più plasmato da obiettivi di diversificazione energetica e sostenibilità.

IL MERCATO GLOBALE DEL GNL

Il documento, intitolato “le implicazioni globali del gas russo verso l’Asia”, sottolinea la complessità di questo riallineamento. Mentre l’Europa ha ridotto con successo la sua dipendenza dal gas russo, la regione ora deve affrontare nuove vulnerabilità legate ai mercati globali del GNL e alla crescente concorrenza dell’Asia.

Come spiega il professor Bradshaw, “sebbene la diversificazione dal gas russo sia stata una storia di successo in termini di sicurezza, ha anche introdotto nuove complessità. La sicurezza energetica dell’Europa ora è legata agli sviluppi in Asia tramite il mercato globale del gas”.

Il tentativo della Russia di assicurarsi i mercati asiatici è costellato di sfide, con la Cina che emerge come il player dominante. Questa dipendenza non solo riduce il potenziale di entrate della Russia, ma evidenzia anche l’urgenza per l’Europa di accelerare la sua transizione verso le energie rinnovabili e migliorare la collaborazione intra-Ue.

LA DIVERSIFICAZIONE DELLE FONTI DI APPROVIGIONAMENTO IN EUROPA

Iniziative come REPowerEU mirano ad eliminare la dipendenza dai combustibili fossili russi entro il 2027 e i Paesi europei hanno rapidamente diversificato le loro fonti di approvvigionamento, aumentando le importazioni di GNL dagli Stati Uniti, dal Qatar e dalla Norvegia.

Se queste misure hanno rafforzato la sicurezza energetica a breve termine, hanno esposto l’Europa ad una maggiore volatilità dei prezzi e alla concorrenza dell’offerta nel mercato globale del gas liquefatto.

Per la Russia, il passaggio all’Asia, in particolare alla Cina, è sia una necessità che una sfida. La domanda industriale di gas della Cina continua a crescere, ma la sua strategia energetica dà priorità alla diversificazione, sfruttando la produzione nazionale di scisto e le importazioni di GNL insieme al gas russo.

Questo approccio cauto limita la capacità di Mosca di sostituire le entrate europee perse. Un esempio è il gasdotto Power of Siberia 2, destinato a collegare i giacimenti di gas siberiani alla Cina. Nonostante la sua importanza strategica per Mosca, il progetto è frenato dai negoziati, evidenziando la leva di Pechino nel dettare i termini. Anche se completato, il Power of Siberia 2 compenserà solo in parte la quota di mercato europea persa dalla Russia.

LA BATTAGLIA GLOBALE DEL GNL

Mentre Mosca accelera le sue ambizioni sul GNL per mitigare la perdita dell’accesso al gas europeo – scrive Oilprice -, si trova ad affrontare delle sfide significative. Le sanzioni sulle tecnologie e sulle infrastrutture avanzate hanno ostacolato la capacità russa di competere nel mercato globale del GNL. Nel frattempo, la crescente domanda di gas liquefatto in Asia sta rafforzando le dinamiche di mercato, creando una volatilità che colpisce sia l’Europa che la Cina.

Se la Cina dà priorità alle importazioni di GNL rispetto al gas russo, potrebbe far salire i prezzi a livello globale, mettendo a dura prova gli sforzi di transizione energetica dell’Europa. Questa interazione tra Asia ed Europa sottolinea l’interconnessione dei moderni mercati energetici, dove i cambiamenti regionali hanno conseguenze di vasta portata.

LE IMPLICAZIONI PER LA SICUREZZA ENERGETICA GLOBALE

La ricerca della UCL sottolinea come il passaggio della Russia all’Asia evidenzi le vulnerabilità nell’eccessiva dipendenza da singoli fornitori e sottolinea la necessità di strategie energetiche diversificate. L’attenzione dell’Europa sulle energie rinnovabili e l’approccio cauto della Cina al gas russo stanno rimodellando il panorama energetico globale. Tuttavia, queste misure comportano dei compromessi, tra cui una maggiore competizione per le risorse e la frammentazione del mercato.

Per i mercati energetici, questo riallineamento segnala una nuova era di volatilità: mentre gli operatori agili potrebbero trovare delle opportunità, i rischi per gli Stati meno preparati sono sostanziali. Per la Russia, ciò riguarda più la sopravvivenza che la strategia, ed è improbabile che recupererà l’influenza economica e geopolitica che un tempo esercitava in Europa.

IL NUOVO ORDINE ENERGETICO

Il ruolo ridotto della Russia in Europa e il suo difficile sviluppo verso l’Asia segnano l’inizio di un’era energetica frammentata e decentralizzata. Per l’Europa, la sfida sta nel bilanciare la sicurezza energetica immediata con gli obiettivi di sostenibilità a lungo termine. Per la Cina, si tratta di mantenere la leva finanziaria garantendo al contempo la diversità dell’offerta.

Per gli investitori e i decisori politici, la conclusione è chiara: adattabilità e diversificazione definiranno il successo in questo panorama energetico in rapida evoluzione. Mentre il mercato globale si adatta alle nuove rotte di fornitura e alle realtà geopolitiche, chi riuscirà a destreggiarsi tra le complessità di questa transizione avrà le maggiori chance di prosperare.

IL RUOLO DEL GNL IN ITALIA E I RIGASSIFICATORI DI PIOMBINO E RAVENNA

E in Italia? Un contributo fondamentale per l’approvvigionamento di gas del nostro Paese arriverà dai due rigassificatori di Piombino e Ravenna. A Piombino è ormeggiata la Italis LNG, la prima delle due navi rigassificatrici (FSRU – Floating storage and regasification unit) acquistate da Snam nel giugno 2022 ed entrata in esercizio commerciale nel luglio 2023, la nave è lunga 293 metri e larga 40 e può immagazzinare circa 170 mila metri cubi di gas liquefatto con una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi l’anno.

A Ravenna, invece, alla fine dello scorso anno è approdata la nave BW Singapore, che entrerà in funzione nell’area portuale nella primavera 2025. L’unità galleggiante, proveniente dai cantieri di Dubai, ha raggiunto il cantiere navale Fincantieri di Palermo, dove si fermerà per poco più di un mese per operazioni di rifinitura tecnica. Queste attività consentiranno di preparare la nave alle operazioni di messa in gas e raffreddamento, che avverranno nel terminal di Cartagena, in Spagna. La nave tornerà poi a Ravenna a febbraio per essere collegata alla piattaforma d’ormeggio, per ricevere ulteriori quantità di GNL e per le ultime attività di verifica propedeutiche all’entrata in esercizio, prevista all’inizio di aprile. Con l’entrata in funzione della BW Singapore la capacità complessiva di rigassificazione dell’Italia salirà a 28 miliardi di metri cubi, equivalente ai volumi importati via gasdotto dalla Russia nel 2021, prima dello scoppio della guerra in Ucraina.

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