Skip to content
porti

Ecco perché ANAC blocca la gara per i porti di Napoli e Salerno

L’ANAC chiede l’annullamento dell’appalto da 18,8 milioni per i lavori nei porti di Napoli e Salerno. Nel mirino certificazioni aggiuntive non ammesse, mancanza di progetto e criteri di valutazione fuori norma

Tutto da rifare per il rinnovamento dei porti di Napoli e Salerno. Una recente delibera dell’ANAC chiede l’annullamento della gara da quasi 19 milioni di euro per i lavori di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza ed efficientamento dei due porti campani di interesse nazionale. Una battuta d’arresto che rischia di danneggiare i due hub di interesse regionale e ritardare ulteriormente il cronoprogramma del PNRR.

L’ANAC BLOCCA I LAVORI NEI PORTI DI NAPOLI E SALERNO

La Delibera n. 430 del 5 novembre 2025 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) boccia la procedura d’appalto del PNRR per opere portuali in Campania. L’accordo quadro riguarda la realizzazione delle opere di interesse regionale, dal valore complessivo di 18.810.025,60 euro. I lavori previsti dal bando comprendono la manutenzione straordinaria (finanziamento Pnrr), la messa in sicurezza e l’efficientamento del sistema portuale di Napoli e Salerno. La gara si è chiusa ufficialmente il 23 settembre. L’ANAC segnala, però, la presenza di “gravi vizi di illegittimità” nella procedura di gara e chiede l’annullamento di tutti gli atti relativi.

PERCHE’ L’ANAC BOCCIA LA GARA PER I PORTI CAMPANI

Il primo punto critico del bando di gara riguarda la certificazione SOA, attestazione che dimostra il possesso delle capacità economiche e tecniche necessarie all’esecuzione dell’opera. In questo modo, le Stazioni appaltanti non possono richiedere requisiti ulteriori (ad esempio fatturato e lavori analoghi). Il bando in questione, invece, prevede “in aggiunta alla certificazione SOA per gli importi precisati nel disciplinare (…) un fatturato, maturato nei migliori tre anni del quinquennio precedente, almeno pari a cinque milioni di euro, Iva esclusa”, si legge nella delibera dell’Autorità, che sottolinea l’illegittimità di questa richiesta, che “limita la concorrenza, poiché ragionevolmente l’aumento delle condizioni di partecipazione riduce la platea dei potenziali concorrenti o comunque ne rende più complessa la partecipazione”.

IL NODO DELLA MANUTENZIONE STRAORDINARIA

L’ANAC punta il dito anche contro i lavori di manutenzione straordinaria. “Nell’accordo quadro non è possibile rinvenire alcun tipo di progettazione posto a base di gara, circostanza pacificamente confermata dalla stazione appaltante che ne ha rinviato la redazione alla seconda fase del confronto competitivo”, si legge nella delibera.

Inoltre, tra i criteri di valutazione dell’offerta tecnica è prevista l’attribuzione di un punteggio premiale (incrementale, fino ad un massimo di cinque punti) per l’offerta aggiuntiva di un servizio di manutenzione ordinaria delle opere realizzate per un certo periodo di tempo.

Una previsione “illegittima sia in relazione alla procedura originaria per l’affidamento del contratto quadro, sia relativamente al subprocedimento per l’aggiudicazione di appalti specifici”, poiché il Codice che prevede che in caso di appalti di lavori aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, le stazioni appaltanti non possano attribuire alcun punteggio per l’offerta di opere o prestazioni aggiuntive rispetto a quanto previsto nel progetto esecutivo a base d’asta.

GLI SCENARI

La Giunta della Campania avrà 30 giorni per prendere contromisure, alla scadenza l’Autorità potrà impugnare la documentazione di gara. Anac raccomanda alla stazione appaltante “in occasione della futura e successiva riedizione della procedura di gara, una rivalutazione della complessiva documentazione di gara anche alla luce degli ulteriori vizi evidenziati”.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

ads
Torna su