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Ecco come JPMorgan pensa di aiutare i clienti petrolio e gas a ridurre l’intensità di CO2

Nel suo portafoglio di petrolio e gas, JPMorgan ha promesso una riduzione del 35% nell’intensità di carbonio operativa, e una riduzione del 15% nell’intensità di carbonio dell’uso finale

La banca di investimento JPMorgan Chase, uno dei maggiori finanziatori dell’industria dei combustibili fossili, si è impegnata ad aiutare i suoi clienti del settore petrolio e gas a ridurre la loro intensità di carbonio del 35% entro il 2030.

TRE I PORTAFOGLI INTERESSATI

La decisione della banca d’investimento americana fa parte dei suoi sforzi per allineare le sue attività di finanziamento agli obiettivi climatici dell’accordo di Parigi.

JPMorgan ha infatti pubblicato gli obiettivi di intensità di carbonio per il 2030 per i suoi clienti in tre dei suoi portafogli: petrolio e gas, energia elettrica e produzione di automobili, tre settori che prevede di aiutare a passare a un mondo a basse emissioni di carbonio.

LE PRESSIONI

JPMorgan insieme a molte altre banche di investimento sono state sottoposte a pressioni per ridurre i loro finanziamenti per le attività petrolifere e del gas a causa dell’elevata impronta di carbonio che rivestono tali progetti.

GLI OBIETTIVI NEL PETROLIO E NEL GAS

Nel suo portafoglio di petrolio e gas, JPMorgan ha promesso una riduzione del 35% nell’intensità di carbonio operativa, e una riduzione del 15% nell’intensità di carbonio dell’uso finale – “che riflette una diminuzione delle emissioni dalla combustione di petrolio e gas naturale a valle e un aumento nella generazione di energia rinnovabile”, si legge in un comunicato.

Gli obiettivi di petrolio e gas coprono i suoi clienti che sono produttori di petrolio e gas naturale, nonché raffinerie e società integrate.

L’istituto ha affermato che lavorerà con i clienti anche per affrontare le perdite di metano e il flaring, oltre a incoraggiare il passaggio all’elettricità rinnovabile per ridurre le emissioni operative. La banca Usa “lavorerà anche con i clienti per affrontare le emissioni degli usi finali, anche passando a combustibili a basse emissioni di carbonio ed esplorando altre strategie di diversificazione aziendale”, sottolinea JP Morgan.

LE AZIONI PER IL CLIMA

Ad aprile, la banca ha dichiarato che intendeva finanziare e agevolare l’impiego di oltre 2,5 trilioni di dollari in 10 anni – inclusi 1 trilione di dollari per attività verdi – “per promuovere soluzioni a lungo termine che affrontano il cambiamento climatico e contribuiscono allo sviluppo sostenibile”.

Tuttavia, la banca ha promesso di aderire a obiettivi molto più elevati per i clienti nei settori elettrico e automobilistico.
Si è impegnata a ridurre l’intensità di carbonio dei suoi clienti nei portafogli di energia elettrica e produzione di auto rispettivamente del 69% e del 41% entro il 2030 rispetto alla previsione del 2019.

“L’azienda lavorerà per accelerare il passaggio del settore energetico a fonti a basse e zero emissioni di carbonio, come il solare e l’eolico, per contribuire a ridurre le emissioni dalle reti elettriche a livello globale”, ha precisato JP Morgan.

La banca, tuttavia, ha scelto l’intensità di carbonio come metro di paragone piuttosto che misurare gli obiettivi rispetto sulle emissioni di gas serra.

“Abbiamo scelto con cura i nostri obiettivi e messo a disposizione le risorse per aiutare i nostri clienti a passare a un mondo a basse emissioni di carbonio – ha affermato Ashley Bacon, chief risk officer della banca -. La nostra metodologia Carbon Compass crea incentivi per fornire capitali e consulenza ai nostri clienti globali allo scopo di migliorare l’efficienza del carbonio, per aiutarci a raggiungere lo zero netto”.

JP MORGAN PENSA DI ALIMENTARSI AL 70% CON RINNOVABILI ENTRO IL 2025

La banca prevede inoltre di “soddisfare almeno il 70% del suo obiettivo di energia rinnovabile con energia prodotta in loco e contratti di energia rinnovabile a lungo termine proveniente dall’esterno entro il 2025”.

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