Skip to content
Elkann

Vago sui piani italiani, chiude alle armi, avverte sui dazi e suona la sveglia per l’Ue. L’audizione di Elkann

Vago sui piani italiani, chiude alle armi, avverte sui dazi, critica le norme europee su energia e clima e suona la sveglia per l’Ue. L’audizione di Elkann

Ottimista sul futuro ma vago sui livelli produttivi, contrario alla riconversione degli stabilimenti per produrre armi, preoccupato dai dazi Usa e critico verso le politiche di Bruxelles su energia e clima. John Elkann è un fiume in piena durante la sua audizione alla Camera dei Deputati, durata oltre 2 ore e mezza. Una relazione che sembra offrire più domande che risposte. Ecco cosa ha detto il numero 1 di Stellantis.

I PIANI DI STELLANTIS PER L’ITALIA

Johnn Elkann ha illustrato in parte i piani di Stellantis per l’Italia, ripercorrendo al tempo stesso la storia del gruppo, legata a doppio filo al nostro Paese. La 500 ibrida troverà casa anche a Mirafiori e l’anno prossimo verranno lanciati 10 nuovi aggiornamenti di prodotto. Inoltre, il futuro di Maserati è in Italia. Ma il presidente di Stellantis non si è sbilanciato sui livelli produttivi, sottolineando che “dipenderanno dal mercato e da fattori esterni come i dazi”.

“A Mirafiori non verrà prodotta solo la Fiat 500 elettrica. Stiamo lavorando sulla nuova 500 ibrida. Ci stiamo impegnando affinché la produzione inizi questo novembre. Sempre a Mirafiori verranno realizzati i cambi elettrificati per Germania, Francia e Spagna. Abbiamo avviato una linea di produzione sulle ibride in Molise. Il futuro di Maserati è legato all’Italia. Il mercato italiano è in contrazione del 5%. Nel 2026 prevediamo un aumento della produzione grazie a 10 nuovi aggiornamenti di prodotto. Continueremo ad investire in Italia. Torino è e continuerà ad essere centrale. Ospita anche il battery technology center per moduli e celle che alimenteranno I prossimi marchi, ha anche la responsabilità globale per i sistemi avanzati di sistemi alla guida autonoma”, ha affermato Elkann, confermando che il nuovo ceo sarà annunciato entro la prima metà di quest’anno.

I NUMERI DI STELLANTIS IN ITALIA

16,7 milioni di vetture vendute, un indotto complessivo di 700 miliardi di euro, 38,9 miliardi di euro di stipendi, 53 miliardi di euro di investimenti in ricerca e sviluppo, a fronte di 1 miliardo di contributi pubblici. Sono i numeri che riassumono gli ultimi 20 anni di attività di Stellantis nel nostro Paese, riassunti nello studio condotto dall’Università Luiss sulla storia del gruppo dal 2004 al 2023.

“L’Università Luiss ha realizzato uno studio sulla storia del gruppo dal 2004 al 2023, da cui emerge che il contributo positivo dell’economia italiana non è mai venuto meno. Abbiamo prodotto 16,7 milioni di autovetture per un valore di quasi 700 miliardi di euro, calcolando effetti su filiera e ricadute il valore complessivo negli ultimi 20 anni sale a 1700 miliardi di euro. Per ogni euro di valore se ne generano 9 nel resto dell’economia italiana, senza considerare il contributo dei nostri poli al Mezzogiorno. L’auto italiana ha ridotto i divari. In questi 20 anni sono stati pagati 38,9 miliardi di stipendi, abbiamo pagato 14 miliardi di imposte all’erario. La spesa per investimenti in R&S in Italia è ammontata a 53 miliardi di euro, a fronte di contributi pubblici pari a 1 miliardo. Nel 2024 abbiamo depositato più brevetti industriali in Italia. Spero che il bilancio dare/avere tra Paese e azienda non sia più divisivo ma un’opportunità per continuare questo percorso insieme”. ha affermato Elkann.

“Fiat ha ottenuto l’economia di scala che rappresenta l’obiettivo dei produttori. Le operazioni di consolidamento ci hanno consentito di rimanere in vita e aprire nuove prospettive. Oggi siamo il quarto costruttore al mondo e fatturiamo 157 miliardi, vendiamo 5 milioni e mezzo di veicoli, meno della metà in Europa, mentre 20 anni fa lottavamo per la sopravvivenza. Gli italiani hanno avuto grande merito in questo percorso di sviluppo e al Paese va la nostra gratitudine. Quali vantaggi ha l’Italia di Stellantis? Se non ci fosse Stellantis oggi non saremmo qui, l’auto italiana sarebbe scomparsa da tempo, come la chimica. Il mercato domestico è calato del 30%, questo significa che l’azienda ha difeso al produzione e l’occupazione nel Paese”, ha aggiunto il presidente del gruppo.

