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RAEE

Ecco come funziona la nuova raccolta dei rifiuti RAEE a domicilio

La legge 147/2025, in vigore dall’8 ottobre, introduce la raccolta domiciliare tramite distributori, che consente il ritiro gratuito dei RAEE direttamente presso le abitazioni, senza l’obbligo di acquistare un nuovo prodotto

In arrivo grandi novità per quanto riguarda il recupero e il riciclo dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) in Italia. A rivoluzionare il settore sono due normative: il decreto legislativo, approvato nel Consiglio dei Ministri dell’8 ottobre, in attuazione della direttiva UE 2024/884, che modifica la normativa sui RAEE; l’altra è la legge 147/2025, di conversione del dl 116/2025 “Terra dei Fuochi”, anch’essa in vigore dall’8 ottobre.

LA RACCOLTA DEI RIFIUTI RAEE A DOMICILIO

Oltre all’inasprimento delle sanzioni per l’abbandono e la gestione illecita e per i distributori che non rendicontano i rifiuti raccolti al Centro di Coordinamento RAEE, la grande novità della legge 147/2025 è la raccolta domiciliare tramite distributori, che consente il ritiro gratuito dei RAEE direttamente presso le abitazioni, senza l’obbligo di acquistare un nuovo prodotto. L’obiettivo è intercettare i rifiuti che spesso sfuggono ai circuiti ufficiali e finiscono in canali paralleli o vengono abbandonati.

Inoltre, il 3% dei ricavi deve essere dedicato a iniziative di comunicazione e sensibilizzazione. Una misura volta ad educare e sensibilizzare, con l’intento di rafforzare la cultura della raccolta, come già avviene da anni in altre grandi filiere dei rifiuti. Da uno studio della società di consulenza REF è emerso infatti che molti italiani non sanno dove conferire i vecchi dispositivi elettronici, mentre secondo un’indagine di Erion Weee il 61% degli intervistati ne tiene almeno uno inutilizzato in casa e uno su quattro non sa dove gettarlo.

I DATI SULLA RACCOLTA DEI RAEE IN ITALIA

Nel 2024 il tasso di raccolta di rifiuti elettrici ed elettronici in Italia si è fermato al 29,64%, oltre 35 punti percentuali sotto il target europeo del 65%. Un calo evidente rispetto al 34,56% del 2021 e dovuto, in parte, al fatto che l’immesso a mercato è cresciuto più della raccolta effettiva, riducendo ulteriormente la percentuale raggiunta. Il nostro Paese resta così tra quelli con i numeri peggiori in Europa, anche se oltre metà dell’Ue è lontana dal target.

Le ultime due norme – la legge 147/2025 e la legge 166/2024, che converte il dl “Salva Infrazioni” – possono però segnare una svolta: la prima introduce la domiciliarità e nuove regole di rendicontazione e tracciabilità, mentre la seconda semplifica le procedure per distributori e installatori (registrazione telematica al posto dell’iscrizione all’Albo Gestori), razionalizza i luoghi di raggruppamento e aumenta le quantità depositabili senza oneri burocratici, incentivando i cosiddetti ritiri “uno contro uno” e “uno contro zero”, che finora sono rimasti marginali.

LE PROCEDURE D’INFRAZIONE DELL’UNIONE EUROPEA

Il nostro Paese lo scorso anno è stato oggetto di due procedure di infrazione da parte della Commissione europea per essere distante dai parametri. Seppure per il momento la procedura sia ferma alla messa in mora e ad oggi non risultino sanzioni, dal 2028 potrebbe scattare una tassa Ue di 2 euro al chilo di RAEE non raccolto che, secondo le stime, comporterebbe una sanzione potenziale di 2,6 miliardi di euro l’anno.

Secondo REF, le cause del ritardo dell’Italia sulla raccolta RAEE risiedono nella dispersione di grandi volumi fuori dai canali ufficiali, nella scarsa partecipazione dei cittadini, nella debolezza dei controlli, che favorisce comportamenti illeciti, e nella sotto-utilizzazione della rete dei punti vendita di elettronica, che per legge dovrebbero accettare prodotti elettrici da smaltire.

IL RITIRO “UNO CONTRO UNO” E GLI ALTRI MODELLI DA SEGUIRE

“Tra i modelli virtuosi per incrementare la raccolta – spiega Nicolò Valle, senior manager di REF – ci sono l’obbligo di ritiro ‘uno contro uno’ esteso all’e-commerce, presente in Belgio e in Italia, il ritiro gratuito nei supermercati sopra gli 800 mq e i punti di raccolta presso gli impianti di trattamento (in Germania), aperture della raccolta a più operatori (Danimarca), bonus e sconti per chi conferisce i RAEE (Ungheria), obiettivi specifici per produttore e campagne di comunicazione e eventi pubblici di raccolta (Spagna e Irlanda)”.

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