L’Oxford Institute for Energy Studies ha pubblicato di recente un report che fa il punto sulle dinamiche globali in corso sui temi dell’industria energetica e della transizione verde, individuando sfide e opportunità del mercato per il 2025.
Secondo l’OIES, il 2025 sarà un anno di grandi sfide e opportunità per l’economia energetica globale, caratterizzato da un delicato equilibrio tra transizione energetica, dinamiche geopolitiche e pressioni di mercato.
UN ORDINE MONDIALE FRAMMENTATO
Il 2025 si preannuncia come un anno cruciale per l’energia globale, segnato da tensioni geopolitiche e cambiamenti strutturali nei mercati. La seconda presidenza Trump amplificherà le incertezze, minacciando gli impegni climatici internazionali e ridisegnando il panorama economico. L’avanzamento delle energie rinnovabili, guidato dall’elettrificazione dei trasporti e dalla riduzione della domanda di petrolio, sta alterando le dinamiche tradizionali del mercato energetico. Tuttavia, l’OPEC+ mantiene il controllo sui prezzi, mentre l’Europa continua a distaccarsi dal gas russo, aumentando la pressione sui mercati globali del GNL (gas naturale liquefatto).
CRESCITA DELLA DOMANDA DI GNL E PREZZI IN ASCESA
Dopo un rallentamento nel 2024, il 2025 vedrà un incremento significativo nella domanda di GNL, trainato dalle necessità europee di riempire le scorte di gas e dalla crescita dei consumi asiatici, in particolare in Cina e ASEAN.
La capacità produttiva globale è in aumento con nuovi progetti in USA, Canada e Africa occidentale, ma potrebbe non essere sufficiente a soddisfare la domanda, portando a un rialzo dei prezzi. L’Europa, nel tentativo di raggiungere gli obiettivi di stoccaggio, eserciterà una pressione costante sui mercati durante l’estate, rendendo il 2025 simile al 2021 in termini di volatilità dei prezzi.
TRUMP 2.0: CAMBIAMENTI GEOPOLITICI, IMPATTI ENERGETICI
La nuova amministrazione Trump rischia di destabilizzare ulteriormente il panorama energetico globale. Con una politica volta a favorire la produzione interna di petrolio e gas, l’abbandono degli impegni climatici globali potrebbe rallentare le iniziative multilaterali sul clima. Inoltre, le tensioni con Cina, Iran e Russia potrebbero influire negativamente sui mercati energetici, sebbene i conflitti locali raramente abbiano effetti duraturi sui prezzi senza impatti diretti sulla produzione.
PROCESSO COP A RILENTO
Il processo COP per la lotta al cambiamento climatico è a rischio di irrilevanza nel 2025, soprattutto dopo i limitati progressi del COP29 di Baku. Nonostante un aumento simbolico dei finanziamenti climatici globali, persistono divisioni profonde tra nazioni sviluppate e in via di sviluppo. L’attenzione al metano e agli impegni per la decarbonizzazione resta marginale. Se COP30 in Brasile non produrrà risultati significativi, il processo stesso potrebbe essere ridiscusso.
LA CINA TRA CONSOLIDAMENTO E RIFORME
La Cina affronta una fase di consolidamento economico in un contesto globale ostile. La crescita della domanda interna di energia è trainata dai settori residenziale e dei servizi, ma la domanda di petrolio è in declino a causa dell’elettrificazione e del passaggio al gas naturale nei trasporti. Pechino continua a investire nelle tecnologie avanzate, puntando su veicoli elettrici e rinnovabili per mantenere la competitività globale, nonostante le sfide legate alla deflazione e alle politiche protezionistiche statunitensi.
STOCCAGGI, UN TEMA CHIAVE PER L’EUROPA
L’obiettivo dell’Unione Europea di raggiungere il 90% della capacità di stoccaggio entro novembre 2025 metterà pressione sul mercato del GNL durante l’estate. La fine delle forniture di gas russo via Ucraina e l’aumento della domanda industriale rendono il rifornimento più complesso. Anche con nuovi progetti di GNL negli Stati Uniti e in Canada, l’equilibrio tra domanda e offerta rimane precario, e i prezzi potrebbero riflettere questa tensione per tutto l’anno.
OPEC+: STABILITÀ NEL CAOS
Nonostante le incertezze sul fronte della domanda, l’OPEC+ continuerà a gestire il mercato con politiche che limitano la volatilità dei prezzi. Il 2025 potrebbe vedere una moderata crescita della domanda globale di petrolio, trainata principalmente dai settori chimico e del trasporto aereo. Tuttavia, l’instabilità geopolitica e le nuove tensioni commerciali rappresentano rischi significativi per l’efficacia di questa strategia.
LA RUSSIA E IL LENTO PIVOT VERSO L’ASIA
La Russia affronta enormi difficoltà nel riorganizzare le proprie esportazioni di gas, dopo la drastica riduzione delle forniture verso l’Europa. Gazprom cerca di espandersi in Asia, ma la Cina, il principale mercato di destinazione, procede con cautela. Sul fronte del GNL, le sanzioni occidentali stanno ostacolando i progetti russi, mettendo in dubbio la loro sostenibilità a lungo termine.