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Energia e sostenibilità, cosa si è detto al webinar di M5S

M5S e il governo rivendicano gli importanti traguardi raggiunti in questi anni su clima, energia e aiuti alle imprese

Risparmi e benefici per i cittadini, impulso all’economia e all’occupazione, una grande mano all’ambiente e agli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. Sono i risultati che il M5S e il governo rivendicano come importanti traguardi raggiunti in questi anni, in grado di portare risultati già nel breve termine, ma anche di portare a benefici nei prossimi anni. Per spiegare cosa è stato fatto, il Movimento 5 Stelle ha organizzato una diretta streaming dal titolo “Generazione Energia. Ecologia, Economia, Equità per un nuovo modello di progresso” che ha visto protagonisti il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro, il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli, il capogruppo del MoVimento 5 Stelle alla Camera Davide Crippa e il capogruppo pentastellato al Senato Ettore Licheri.

FRACCARO: IL MONDO HA BISOGNO DI UNA VISIONE, UN NUOVO MODELLO ECONOMICO

“Credo che il titolo di questo webinar abbia colto veramente l’essenza del momento e le sfide principali che abbiamo di fronte come inclusione sociale, sostenibilità ambientale ed economia. Questo momento storico ha già indicato qual è il futuro che vogliamo per i nostri cittadini, un futuro sostenibile e green e il Green Deal europeo ne è a testimonianza. Il problema è come raggiungerlo. Ci siamo dati dei target sfidanti che richiedono una riconversione della nostra società. La crisi ha squarciato ogni nostra certezza ma anche liberato possibilità e noi dobbiamo coglierle. Per questo credo sia importante fare politica, il mondo ha bisogno di una visione, un nuovo modello economico”, ha evidenziato in apertura Riccardo Fraccaro sottosegretario della presidenza del Consiglio.

“La Bce ha finalmente iniziato a fare la banca centrale e a stampare moneta e questo ha creato stabilità, quindi l apropsi cosa che dobbiamo dirci che è possibile una finanza al servizio del popolo e come Stato possiamo fare investimenti per migliorare le condizioni dei nostri cittadini. Il superbonus è un punto di arrivo momentaneo di un percorso fatto in questi anni che parte da quando Grillo vent’anni fa ne parlava – ha proseguito Fraccaro -. Abbiamo l’obiettivo di ristrutturare il 3% l’anno del patrimonio edilizio per raggiungere i target europei ed è questo il successo che ci auguriamo”.

“Credo sia necessario percorrere la strada della trasformazione green della nostra società attraverso investimenti pubblici e credo che la strada intrapresa dal Superbonus sia la strada giusta. Gli stakeholder chiedono una proroga del provvedimento – ha aggiunto il ministro -. È essenziale arrivare almeno al 2023. Ma chiedono anche un’estensione della platea di applicazione”.

Insieme a loro, a discutere di misure come il Superbonus 110%, il programma Transizione 4,0, le comunità energetiche, il Bonus mobilità e la Strategia nazionale sull’idrogeno, si sono alternati esponenti del mondo della scienza e della cultura come il geologo Mario Tozzi, divulgatore scientifico e conduttore Rai, l’architetto Carlo Ratti, docente presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston, dove dirige il MIT Senseable City Lab, il portavoce dell’Alleanza per lo sviluppo sostenibile (Asvis) Enrico Giovannini, con la giornalista di SkyTg24 Daria Paoletti a coordinare i lavori.

RATTI: NON C’È UN MODELLO UNICO SULLE CITTÀ CHE STANNO INNOVANDO OGNUNO HA LE SUE SPECIFICITÀ

“Di fronte all’emergenza abbiamo fatto in giorni cose in cui si parlava da anni come pedonalizzare una parte, realizzare piste ciclabili secondo un approccio ‘prova e vedi se funziona’”, ha sottolineato Carlo Ratti, architetto e docente presso il Massachusetts Institute of Technology di Boston, dove dirige il MIT Senseable City Lab. “Le attuali tecnologie sono molto più leggere del passato e si possono adattare sia alle città moderne sia alle città più storiche come Roma. Detto questo non c’è un modello unico sulle città che stanno innovando. Ogni centro ha le sue specificità di clima, di geografia. Per questo stiamo vedendo sperimentazioni di vario tipo”.

