Skip to content
Sicurezza sistema elettrico nazionale

Elettricità: Arera rinvia lo stop remoto agli impianti, piano d’emergenza per la primavera 2026

Slitta l’obbligo dei nuovi sistemi di controllo per la generazione distribuita. Via libera a Terna per usare riserve estere e consumi industriali contro l’overgeneration.

L’Arera ha deciso di concedere più tempo ai produttori di energia da fonti rinnovabili per adeguare i propri impianti ai nuovi standard di sicurezza della rete nazionale. Con la deliberazione del 23 dicembre 2025, l’Autorità ha fatto slittare le scadenze originariamente fissate per l’installazione dei Controllori Centrali di Impianto (CCI), i dispositivi necessari per gestire da remoto il distacco o la modulazione della potenza in caso di emergenza. Una mossa necessaria per evitare criticità operative, ma che impone l’adozione immediata di misure “tampone” per garantire la stabilità del sistema elettrico già dalla prossima primavera, quando il mix di bassa domanda e alta produzione solare ed eolica potrebbe mettere sotto stress la rete.

LE RAGIONI TECNICHE DEL RINVIO

Al centro del provvedimento c’è la gestione della cosiddetta “generazione distribuita”, ovvero la miriade di impianti eolici e fotovoltaici di media taglia connessi alla rete. Il piano originale prevedeva un rapido passaggio dalla vecchia tecnologia GSM/GPRS — ormai obsoleta e inaffidabile — ai nuovi sistemi CCI entro l’inizio del 2026. Tuttavia, le segnalazioni arrivate dagli operatori e dalle associazioni di categoria hanno dipinto un quadro complesso: difficoltà nel reperire i componenti sul mercato, costi elevati e tempi tecnici di installazione incompatibili con le scadenze. Arera ha quindi posticipato al 31 dicembre 2026 il termine per gli impianti esistenti con potenza superiore a 1 MW, e al 31 dicembre 2027 per quelli tra 500 kW e 1 MW.

NUOVI STRUMENTI PER LA SICUREZZA NEI GIORNI CRITICI

Il rinvio dell’aggiornamento tecnologico lascia però scoperto il fianco della sicurezza nazionale proprio nei periodi più delicati, come i ponti festivi primaverili (Pasqua, 25 aprile, 1° maggio), quando le fabbriche chiuse riducono i consumi mentre il sole e il vento spingono al massimo la produzione. Per coprire questo rischio, Arera ha autorizzato Terna a mettere in campo strumenti straordinari. Il gestore della rete potrà stipulare contratti di “riserva transfrontaliera” con operatori esteri per ridurre i flussi di energia in ingresso nei momenti critici. Inoltre, verrà introdotto un meccanismo sperimentale per incentivare i grandi consumatori industriali italiani ad aumentare i prelievi di energia proprio quando c’è troppa offerta, fungendo da “spugna” per l’elettricità in eccesso.

PENALITÀ E OBBLIGHI PER L’ALTA TENSIONE

Nonostante la flessibilità sui tempi, il regolatore stringe le maglie sui controlli. Chi non rispetterà gli ordini di modulazione o distacco impartiti da Terna andrà incontro a penalizzazioni economiche. Inoltre, l’obbligo di installare i dispositivi di distacco e monitoraggio (UPDM) viene esteso a tutti gli impianti eolici e fotovoltaici esistenti connessi in alta tensione, a prescindere dalla loro data di entrata in esercizio. Una misura che mira ad allargare la platea degli impianti controllabili per evitare che fenomeni di sovrafrequenza possano compromettere la tenuta dell’intero sistema elettrico europeo.

564-2025-R-eel

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

ads
Torna su