Secondo un’analisi di Rystad Energy, se una batteria guadagna circa il 20% in più ogni anno grazie a queste oscillazioni di prezzo, il suo ritorno sull’investimento totale può aumentare di circa il 3% in 20 anni
L’economia dei sistemi di accumulo a batterie (BESS) in Europa appare molto più rosea dopo le modifiche apportate lo scorso ottobre alla struttura tariffaria dell’energia elettrica nell’Unione europea. Secondo un’analisi di Rystad Energy, diversi Paesi offrono un potenziale di aumento dei profitti BESS di oltre il 15%.
LA NUOVA STRUTTURA TARIFFARIA DELL’ELETTRICITÀ NELL’UNIONE EUROPEA
Il nuovo sistema dell’Ue fissa i prezzi dell’energia elettrica ogni 15 minuti, anziché ogni ora, offrendo agli operatori BESS maggiori opportunità di acquistare elettricità quando è a buon mercato e di rivenderla quando i prezzi aumentano. Dall’implementazione del nuovo sistema, il potenziale di arbitraggio nei mercati energetici europei è aumentato in media del 14%.
Alcuni Paesi, come Austria e Slovacchia, hanno registrato guadagni superiori al 20%, mentre altri, tra cui Portogallo, Norvegia e Svezia, hanno registrato solo lievi miglioramenti. Se una batteria guadagna circa il 20% in più ogni anno grazie a queste oscillazioni di prezzo, il suo ritorno sull’investimento totale può aumentare di circa il 3% in 20 anni.
I SISTEMI DI ACCUMULO A BATTERIA IN ITALIA
Secondo i dati di Terna aggiornati al 30 giugno scorso, l’Italia ha circa 815.000 sistemi di accumulo e 16.411 MWh di capacità (+69,3% rispetto allo spesso periodo del 2024).
Il 30 settembre scorso Terna ha tenuto la prima asta del MACSE, il nuovo Meccanismo di approvvigionamento di capacità di stoccaggio elettrico, che ha aggiudicato 10 GWh di BESS. La prima asta si è svolta su 4 aree distinte e che per ognuna di esse Terna ha definito i volumi minimi e massimi da approvvigionare: Centro-Sud 0-3 GWh; Sud e Calabria 0-7 GWh; Sicilia 0,5-1,5 GWh; Sardegna 0,5-1 GWh.
La procedura competitiva è stata vinta da 7 operatori, con 15 sistemi di accumulo a batterie. Tra questi ENEL Produzione ha conquistato da sola be due terzi del totale con 8 impianti e una capacità selezionata di 3.636 MWh. Tutti gli impianti contrattualizzati (BESS con tecnologia a ioni di litio) dovrebbero entrare in funzione nel 2028 ma, prima di allora, Terna avrà già lanciato la seconda asta MACSE, dedicata all’idroelettrico.
I VANTAGGI DELLA NEGOZIAZIONE SU UN QUARTO D’ORA
Tradizionalmente, i prezzi dell’elettricità nell’Unione europea venivano fissati ogni ora; tuttavia, quando i mercati passano da intervalli di negoziazione orari a intervalli di 15 minuti, noti come Market Time Unit (MTU) da 15 minuti, emergono nuove opportunità di generare reddito.
Ad ottobre – quando il mercato elettrico europeo del giorno prima è passato da MTU orarie a MTU da 15 minuti – ha consentito la negoziazione di energia ad un quarto d’ora, che si è rivelata molto più redditizia rispetto a quella di un’ora intera.
Ad esempio, in Lituania, la negoziazione di energia su 15 minuti ha generato un guadagno di circa 263 dollari per megawattora (MWh), il 14% in più rispetto alla negoziazione oraria. In Germania, l’arbitraggio ad un quarto d’ora è stato più redditizio del 16% rispetto a quello orario.
L’IMPATTO DELLA PRODUZIONE EOLICA E SOLARE SUI PREZZI DELL’ELETTRICITÀ
“Nei Paesi con minore flessibilità nella produzione e nel consumo di energia, un’elevata quota di fonti rinnovabili intermittenti può causare ampie oscillazioni di prezzo”, afferma Sepehr Soltani, analista di accumulo energetico di Rystad Energy, che aggiunge: “dei rapidi cambiamenti nella produzione di energia eolica o solare comportano variazioni significative dei prezzi dell’elettricità anche nell’arco di una sola ora. Intervalli di negoziazione più brevi, di 15 minuti, catturano queste rapide variazioni, creando maggiori opportunità per asset flessibili”.
“Al contrario, nei Paesi con una fornitura elettrica flessibile, come la Norvegia con l’energia idroelettrica e il Portogallo con l’energia idroelettrica e il gas, i prezzi sono più stabili nell’arco di un’ora. Di conseguenza, la differenza tra i profitti derivanti da una negoziazione di 15 minuti e quelli derivanti da una negoziazione oraria è molto minore”.


