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Terna

Elettricità: a novembre consumi in crescita dell’1,7% e industria in ripresa. Vola il fotovoltaico

Terzo mese positivo per le imprese energivore che segnano un +2,6%. Boom della capacità di accumulo in rete: +44% rispetto all’anno precedente.

Il sistema elettrico italiano lancia segnali di vitalità nel penultimo mese dell’anno, registrando un incremento della richiesta di energia che consolida i trend recenti. A novembre 2025, il fabbisogno di elettricità in Italia ha raggiunto quota 25,5 miliardi di kWh, segnando un aumento dell’1,7% rispetto allo stesso mese del 2024. Il dato emerge dall’ultimo bollettino mensile diffuso da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale guidata dall’amministratore delegato Giuseppina Di Foggia. Analizzando i fattori che hanno influenzato questo risultato, si nota come il mese abbia avuto lo stesso numero di giorni lavorativi (20) dell’anno precedente, ma con una temperatura media leggermente più rigida, inferiore di 0,5°C rispetto a novembre 2024. Depurando il dato da questi effetti di calendario e temperatura, la variazione della domanda elettrica si attesta comunque su un positivo +1,2%.

LA RIPRESA DEI CONSUMI INDUSTRIALI

Uno degli indicatori più rilevanti per tastare il polso all’economia reale arriva dal comparto produttivo. L’indice IMCEI elaborato da Terna, che monitora i consumi industriali delle imprese cosiddette “energivore”, ha evidenziato una crescita del 2,6% rispetto a novembre 2024. Si tratta di un segnale di consolidamento importante: è infatti il terzo rilevamento positivo consecutivo dopo una prima parte dell’anno caratterizzata da una flessione. Anche correggendo il dato dall’effetto calendario, la variazione rimane invariata. Entrando nel dettaglio dei settori, trainano la ripresa la siderurgia, i metalli non ferrosi, l’alimentare, la meccanica e il comparto cemento, calce e gesso. Restano invece in territorio negativo la filiera della carta, i mezzi di trasporto, le ceramiche, il vetro e la chimica. In termini congiunturali, la richiesta elettrica destagionalizzata mostra un aumento dell’1,3%, mentre l’indice IMCEI segna una lieve flessione dello 0,4%.

IL BOOM DEL FOTOVOLTAICO E IL CALO DELL’IDROELETTRICO

Sul fronte dell’offerta, la produzione nazionale netta si è attestata a 21,9 miliardi di kWh, coprendo l’84,4% della domanda, mentre il restante 15,6% è stato soddisfatto dalle importazioni (con un saldo estero di 4 TWh, in crescita del 5,1%). Le fonti rinnovabili hanno garantito il 31,9% del fabbisogno, in leggero calo rispetto al 33,9% del novembre precedente, ma con dinamiche interne molto diverse. Spicca il balzo in avanti della produzione fotovoltaica, che registra un aumento a doppia cifra del 13,6%. Questo incremento, pari a +273 GWh, è frutto della massiccia installazione di nuovi impianti (+358 GWh in termini di capacità in esercizio), che ha più che compensato un irraggiamento solare inferiore rispetto all’anno passato (-85 GWh). Crescono anche l’eolico (+2,3%) e la geotermia (+1,9%), mentre la fonte termica sale del 4,4%. In forte contrazione, invece, la fonte idrica (-21,5%), un dato che risente fisiologicamente del confronto con l’eccezionale idraulicità registrata nel 2024.

UN SISTEMA SEMPRE PIÙ FLESSIBILE: VOLANO GLI ACCUMULI

Un dato strutturale di grande rilievo riguarda la capacità di stoccaggio dell’energia, fondamentale per la stabilità di una rete sempre più alimentata da fonti intermittenti. Al 30 novembre 2025, la capacità di accumulo in esercizio in Italia ha raggiunto i 17.758 MWh, segnando un imponente +44% rispetto a novembre 2024. Questo valore corrisponde a una potenza nominale di 7.276 MW, distribuita su circa 872.900 sistemi. Nel solo mese di novembre, gli accumuli elettrochimici di grande taglia (utility scale) hanno erogato 172 GWh, confermando il ruolo cruciale di questa tecnologia per gestire il sistema in sicurezza ed economia. Da inizio anno, la capacità degli impianti utility scale è cresciuta di 2.818 MWh (pari a 721 MW di potenza). Complessivamente, nei primi undici mesi del 2025, la capacità rinnovabile in esercizio è aumentata di 6.442 MW, di cui ben 5.798 MW derivanti dal fotovoltaico. Negli ultimi dodici mesi, il parco installato eolico e fotovoltaico è cresciuto di 7.067 MW (+14,3%), toccando quota 56.393 MW.

LA GEOGRAFIA DELLA DOMANDA E L’ANDAMENTO DEI SERVIZI

Lo scenario dei consumi mostra una crescita diffusa su tutto il territorio nazionale, seppur con intensità diverse: l’aumento è stato del +1,2% al Nord, del +1,8% al Centro e del +2,5% al Sud e nelle Isole. Guardando al bilancio complessivo da inizio anno, il fabbisogno nazionale da gennaio a novembre risulta in lieve calo dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2024 (-0,4% il dato rettificato), mentre l’import netto cumulato scende del 7,5%. Infine, uno sguardo al terziario attraverso l’indice IMSER, che Terna elabora sulla base dei dati forniti dai distributori con un decalage temporale di due mesi: a settembre 2025 i servizi hanno registrato un balzo tendenziale del +6,3%. Quasi tutte le categorie merceologiche sono in crescita, ad eccezione di commercio, finanza, istruzione e sanità.

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