ELKANN: IL FUTURO DELL’AUTOMOTIVE NON E’ NELLE ARMI

Johnn Elkann chiude parzialmente la porta alla possibilità di convertire la produzione dei suoi stabilimenti per realizzare armi.

“La Cina e gli Usa hanno un’importante industria bellica e dell’auto, quindi non bisogna scegliere ma si può avere entrambi forti. Non riteniamo che il futuro dell’auto sia l’industria bellica, ma quello che i Paesi in termini di politiche industriali del settore. Dobbiamo fare in modo che il cliente trovi prodotti che ha voglia di comprare. In Italia è difficile vendere auto elettriche, la percentuale è appena del 4%. Si possono raggiungere gli obiettivi climatici senza cercare di forzare i consumatori a comprare determinati prodotti, servono certezze di poter operare. Vorremmo creare prodotti, nel 2026 ne arriveranno 10 nuovi. La 500 ibrida darà grandi soddisfazioni. Dobbiamo lavorare sul parco circolante, le nostre Panda sono molto meglio delle Punto termiche Euro3 che ancora oggi circolano in Italia”, ha sottolineato il presidente di Stellantis.

ENERGIA CHIAVE PER LA COMPETITITIVITA’

L’energia è leva centrale per rendere l’industria automotive europea più competitiva, secondo Jean Philippe Imparato, Chief Operating Officer di Stellantis.

“Realizzare una macchina in Spagna costa 516 euro, in Italia più del doppio. Il punto chiave di azione è energia. Rispetto ai cinesi c’è un 30/40% di differenza, possiamo competere dal punto di vista dei veicoli commerciali. Sto creando un gruppo per realizzare van a basso prezzo, tagliando 10.000 euro di costo per macchina attraverso un piano efficiente”, ha sottolineato Imparato.

CHE IMPATTO AVRANNO I DAZI USA?

Dovremo attendere per vedere il reale impatto dei dazi sull’industria auto italiana. Infatti, dipenderà dalla percentuale delle sanzioni, secondo Elkann.

“Dobbiamo cercare di fare in modo che i prodotti che produciamo siamo migliori in termini di qualità e prezzo rispetto alla concorrenza. L’attenzione ai dazi è giusta, avranno un impatto su quello che produciamo in base alla loro entità”, ha affermato il presidente di Stellantis.

LE RICHIESTE DI ELKANN ALL’UE

Il presidente di Stellantis ha chiesto a Bruxelles di prendere misure per salvaguardare la sua industria, come stanno già facendo Usa e Cina. Il primo passo è introdurre norme certe.

“Oggi manca un sentiero chiaro e definito delle misure energetiche necessarie a garantire la competitività in Ue e il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità. L’Ue ha di fronte la sfida della dipendenza dai produttori cinesi per le batterie, che oggi rappresentano fino al 45% del totale del veicolo elettrico. Il settore auto soffre una mancanza di pianificazione data da una rigida politica climatica”, ha sottolineato Elkann.

“Le modifiche al regolamento Ue sulla CO2 vanno nella direzione di posticipare le multe per i produttori, ma sono interventi di corto respiro che non danno la necessaria certezza al mercato. In ACEA e CLEPA auspichiamo di trovare la sintesi tra sostenibilità ambientale ed economica e sociale.

ELKANN: PIU’ COLONNINE PER INCORAGGIARE CLIENTI

La carenza di colonnine è uno degli ostacoli maggiori alla diffusione di massa delle auto elettriche, che in Italia rappresentano appena il 4% delle nuove immatricolazioni.

Bisogna potenziare l’infrastruttura di ricarica, carenza che scoraggia gli acquirenti, il ritmo di installazione è troppo lento. Quasi il 60% delle stazioni di ricarica si trova in 3 Paesi: Germania, Francia e Olanda. La ricarica deve essere facile, accessibile e conveniente. Cina e Usa stanno introducendo misure per difendere I propri interessi nazionali, auspichiamo che lo stesso valga in Ue perché nel nostro mestiere abbiamo bisogno di un quadro chiaro, fondamentale per tutti gli attori”, ha aggiunto Elkann.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su