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Germania

Ecco perché in Germania le aziende stanno valutando la delocalizzazione

L’Associazione delle Camere di Commercio e Industria tedesche ha riferito che oltre la metà delle aziende industriali tedesche con 500 o più dipendenti sta pensando di trasferire la produzione all’estero o di limitarla in Germania

Gli elevati costi energetici e l’incertezza sulle forniture hanno spinto 4 aziende manifatturiere tedesche su 10 a prendere in considerazione la possibilità di trasferire la produzione all’estero o di limitarla in Germania. È quanto dimostra un nuovo sondaggio. Inoltre, secondo l’Energy Transition Barometer 2024 pubblicato dall’Associazione delle Camere di Commercio e Industria tedesche (IHK), oltre la metà delle aziende industriali tedesche con 500 o più dipendenti sta prendendo in considerazione la possibilità di trasferire la produzione all’estero o di limitarla in Germania.

I COSTI ENERGETICI IN GERMANIA COMPLICANO I PIANI DELLE AZIENDE

Come ricorda su Oilprice Charles Kennedy, le aziende manifatturiere tedesche, in particolare le industrie ad alta intensità energetica, hanno lottato con gli elevati costi energetici dal 2022, quando i prezzi dell’energia sono saliti alle stelle in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. Commentando i risultati del sondaggio, il vicedirettore generale dell’associazione, Achim Dercks, ha affermato che “la fiducia dell’economia tedesca nella politica energetica è stata gravemente danneggiata. I decisori politici non sono riusciti a dimostrare alle aziende che possono avere una fornitura energetica affidabile e conveniente”.

Negli ultimi due anni gli elevati costi energetici sono stati una delle ragioni principali della debole attività manifatturiera e industriale in Germania. Le industrie ad alta intensità energetica, in particolare prodotti chimici e fertilizzanti, sono state le più colpite. “L’industria tedesca ha quasi perso un decennio di crescita nella produzione”, ha affermato lo scorso maggio in un rapporto la Federazione delle industrie tedesche, BDI.

KREBBER (RWE): IMPROBABILE CHE L’INDUSTRIA IN GERMANIA SI RIPRENDERÀ COMPLETAMENTE

Ad aprile l’amministratore delegato della principale utility tedesca RWE, Markus Krebber, ha dichiarato al Financial Times che “è improbabile che l’industria tedesca si riprenda completamente dallo shock dei prezzi dell’energia e che torni alla competitività di prima dell’invasione russa dell’Ucraina. L’industria tedesca ha uno svantaggio: la Germania sta assistendo a prezzi dell’energia strutturalmente più alti, poiché dipende dalle importazioni di GNL. Nonostante la riduzione significativa della sua dipendenza dal gas russo, l’Europa resta esposta agli shock dell’approvvigionamento e dei prezzi del gas, poiché non dispone di alcun cuscinetto nel sistema”.

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