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Ecco perché il riscaldamento globale è un killer silenzioso

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha spiegato che lo scorso anno le concentrazioni medie globali di anidride carbonica sono state per la prima volta del 50% superiori a quelle dell’era preindustriale
Man mano che il mondo si riscalda, le malattie e i decessi legati al caldo stanno aumentando. Lo ha affermato un team internazionale di esperti sanitari sulla rivista medica Lancet. Secondo gli esperti, se il mondo si riscalda di 2 gradi Celsius rispetto ai livelli preindustriali, entro la metà del secolo le morti annuali dovute al caldo aumenteranno del 370%. Secondo il rapporto, già con un riscaldamento di circa 1,1°C, lo scorso anno le persone hanno sperimentato in media circa 86 giorni di alte temperature pericolose per la salute.

Le persone di età superiore ai 65 anni sono state le più vulnerabili all’aumento delle temperature, con i decessi in questa fascia di età attribuiti che negli ultimi 10 anni sono aumentati del 47% rispetto alle morti registrate tra il 1991 e il 2000.

IL RISCALDAMENTO GLOBALE E I SUOI EFFETTI SULLA SALUTE

I risultati, raccolti da più di 100 esperti provenienti da 52 diversi istituti di ricerca e agenzie delle Nazioni Unite, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità, approfondiscono le preoccupazioni sugli impatti sulla salute posti dal caldo. Uno studio condotto all’inizio del 2023 indica che nell’estate 2022, durante le ondate di caldo in Europa, sarebbero morte circa 61.000 persone. “Stiamo pagando in vite umane”, ha affermato il direttore esecutivo del rapporto, Marina Romanello, riferendosi all’inazione del mondo sul cambiamento climatico.

Il rapporto Lancet – l’ottavo che valuta come i cambiamenti climatici stanno influenzando la salute a livello globale – ha scoperto anche che nel 2022 l’esposizione al calore potrebbe aver portato a 490 miliardi di ore di lavoro perse, in aumento di quasi il 42% rispetto al periodo 1991-2000. Le ondate di caldo più frequenti entro la metà del secolo potrebbero causare anche insicurezza alimentare per altri 525 milioni di persone.

Il vertice annuale dell’ONU sui cambiamenti climatici – la COP28, che si inizierà a Dubai a fine novembre – per la prima volta si concentrerà in parte sugli impatti sulla salute. Circa 46 milioni di operatori sanitari hanno chiesto alla presidenza della COP28 di spingere per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili.

L’ALLARME DELL’ONU SUL RISCALDAMENTO GLOBALE

Nel 2022 la concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto un livello record. Lo ha dichiarato oggi l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, avvertendo che su questa tendenza “non c’è una fine in vista”. L’avvertimento arriva alcune settimane prima che i leader mondiali si riuniscano a Dubai per la COP28, che vedrà i governi spingere per una maggiore azione sul clima, inclusa una possibile eliminazione graduale dei combustibili fossili prima del 2050.

LE EMISSIONI DI CO2 E DI GAS SERRA SONO IN AUMENTO

L’agenzia meteorologica delle Nazioni Unite ha spiegato che lo scorso anno le concentrazioni medie globali di anidride carbonica sono state per la prima volta del 50% superiori a quelle dell’era preindustriale. “Nonostante decenni di avvertimenti da parte della comunità scientifica, migliaia di pagine di rapporti e dozzine di conferenze sul clima, stiamo andando ancora nella direzione sbagliata”, ha commentato il segretario generale dell’OMM, Petteri Taalas.

Taalas ha affermato che concentrazioni più elevate di gas serra saranno accompagnate da eventi meteorologici più estremi, tra cui caldo e precipitazioni intensi, scioglimento dei ghiacci, livelli del mare più alti, calore e acidificazione degli oceani. “Dobbiamo ridurre urgentemente il consumo di combustibili fossili”, ha aggiunto.

Anche le concentrazioni di metano nell’atmosfera sono aumentate e i livelli di protossido di azoto (un altro gas serra) tra il 2021 e il 2022 hanno registrato il più alto aumento anno su anno mai registrato. I gas serra sono responsabili del riscaldamento del pianeta e dell’innesco di eventi meteorologici estremi. A differenza delle emissioni – che possono essere ridotte – gran parte dell’anidride carbonica emessa decenni fa rimane nell’atmosfera e attiva processi lenti, come l’innalzamento del livello del mare. Un rapporto separato delle Nazioni Unite pubblicato ieri afferma che i governi non stanno facendo progressi sufficienti nel ridurre le emissioni di gas serra per evitare gli impatti peggiori del riscaldamento globale.

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