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Ecco la strategia a zero emissioni di Gucci per salvare il pianeta

Gucci collaborerà con Redd+ – un programma delle Nazioni Unite per ridurre le emissioni da deforestazione – su quattro progetti che sostengono la conservazione delle foreste in Perù, Kenya, Indonesia e Cambogia per compensare le emissioni di carbonio che non è in grado di eliminare.

Anche l’industria della moda sta pensando a quale ruolo ritagliarsi nell’affrontare la crisi climatica del pianeta. E in tale contesto, il marchio di lusso più prezioso d’Italia, Gucci, ha dichiarato di voler diventare un’azienda completamente carbon neutral.

LA DECARBONIZZAZIONE RIGUARDERÀ TUTTA LA FILIERA

Gucci ha delineato la sua strategia questa settimana, strategia che si estende dalla sua catena di fornitura alle sfilate di moda e comprende un mix di riduzione, eliminazione e compensazione di quelle che definisce “emissioni inevitabili”. “Più tempo passa, più i rapporti degli scienziati sono chiari, il pianeta ha corso troppo”, ha detto l’amministratore delegato, Marco Bizzarri, al The Guardian.

LA STRATEGIA DI GUCCI

Le aziende spesso equiparano l’essere carbon neutral – l’azione di rimuovere dall’atmosfera la stessa quantità di anidride carbonica che vi si immette, dalla produzione, al trasporto e all’imballaggio – alla compensazione del suo uso direttamente gestito. Incorporando l’intera filiera nella sua strategia, che comprende aziende esterne come le concerie, Bizzarri ha affermato che il marchio sta puntando a decarbonzzare la parte della sua produzione che causa i maggiori danni. L’azienda ha evidenziato che la prima parte della sua filiera è attualmente responsabile del 90% delle emissioni di gas serra.

LA COLLABORAZIONE CON REDD+

Gucci collaborerà, inoltre, con Redd+ – un programma delle Nazioni Unite per ridurre le emissioni da deforestazione – su quattro progetti che sostengono la conservazione delle foreste in Perù, Kenya, Indonesia e Cambogia, per compensare le emissioni di carbonio che non è in grado di eliminare.

BIZZARRI: BISOGNA AGIRE SUBITO

Affrontando lo scetticismo che circonda la compensazione delle emissioni di carbonio, Bizzarri ha riconosciuto che nel tempo e con il progresso della tecnologia, ci saranno modi migliori per ridurre le emissioni senza la necessità di compensazione. “Ma se aspettiamo di essere perfetti, in termini di calcolo dell’impatto o della metodologia, si tratta solo una scusa per non fare nulla – ha detto -. Invece dobbiamo agire. Non siamo perfetti e non si tratta di dire che siamo i migliori, si tratta di dimostrare che si può fare, e speriamo che altri seguano questa strada”.

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