Politica governativa di sostegno, bassi costi di costruzione, supporto alla progettazione del mercato elettrico, svalutazione della moneta. Ecco i fattori chiave
Il settore della generazione nucleare russa rimane molto competitivo in termini di costi e continua a beneficiare di una politica governativa di sostegno, in contrasto con le restrizioni più severe che si registrano in Europa occidentale a causa delle preoccupazioni ambientali e della crescente concorrenza delle energie rinnovabili. Lo ha dichiarato S&P Global Ratings in un rapporto dal titolo “What Makes Russia’s Nuclear Sector Competitive”.
I FATTORI CHIAVE DELLA COMPETITIVITA’
Il sostegno russo include accordi di fornitura di capacità, contributi azionari ad hoc da parte del governo e bassi oneri nucleari. “A differenza dei concorrenti globali, la produzione di energia nucleare russa è competitiva in termini di costi rispetto ad altri tipi di combustibile, grazie ai bassi costi di costruzione e al supporto alla progettazione del mercato elettrico”, ha dichiarato Elena Anankina, credit analyst di S&P Global Ratings.
CAPACITA’ IN AUMENTO MODERATO NEL PROSSIMO FUTURO
I costi di costruzione di nuovi impianti nel paese “sono ben al di sotto dei livelli europei grazie all’integrazione verticale, alla svalutazione della valuta locale alla fine del 2014 e all’effetto della curva di apprendimento: la Russia è stata tra i pochi paesi al mondo che ha recentemente messo in servizio diversi nuovi impianti”. Secondo S&P “la capacità nucleare russa aumenterà solo moderatamente perché la crescita della domanda di energia elettrica in Russia è limitata da una crescita modesta del Pil, da un significativo potenziale di risparmio energetico e dall’intenzione del governo di evitare di aumentare i prezzi dell’energia elettrica”.
ESPORTAZIONI DI COMBUSTIBILE E DI SERVIZI DI ARRICCHIMENTO DOVREBBERO ESSERE IN GRADO DI RESISTERE NEI PROSSIMI ANNI
“i rischi principali riguardano i progetti internazionali: requisiti più severi per le nuove costruzioni, che potrebbero comportare potenziali ritardi – come si è visto con il progetto Hanhikivi in Finlandia; e politiche di eliminazione graduale del nucleare in Europa occidentale che potrebbero pesare sulle esportazioni nel lungo periodo” ha detto Anankina. Detto ciò, secondo S&P, “le esportazioni di combustibile e di servizi di arricchimento dovrebbero essere in grado di resistere nei prossimi anni, perché la Russia esporta principalmente verso i paesi che sostengono il nucleare con contratti a lungo termine. Nel frattempo, il trattamento delle scorie nucleari o i servizi di disattivazione potrebbero aumentare di importanza”. L’AEPC, l’azienda nucleare russa, “ha una solida redditività e parametri finanziari solidi rispetto a quelli internazionali e locali” Ciò fornisce la capacità finanziaria per far fronte ai costi massicci della costruzione di nuove centrali nucleari, sia all’interno che all’estero”.