Nel primo semestre dell’anno, nei 13 grandi Paesi europei, le vendite di pompe di calore sono state pari a 765.000 unità, in calo rispetto agli 1,44 milioni di unità vendute nello stesso periodo del 2023
Nella prima metà di quest’anno, le vendite di pompe di calore in tutta Europa sono diminuite del 47%, poiché i consumatori hanno perso entusiasmo nell’abbandonare le caldaie a gas, esercitando maggiore pressione sull’agenda verde dell’Unione europea.
LE VENDITE DI POMPE DI CALORE NEL 2024
Secondo la European Heat Pump Association (EHPA), nei primi sei mesi del 2024 nei 13 grandi Paesi europei – tra cui Francia, Italia, Germania e Svezia, che insieme rappresentano l’80% del mercato – sono state vendute solo 765.000 pompe di calore. Le vendite sono diminuite rispetto agli 1,44 milioni di unità vendute nello stesso periodo dello scorso anno, poiché meno sussidi e prezzi del gas più bassi hanno ridotto l’incentivo per le famiglie ad abbandonare le caldaie a gas.
In base ai piani pubblicati nel 2022 – dopo che l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia ha fatto aumentare il prezzo dei combustibili fossili – l’Ue ha fissato l’obiettivo di installare almeno 10 milioni di pompe di calore in più entro il 2027.
COME FUNZIONANO LE POMPE DI CALORE
Una pompa di calore riscalda o raffredda gli edifici utilizzando l’elettricità per trasferire calore da e verso l’esterno, nel terreno o nell’aria. Le pompe di calore sono ampiamente considerate una soluzione per decarbonizzare il riscaldamento domestico, quando alimentate da energia rinnovabile, ma la loro adozione è stata ostacolata dai costi, dalla mancanza di installatori qualificati e da programmi di sussidi governativi incerti.
La Germania – scrive il Financial Times – sperava di diventare un Paese leader nel passaggio alla nuova tecnologia, ma una legge introdotta lo scorso anno per incoraggiare le persone a sostituire le proprie caldaie a gas e a gasolio con pompe di calore ha provocato una forte reazione pubblica e il governo alla fine si è ritirato, bloccando le proposte.
GLI INVESTIMENTI NELLE POMPE DI CALORE
Secondo i dati Bloomberg NEF, tra il 2020 e il 2023 gli investimenti nelle pompe di calore sono aumentati del 75%, raggiungendo i 23 miliardi di euro. Tuttavia, la spesa per il settore da allora si è raffreddata, soprattutto a causa di un calo dei sussidi in Paesi come Germania e Italia. Il calo delle vendite di pompe di calore arriva in mezzo a preoccupazioni sul percorso della decarbonizzazione dell’Europa, con le industrie che sostengono che le centinaia di obiettivi stabiliti dalla Commissione europea nel suo Green Deal del 2019 sono troppo rigidi.
LE STRATEGIE DELL’UNIONE EUROPEA
Giovedì scorso i ministri dell’Industria europei si sono riuniti a Bruxelles per discutere dello stato della competitività dell’Unione europea, in mezzo a forti pressioni per l’industria dell’automotive e il ministro italiano del Made in Italy, Adolfo Urso, che spinge per allentare gli standard sulle emissioni. Il direttore dell’EHPA, Paul Kenny, ha chiesto alla nuova Commissione europea di adottare delle misure urgenti “per invertire il rallentamento del mercato”.
La Commissione ha promesso “un piano d’azione” per aiutare a guidare e ad aumentare gli investimenti nelle pompe di calore in tutta l’Ue. Il piano avrebbe dovuto essere pubblicato alla fine del 2023, ma non è ancora stato rilasciato, nonostante nel maggio scorso 15 Paesi membri – tra cui Spagna e Francia – abbiano chiesto di “stabilire una direzione chiara” per il settore.
Gli sforzi per decarbonizzare gli edifici si sono già rivelati un parafulmine per il sentimento anti-Ue in Paesi come l’Italia. Per contrastare questa posizione, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha aggiunto l’edilizia abitativa al portafoglio del nuovo commissario Ue per l’Energia, Dan Jorgensen.