I problemi in Libia e le preoccupazioni sull’approvvigionamento potrebbero portare benefici all’OPEC+. Ecco perché
Le preoccupazioni sull’approvvigionamento di petrolio dalla Libia potrebbero avere effetti positivi sui prezzi e sull’OPEC+. Nell’immediato, il blocco al greggio libico ha fatto arrivare il prezzo del Brent a $78.74. Ecco perché l’OPEC+ esulta per il blocco a produzione e esportazione di greggio dal Paese.
PERCHE’ L’OPEC ESULTA PER LA LIBIA
Le preoccupazioni per lo stop alle forniture dalla Libia hanno avuto effetti positivi sul mercato. Il caos in Libia fa scendere il prezzo del petrolio. A dirlo è un membro dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC). Infatti, le preoccupazioni geopolitiche potrebbero limitare il ribasso dei prezzi. Un’opinione condivisa da diversi analisti, tra i quali anche Priyanka Sachdeva, specialista di mercato senior di Phillip Nova.
Se i problemi dell’approvvigionamento continuassero per diverso tempo, questo potrebbe avere un effetto spillover sui piani di produzione OPEC+ del prossimo ottobre, sottolinea Reuters. Inoltre, la situazione potrebbe influenzare positivamente i mercati petroliferi, se l’offerta non scenderà come previsto.
“Un prolungato arresto dalla Libia darà all’OPEC + un po’ più di conforto a fronte dell’aumento dell’offerta nel 4Q24 come attualmente pianificato,”scrivono alcuni analisti ING in una nota. Se, invece, l’interruzione fosse più breve questo renderebbe la decisione del cartello più difficile, aggiungono, secondo quanto riporta Reuters.
LIBIA, LA SITUAZIONE
Sempre più giacimenti petroliferi in Libia stanno interrompendo la produzione di greggio. La principale fonte di reddito del Paese si è fermata. Si stima che per diverse settimane si verificheranno tagli alla produzione tra 900.000 e 1 milione di barili al giorno (bpd) per effetto della disputa politica sul controllo centrale della Banca Centrale e delle entrate petrolifera che sta scuotendo la Libia. Prima della decisione del governo orientale di fermare le attività di alcuni giacimenti del Paese la Libia produceva circa 1,18 milioni di barili al giorno.
L’ultimo sito di estrazione a chiudere temporaneamente battenti è Sarir, uno dei maggiori dell’est della Libia. Prima della riduzione qui si producevano circa 209.000 barili al giorno (bpd).
Prima di Sarir ci sono state interruzioni a El Feel, Amal, Nafoora e Abu Attifel.
PERCHE I GIACIMENTI CHIUDONO?
La mossa di chiudere la principale fonte di reddito della Libia arriva in risposta al licenziamento del capo della Banca Centrale Libica (CBL) Sadiq al-Kabir da parte del Consiglio di Presidenza di Tripoli, che ha spinto le fazioni armate rivali a mobilitarsi. Il primo ministro Abdulhamid al-Dbeibah, insediatosi nel 2021 attraverso un processo sostenuto dalle Nazioni Unite e a capo del governo di unità nazionale con sede a Tripoli, ha dichiarato in settimana che non si dovrebbe permettere la chiusura dei giacimenti petroliferi “con pretesti inconsistenti”.
Ieri il generale del Comando USA per l’Africa Michael Langley e l’incaricato d’affari Jeremy Berndt hanno incontrato Khalifa Haftar, il capo dell’Esercito nazionale libico che controlla l’est e il sud del Paese. “Gli Stati Uniti esortano tutte le parti interessate libiche a impegnarsi in modo costruttivo nel dialogo”, con il sostegno della Missione di sostegno delle Nazioni Unite in Libia e della comunità internazionale, ha dichiarato l’Ambasciata degli Stati Uniti in Libia su X.