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Egitto e Ue sempre più vicine su gas e petrolio

Il paese nordafricano potrebbe anche entrare nell’Opec. In queste ore la firma di un partenariato strategico con l’Ue

L’Egitto è sempre più intenzionato a rincorrere il suo obiettivo di diventare un hub nel settore della produzione e dell’esportazione di gas verso l’Europa. A ribadire ancora una volta le intenzioni del paese nordafricano è il numero uno della società di investimento Qalaa Holdings, Ahmed Heikal alla Cnbc.

egittoGAS EGIZIANO PRONTO A INVADERE I MERCATI EUROPEI GRAZIE AI TERMINALI DI GNL DI IDKU E DAMIETTA

Con la produzione di gas in pieno svolgimento in una serie di siti egiziani, il paese è pronto a diventare un esportatore chiave di energia nella regione e oltre. “Nei settori di petrolio e gas l’Egitto rimane un attore molto importante”, ha dichiarato Ahmed Heikal alla trasmissione della Cnbc “Capital Connection” aggiungendo che il gas egiziano è già pronto a invadere i mercati europei attraverso i terminali di Idku e Damietta. “Le scoperte di gas e le infrastrutture, fino ai terminali di Gnl di Idku e Damietta, hanno fatto sì che l’Egitto sia pronto a svolgere un ruolo molto importante come hub per l’energia, in particolare per le esportazioni di gas”, ha ammesso il manager.

EGITTO ALLA RICERCA DI INVESTIMENTI PER 10 MLD DI DOLLARI PER IL 2018-2019

L’Egitto sta cercando di raccogliere 10 miliardi di dollari in investimenti esteri per il settore petrolifero e del gas per il 2018-2019, secondo Reuters: un aumento del 25 per cento rispetto all’anno precedente. Il Cairo vuole incrementare, inoltre, anche la produzione di gas da nuovi giacimenti, soprattutto da quello immenso di Zohr scoperto nel 2015 da Eni. La scoperta rappresenta un vantaggio per l’economia egiziana in quanto garantisce al paese la possibilità di soddisfare la domanda interna e di non rivolgersi all’estero per le forniture. Sempre secondo Reuters, infatti, l’Egitto spera di smettere di importare petrolio e gas stranieri entro il 2019.

AL VIA IN AUTUNNO RAFFINERIA DA 4,2 MILIARDI DI DOLLARI NELL’AREA DEL CAIRO

La Qalaa Holdings, coinvolta nell’industria energetica nazionale con la sua controllata Egyptian Refining Company (ERC), ha anche sviluppato una raffineria da 4,2 miliardi di dollari nell’area del Cairo. L’impianto avrà una “capacità di 4,2 milioni di tonnellate che produrrà fino a 3 milioni di tonnellate di gasolio e jet fuel Euro V, consentendo all’Egitto di ridurre il suo attuale livello di importazioni di gasolio del 50 per cento”, scrive Qalaa sul suo sito web. L’azienda ha anche una filiale, TAQA Arabia, che si occupa della distribuzione di energia nel settore privato. Heikal ha comunque annunciato alla Cnbc che la raffineria sarà operativa in autunno. “Il progetto di ERC sta procedendo ad un ritmo molto veloce. Abbiamo iniziato a testare i motori, l’isolamento e penso che ad agosto avremo finito completamente con la costruzione. Introdurremo gli idrocarburi nella raffineria ad inizio novembre”, ha detto il manager aggiungendo che il progetto ha rappresentato “un grande sforzo per una società privata”.

