Nel 2019 Von der Leyen fu la prima ad istituire una Commissione europea equilibrata dal punto di vista del genere, e vuole ripeterlo anche in questa nuova legislatura Ue
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha inviato una lettera ai Paesi dell’Unione europea chiedendo loro di nominare i candidati per i posti di commissario. “La Commissione ha inviato le lettere del presidente agli Stati membri chiedendo loro di fornire i nomi dei candidati per i posti di commissario”, ha dichiarato martedì scorso Arianna Podesta, vice capo portavoce della Commissione europea, come riportato da Politico.
I leader hanno tempo fino alla fine di agosto per inviare la loro scelta (o scelte) per i lavori da svolgere a Palazzo Berlaymont, il quartier generale della Commissione Ue. Von der Leyen inizierà i colloqui con i candidati a metà agosto.
I PROSSIMI COMMISSARI UE
Ogni Paese avrà un commissario. Von der Leyen rappresenta il commissario della Germania e Kaja Kallas, sostenuta dai leader Ue come prossimo commissario agli Affari Esteri, sarà il commissario dell’Estonia (il commissario agli esteri è nominato dal Consiglio europeo, ma è anche un vicepresidente della Commissione europea). Von der Leyen chiede a ciascuno Stato di nominare un uomo e una donna, tranne nel caso in cui il commissario in carica resti al suo posto.
VdL, nel 2019, fu la prima ad istituire una Commissione europea equilibrata dal punto di vista del genere e vuole ripeterlo anche in questa nuova legislatura. Alcuni Paesi Ue hanno già annunciato formalmente il loro nome o detto che il loro attuale commissario verrà confermato. Finora nessuno ha proposto pubblicamente due nomi, anche se in alcuni casi un nome dell’altro genere viene discusso a porte chiuse, prima che venga fatta una nomina formale.
I COMMISSARI CONFERMATI
Diversi governi hanno deciso di evitare una battaglia interna rimandando il loro esponente a Palazzo Berlaymont. D’altro canto, però, la loro esperienza e il rapporto personale con von der Leyen potrebbero aiutare ad aggiudicarsi un portafoglio migliore. Maros Sefcovic (Slovacchia) e Valdis Dombrovskis (Lettonia), ad esempio, aggiungeranno al loro curriculum altri 5 anni alla Commissione europea.
Lo stesso probabilmente varrà per Dubravka Suica (Croazia), anche se non è stata ancora nominata ufficialmente dal suo governo. Il commissario olandese, Wopke Hoekstra, è entrato nella Commissione europea lo scorso ottobre per sostituire il commissario al Clima, Frans Timmermans, e tornerà per altri 5 anni, anche se il suo partito non è nel governo olandese. Non è ancora chiaro se i leader di Francia e Grecia decideranno di confermare i loro attuali commissari, Thierry Breton e Margaritis Schinas.
I POSSIBILI VOLTI NUOVI
Un numero crescente di Paesi ha iniziato a proporre dei nomi ancor prima che von der Leyen inviasse la sua richiesta ufficiale. La Spagna spera di aggiudicarsi un ampio portafoglio energetico e climatico per il ministro della Transizione ecologica, Teresa Ribera, soprattutto perché probabilmente sarà la socialista più anziana nella prossima Commissione.
La Svezia invierà il ministro Ue Jessika Roswall, la Finlandia l’eurodeputata Henna Virkkunen, la Slovenia l’ex presidente della Corte dei conti Tomaz Vesel, l’Irlanda il ministro delle Finanze Michael McGrath, la Repubblica Ceca il ministro dell’Industria e del Commercio Jozef Sikela. Gran parte del quadro, però, non è ancora chiaro, nonostante le voci che circolano a Bruxelles.
IL QUADRO INCERTO E LA QUESTIONE DEL GENERE
Nelle prossime settimane sempre più Stati presenteranno i loro nomi. I leader europei, poi, sono ben consapevoli che von der Leyen sta guardando ad un’altra Commissione equilibrata dal punto di vista del genere. In alcuni casi, dietro le quinte si discuterà su nomi e portafogli prima che venga fuori qualcosa di ufficiale, per evitare di danneggiare pubblicamente un candidato che potrebbe essere rifiutato.
In altri casi, i politici nazionali sono in lotta tra loro per la nomina: in Lituania il primo ministro e il presidente si contendono apertamente il candidato; in Polonia la lotta è a porte chiuse; altri Paesi, come la Bulgaria e il Belgio, in questo momento stanno formano un nuovo governo, il che rende difficile proporre un nome.
I RUOLI PIÙ AMBITI
La Francia prevede un super-portafoglio economico, che aiuterà a orientare l’agenda industriale Ue di fronte alla concorrenza di Stati Uniti e Cina. Anche l’Italia sta cercando questo ruolo. Una questione cruciale è se von der Leyen deciderà di mantenere Giorgia Meloni con un ruolo di prim’ordine per un commissario italiano, o di lasciarla con il nuovo portafoglio mediterraneo, più simbolico. L’allargamento costituirà un compito di altissimo livello, perché i negoziati sull’espansione dell’Unione europea per includere l’Ucraina saranno uno dei compiti politicamente più delicati della Commissione.
Anche il commissario per l’Agricoltura è da tenere d’occhio, considerato l’enorme ruolo Ue nel settore agricolo e alimentare, e dimostra anche quanto sia difficile costituire una Commissione politicamente equilibrata.
Il lussemburghese Christophe Hansen, del PPE, è emerso come uno dei più papabili in questo settore, poiché il campo socialista sembra aver abbandonato le speranze che l’attuale commissario lussemburghese e il candidato socialista leader in campagna elettorale, Nicolas Schmit, facciano un altro mandato, potenzialmente distruggendo le speranze di Hansen.
I PROSSIMI PASSAGGI
I Paesi europei hanno tempo fino alla fine di agosto per inviare i propri candidati, che Von der Leyen inizierà ad intervistare a partire da metà agosto. Successivamente, inizierà a mettere insieme tutti i pezzi del puzzle.
Una volta terminato il lavoro del presidente della Commissione Ue, toccherà al Parlamento europeo interrogare i nuovi commissari nelle audizioni, che si terranno a fine settembre e ottobre. Il Parlamento ha facoltà di respingere i candidati. Se questo avviene, il Paese in questione dovrà nominare un nuovo candidato. Nel 2019 furono respinte le prime scelte dei commissari di Francia, Romania e Ungheria. La speranza dei funzionari europei è di vedere la nuova Commissione europea insediarsi entro il 1° novembre 2024.