Secondo il report “Clean Energy Trade and Emerging Markets”, redatto da BloombergNEF e commissionato da Bloomberg Philanthropies, l’imposizione di dazi più elevati potrebbe aumentare significativamente i costi per raggiungere gli obiettivi di energia pulita
Le economie emergenti stanno ampliando l’impiego di energia pulita, cercando al contempo di rafforzare la produzione nazionale di tecnologie chiave. Per raggiungere questi obiettivi, alcuni Paesi stanno valutando l’aumento dei dazi sulle importazioni per proteggere le aziende locali, una misura che contrasta con il crescente volume di importazioni di tecnologie pulite e che potrebbe aumentare i costi della transizione energetica.
IL RAPPORTO DI BLOOMBERGNEF SU ENERGIA PULITA E MERCATI EMERGENTI
Il rapporto “Clean Energy Trade and Emerging Markets”, redatto da BloombergNEF e commissionato da Bloomberg Philanthropies, valuta come le politiche commerciali e industriali stiano trasformando i flussi di tecnologie pulite. L’analisi esamina veicoli elettrici, batterie, prodotti solari e turbine eoliche per aiutare i decisori politici a bilanciare i compromessi tra strategia industriale e decarbonizzazione.
La politica industriale sta vivendo una rinascita globale. La Cina è al centro della produzione di tecnologie pulite, con almeno l’80% della capacità produttiva in settori chiave delle filiere dell’energia solare e delle batterie, ed è in questo contesto che i governi stanno cercando di rafforzare la propria capacità industriale.
LA CINA: DAZI BASSI E BOOM DELLE ESPORTAZIONI
Le esportazioni dalla Cina verso Asia, Africa e Sudamerica sono in forte espansione. Pannelli solari, batterie e auto elettriche a basso costo stanno contribuendo ad accelerare la transizione energetica nella produzione, nello stoccaggio e nei trasporti di energia. Le importazioni di tecnologie pulite stanno trasformando i mercati, dalle installazioni solari record in Pakistan all’impennata dei veicoli elettrici in Brasile.
Tra il 2022 e l’agosto 2025 la quota cinese delle esportazioni di tecnologie pulite verso le economie emergenti è aumentata dal 23% al 31%. I bassi dazi doganali hanno alimentato la crescita, ma questa apertura sta sollevando preoccupazioni tra i responsabili politici esterni alla Cina, che cercano di sviluppare le industrie nazionali. Diversi grandi Paesi in via di sviluppo ora stanno valutando l’imposizione di dazi sulle importazioni più elevati.
I DAZI FANNO AUMENTARE LE BARRIERE COMMERCIALI
Tuttavia, l’aumento delle barriere commerciali pone un delicato equilibrio. L’analisi di BloombergNEF conclude che l’imposizione di dazi più elevati potrebbe aumentare significativamente i costi per raggiungere gli obiettivi di energia pulita.
In uno scenario “estremo” – in cui i moduli solari sono soggetti a una tariffa del 100% e le batterie al 50% – il costo totale per raggiungere l’obiettivo di triplicare l’energia rinnovabile entro il 2030 in otto regioni aumenterebbe di almeno 137 miliardi di dollari, pari ad un +16%. Con costi di finanziamento più elevati e margini più ridotti, i mercati emergenti sono particolarmente sensibili a questi aumenti.
I dazi possono contribuire ad attrarre investimenti, diversificare le catene di approvvigionamento e generare valore locale, ma rischiano anche di ostacolare l’implementazione di tecnologie pulite, aumentando i costi e ritardando la decarbonizzazione. Trovare il giusto equilibrio tra ambizione industriale ed energia pulita a basso costo sarà quindi una delle questioni politiche più cruciali del decennio.