L’EGITTO POTREBBE ENTRARE NELL’OPEC

L’attività della raffineria si avvierà, tuttavia, in un momento in cui i prezzi del petrolio stanno aumentando, grazie alle mosse di Russia e Opec che si stanno rifiutando di incrementare la produzione per far aumentare i prezzi del greggio. Heikal ha ammesso che la volatilità del prezzo del petrolio, però, danneggia l’economia egiziana: l’Egitto è uno dei pochi paesi produttori di petrolio in Medio Oriente che non è membro dell’Opec perché, a tutt’oggi, è ancora un importatore netto di petrolio. Il suo ministro del Petrolio non ha tuttavia escluso di entrare a far parte del gruppo di produttori di greggio in futuro. “Per il momento l’aumento dei prezzi del petrolio e del gas non è positivo per l’economia egiziana. L’Egitto è ancora a corto di idrocarburi perché anche dopo Zohr dovremo comprare il nostro gas dal partner straniero Eni, in questo caso, e BP mettendo sotto pressione sia il commercio sia deficit di bilancio”, ha detto Heikal che ha elogiato le riforme condotte dal Presidente egiziano Fattah al-Sisi, che hanno visto parzialmente abolire le sovvenzioni per i carburanti e introdurre altre misure di austerità per ricostruire l’economia. “Il governo è stato estremamente diligente nel portare avanti questi programmi di riforma. Non si sono trattate di mosse popolari ma è importanti e il governo dovrebbe essere lodato per averle seguite nonostante la loro impopolarità”.

UEL’UE PRONTA A FIRMARE IN QUESTE ORE ACCORDI DI PARTENARIATO STRATEGICO CON L’EGITTO NEL SETTORE DELL’ENERGIA

L’Unione europea è comunque pronta a firmare proprio in questi ore un accordo di partenariato strategico con l’Egitto nel settore dell’energia. È partita infatti la missione del Commissario europeo per il clima e l’energia Miguel Arias Cañete al Cairo che prevede anche un incontro con il presidente egiziano Abdel-Fattah El-Sisi. “L’Egitto sta diventando un importante hub per il gas e l’elettricità in grado di fornire sicurezza energetica all’Ue e all’intera regione”, ha dichiarato Cañete in una nota. Secondo il sito del quotidiano Ahram, Cañete dovrebbe firmare un memorandum d’intesa con il governo egiziano fino al 2022 su sei priorità, vale a dire “ulteriore assistenza allo sviluppo del settore del petrolio e del gas”, “sostegno continuo alle riforme del settore dell’elettricità” e “sviluppo dell’hub energetico”. La dichiarazione fa inoltre riferimento a “ulteriore assistenza su misure e progetti comuni nel settore delle energie rinnovabili”, “sostegno supplementare a strategie, politiche e misure in materia di efficienza energetica in vari settori” e “cooperazione in settori tecnologici, scientifici e industriali in tutto il settore dell’energia”. Durante la sua visita, Cañete ha anche in programma incontri con il primo ministro Sherif Ismail, il ministro dell’Energia elettrica e delle energie rinnovabili Mohamed Shaker e il ministro del Petrolio e delle risorse minerarie Tarek El-Molla. Inoltre dovrebbe incontrare i rappresentati delle imprese europee del settore energetico e lanciare il forum e la mostra sull’energia sostenibile in collaborazione tra Ue ed Egitto. Per finire Cañete si recherà in visita al giacimento egiziano di gas Zohr, scoperto nel 2015 con riserve stimate in 30 trilioni di metri cubi di gas. “C’è molto da guadagnare, in termini di accesso a nuove fonti di energia e opportunità di mercato, sia per i cittadini europei sia per le imprese egiziane. L’Ue è pronta a sostenere l’Egitto nelle riforme del mercato dell’energia e a promuovere gli investimenti nell’energia sostenibile”, ha dichiarato Cañete.

L’ULTIMO MEMORANDUM UE-EGITTO ERA STATO FIRMATO NEL 2008

L’ultimo accordo firmato tra l’Egitto e l’Ue era stato firmato a Bruxelles nel 2008 per rafforzare la cooperazione nel settore dell’energia. L’accordo riguardava, tra l’altro, la riforma del mercato dell’energia, la convergenza del mercato egiziano dell’energia con quello dell’Ue, la promozione delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica, lo sviluppo delle reti energetiche e la cooperazione tecnologica e industriale. Il nuovo memorandum d’intesa sostituirà quello firmato tra l’Ue e l’Egitto nel 2008.

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