Terna ha elaborato una strategia che si fonda su investimenti potenziati (600 milioni di euro in più rispetto a quanto previsto dal precedente piano industriale) e su una serie di norme che stabiliscono degli obblighi precisi per gli impianti rinnovabili
L’Italia ha pronto un piano da 2,3 miliardi di euro per assicurare la stabilità della rete ed evitare situazioni estreme come il blackout che lo scorso 28 aprile ha colpito la Spagna. Terna – il gruppo che gestisce la rete elettrica del nostro Paese – ha infatti elaborato una strategia che si fonda su investimenti potenziati (600 milioni di euro in più rispetto a quanto previsto dal precedente piano industriale) e su una serie di norme che stabiliscono degli obblighi precisi per gli impianti rinnovabili.
LE MISURE PER EVITARE I BLACKOUT
Parliamo di una serie di misure che differenziano l’Italia dagli altri Paesi. Se all’estero, infatti, gli operatori delle fonti rinnovabili non possono essere toccati (se non in casi eccezionali), nel nostro Paese, Terna può incidere sulle rinnovabili, nel caso in cui gli interventi siano giustificati dalla necessità di garantire sicurezza e stabilità alla rete elettrica. In caso di necessità, Terna potrà ridurli – come è avvenuto a Pasqua e negli altri giorni festivi tra fine aprile e inizio maggio – o anche teledistaccarli senza preavviso, se questo servisse ad evitare problemi all’infrastruttura.
I MACCHINARI PER LA STABILIZZAZIONE DELLA RETE ELETTRICA
Il piano – che il prossimo 31 maggio Terna presenterà in via definitiva al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica – prevede anche una serie di misure, come dei macchinari in grado di regolare la tensione e la stabilità. Tra queste troviamo le Statcom – delle macchine statiche ad alte prestazioni che possono smorzare le oscillazioni sulla rete -, i compensatori sincroni (dispositivi rotanti che regolano la tensione nella rete) e i resistori, delle macchine statiche più piccole degli Statcom che assorbono potenza attiva (per costituire un carico stabilizzante) o reattiva (come una risorsa di regolazione distribuita).
Questi dispositivi contribuiscono a stabilizzare la rete, svolgendo quindi delle funzioni indispensabili per evitare ripercussioni sull’infrastruttura elettrica.
LA RETE DI APPARECCHIATURE DI MONITORAGGIO (WAMS)
Nel caso di eventi più rapidi e gravi, il sistema di difesa di Terna corregge gli squilibri in tempi rapidissimi, anche in decine di millisecondi, fuori dalla portata del controllo manuale. Questo grazie ad un’avanzatissima rete di apparecchiature di monitoraggio (Wams) distribuite non solo in Italia ma anche all’estero, in grado di rilevare rapidissimamente (ogni 20 millisecondi) fenomeni critici per l’intera area europea.
Terna è anche uno dei primi gestori di rete in Europa ad effettuare non solo un controllo in statica, ma anche in dinamica, per verificare che il sistema non comprometta i parametri di sicurezza passando da uno stato di equilibrio all’altro.
GLI ALTRI ELEMENTI DEL PIANO DI TERNA
Infine, il piano di Terna prevede dei rinforzi di rete per potenziare la robustezza e l’affidabilità fisica della rete nei nodi critici, interventi per la resilienza (per mitigare gli effetti degli eventi climatici estremi) e infrastrutture digitali per il controllo e la difesa della rete: sensori lungo i tralicci, una sorta di “occhi digitali” che garantiscono un monitoraggio continuo.