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Ecco come l’Europa punta alle foreste per tagliare la CO2

La Commissione europea ripone le sue speranze nel regolamento sull’uso del suolo, il cambiamento dell’uso del suolo e la silvicoltura (LULUCF), che affronta le emissioni di CO2 da agricoltura e silvicoltura.

La capacità delle foreste europee di assorbire la CO2 “si è ridotta” nel corso degli anni. L’avvertimento era stato lanciato già a settembre dello scorso anno da parte del capo del clima Ue Frans Timmermans durante la presentazione degli obiettivi climatici europei per il 2030.

LA NUOVA DIRETTIVA

Le foreste, che fungono da veri e propri pozzi di assorbimento per il carbonio, sono fondamentali infatti per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica europei. Tanto è vero che, per raggiungere questo obiettivo, la Commissione europea ripone le sue speranze nel regolamento sull’uso del suolo, il cambiamento dell’uso del suolo e la silvicoltura (LULUCF), che affronta le emissioni da agricoltura e silvicoltura.

SEQUESTRO DELLA CO2 A 310 MLN DI TONNELLATE ENTRO IL 2030

Una bozza trapelata del regolamento aggiornato, che dovrebbe essere pubblicata nella giornata di oggi, secondo quanto anticipato dal portale Euractiv, mostra che la Commissione europea vuole aumentare la quantità di carbonio immagazzinato in questi ‘serbatoi’ a 310 milioni di tonnellate entro il 2030, rispetto alle 263 milioni di tonnellate del 2018.

L’aumento fa parte di un accordo politico raggiunto durante i negoziati sulla legge europea sul clima. Una spinta al sequestro di 310 milioni di tonnellate di CO2 potrebbe vedere le emissioni nette dell’Europa ridursi di circa il 57% entro il 2030, poco meno della riduzione del 60% richiesta dal Parlamento europeo.

OBIETTIVO VINCOLANTE DAL 2025?

Secondo la bozza di proposta, ai paesi dell’Ue verrà assegnato un obiettivo vincolante per la rimozione del carbonio a partire dal 2025. Ma proprio il vincolo potrebbe portare a dei problemi visto che i paesi europei sono si in grado di sostenere diversi livelli di rimozione a seconda del clima e dello stato delle loro foreste e agricoltura ma luoghi come la Svezia e la Finlandia, potrebbero mettere sotto elevata pressione prevede le loro industrie forestali e del legno.

La bozza LULUCF trapelata parla di “nuovi modelli di business basati su incentivi all’agricoltura del carbonio”, aggiungendo che “la certificazione delle rimozioni di carbonio deve essere sempre più implementata nel periodo fino al 2030”.

SCONTENTI GLI AMBIENTALISTI

Tuttavia, gli attivisti per il clima si sono rivelati meno entusiasti della bozza. Alex Mason del WWF ha affermato che non mostra abbastanza ambizione sulla quantità di carbonio che potrebbe essere sequestrata che a suo giudizio dovrebbe raggiunger “le 600 milioni di tonnellate”. ha detto a Euractiv.

LE PREOCCUPAZIONI DEL NUOVO SISTEMA

Ma raggiungere un livello così elevato di sequestro della CO2 significherebbe tagliare drasticamente la raccolta forestale, una riduzione della domanda di prodotti del legno a breve termine, un’economia più circolare e la riumidificazione dei terreni coltivati per restituirli alle torbiere.

Non solo. Ci sono anche preoccupazioni per il piano della Commissione Europea di includere le emissioni dell’agricoltura non CO2 nel campo di applicazione dal 2031. L’obiettivo sarebbe quello di raggiungere un’agricoltura a zero emissioni nette entro il 2035 e un’agricoltura con emissioni negative entro il 2036.

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