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clima riscaldamento globale

Ecco perché il clima estremo può aiutare la spinta climatica globale

I prossimi negoziati sul clima delle Nazioni Unite sono un momento critico, in cui serviranno nuovi e rapidi impegni di riduzione delle emissioni per raggiungere il net zero entro la metà del secolo o prima

Le condizioni meteorologiche estreme senza precedenti che colpiscono simultaneamente più continenti stanno accendendo il dibattito politico negli Stati Uniti e potrebbero fornire dei venti favorevoli per il prossimo vertice sul clima delle Nazioni Unite a Dubai.

IN RITARDO SUGLI OBIETTIVI DI PARIGI SUL CLIMA

Il mondo non riesce a raggiungere gli obiettivi climatici di Parigi, in particolare l’obiettivo di 1,5 gradi Celsius che le piccole nazioni insulari considerano essenziale per la loro sopravvivenza. Ad esempio, sebbene si tratti di un solo mese e non di una media a lungo termine, la temperatura globale media di luglio è stata di 1,5°C superiore ai livelli preindustriali, secondo i nuovi dati mostrati giovedì scorso. I prossimi negoziati sul clima delle Nazioni Unite sono un momento critico, in cui serviranno nuovi e rapidi impegni di riduzione delle emissioni per raggiungere il net zero entro la metà del secolo o prima.

GLI EFFETTI DEL RISCALDAMENTO GLOBALE

Un recente studio ha rilevato che le ondate di calore mortali negli Stati Uniti e in Europa sarebbero “virtualmente impossibili” in assenza di riscaldamento globale causato dall’uomo, e ha aumentato notevolmente anche la probabilità e la gravità del caldo record della Cina. Giovedì scorso, in una conferenza stampa, il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha affermato che gli eventi attuali sono “del tutto coerenti con le previsioni e i ripetuti avvertimenti. L’unica sorpresa è la velocità del cambiamento. L’era del riscaldamento globale è finita, oggi siamo nell’era dell’ebollizione globale”.

EVENTI METEO ESTREMI E CONFERENZE SUL CLIMA

C’è una storia di eventi meteorologici estremi che hanno un’influenza nelle sale negoziali dei vertici della COP. Alla COP27 di Sharm el-Sheikh, in Egitto, la delegazione del Pakistan, devastato dalle inondazioni, ha guidato con successo la spinta per l’istituzione di un fondo per compensare i Paesi in via di sviluppo per i danni causati dal cambiamento climatico. Più indietro nel tempo, nel 2013, il negoziatore del clima delle Filippine, Yeb Sano, lanciò un appassionato appello all’azione alla COP19 a Varsavia, subito dopo che il suo Paese era stato devastato dal super tifone di categoria 5 Haiyan.

LE PROPOSTE DI BIDEN PER PROTEGGERSI DAL CALDO ESTREMO

Nel frattempo, negli Stati Uniti, il presidente Biden giovedì scorso ha sfruttato le settimane di caldo incessante in tutto il Paese per presentare delle proposte volte a proteggere meglio le persone dal caldo mortale. Biden ha citato la “minaccia esistenziale” del cambiamento climatico e i recenti eventi estremi che hanno colpito gli USA. In vista della COP28, i Paesi rimangono molto distanti su un ambizioso programma di riduzione delle emissioni, con delle evidenti divergenze che sono sorte alla riunione dei ministri dell’Energia del G20 della scorsa settimana a Goa, in India.

IL DISACCORDO TRA I PAESI IN VISTA DEL VERTICE SUL CLIMA COP28

I funzionari non sono riusciti a concordare un comunicato congiunto, ma hanno pubblicato un lungo documento che ha tralasciato gli assi chiave della COP28. Sultan Al Jaber, il presidente designato della COP28, aveva pubblicamente chiesto l’eliminazione graduale del carbone senza sosta entro il 2030, accelerare “l’inevitabile e responsabile riduzione graduale di tutti i combustibili fossili” e triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030, ma i Paesi non hanno accettato queste misure, secondo quanto riferito, a causa dell’opposizione dell’Arabia Saudita.

Giovedì scorso, Al Jaber e Simon Stiell, il massimo funzionario delle Nazioni Unite per il clima, hanno pubblicato una lettera congiunta chiedendo che dalla riunione dei ministri del clima del G20 a Chennai, in India, emergessero delle azioni più ambiziose. “Quest’anno più che mai l’unità è un prerequisito per il successo”, hanno scritto i due, citando i recenti eventi meteorologici estremi.

Pete Ogden, esperto di clima presso la Fondazione delle Nazioni Unite, ha affermato che gli eventi estremi in corso stanno fornendo una spinta in un’area critica: la consapevolezza dell’opinione pubblica. Ciò potrebbe tradursi in una maggiore pressione per agire alla COP28. “L’unico numero che le persone probabilmente monitorano più da vicino rispetto ai prezzi del gas sono le temperature quotidiane: se vedono una serie di record di calore come questo, sanno che non si tratta solo di affari e che c’è qualcosa dietro che deve essere indirizzato. E quel qualcosa è il cambiamento climatico”, ha concluso Ogden.

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