PATUANELLI: IDROGENO ACCELERATORE DEMOCRATICO DI RICCHEZZA

“Transizione 4.0 è una misura shock per le imprese che ha una portata di 24 miliardi” e di fatto “abbassa le tasse del 10%”. “È chiaro quindi che abbiamo bisogno che i nostri asset produttivi diventino sostenibili e per farlo dobbiamo accompagnare le imprese – ha affermato il ministro Patuanelli -. Avere previsto una durata di tre anni per noi è stata la cosa migliore per dare stabilità alla misura”, ha proseguito il titolare del dicastero dello Sviluppo economico. “Si tratta di investimenti a debito per il futuro, riteniamo che sia necessario utilizzare le risorse europee proprio per investire e non per fare spesa”.

Capitolo idrogeno. “Un acceleratore democratico di ricchezza”, come lo ha definito Patuanelli in passato “è una molecola che ci consente di trasportare e stoccare energia” che ci consente di “affrontare il tema critico del consumo di energia quando ne ho necessità”. “Tra l’altro il nostro paese ha già le infrastrutture necessarie come la rete gas di Snam che oggi possiamo utilizzare per l’idrogeno. Qualsiasi paese potrà dotarsi di elettrolizzatori non ci sarà più la disponibilità di ricchezza solo per chi ha a disposizione giacimenti, questo intendo quando parlo di acceleratore democratico di ricchezza”.

GIOVANNINI (ASVIS): IN COSTITUZIONE LO SVILUPPO SOSTENIBILE

“Alcuni nodi vanno affrontati nelle prossime settimane, noi come Asvis proponiamo di introdurre in Costituzione lo sviluppo sostenibile, c’è una proposta in Parlamento – ha detto Giovannini di Asvisi -. Il Pniec non è inoltre adeguato ai nuovi obiettivi europei anche perché i presupposti cambiano continuamente. Il mercato ha bisogno di una revisione urgente del piano ma abbiamo tempi strettissimi altrimenti non verrò approvato dalla Commissione europea. Terzo aspetto riguarda la coerenza delle politiche: non possiamo usare i 77 mld per la transizione e poi spendere 19 mld l’anno in sussidi dannosi per l’ambiente”. Infine la rendicontazione non finanziaria delle imprese: “Obbliga le imprese a rendicontare anche sugli aspetti sociali e ambientali. Avremo bisogno che con la legge di Bilancio si stenda l’obbligo anche alle medie imprese magari prevedendo un paio di anni di transizione. Se avessimo un istituto strategico sul futuro che altri paesi hanno si sarebbero potuti supportare governo, Parlamento e paese nelle decisioni per il cambiamento”.

COSTA: PNIEC VA AGGIORNATO RISPETTO ALLA LEGGE SUL CLIMA

“La mobilità è un tema molto significativo nella transizione ecologia, abbiamo messo nel famoso bonus mobilità 215 milioni di euro che provengono dalle aste verdi – ha evidenziato il ministro Costa -. Siamo a buon punto sul decreto legge sul dissesto idrogeologico, e non lo facciamo dietro una scrivania a Roma ma collaborando con le Regioni e l’Anci”, e ora “siamo prossimi a definire la bozza”, ha sottolineato il ministro aggiungendo che appena sarà pronta “la bozza farà il giro degli altri ministeri interessati, poi ci sarà un confronto con maggioranza e opposizione”. Per quanto riguarda il Pniec, il documento “va aggiornato, e va aggiornato rispetto alla legge Clima. Appena questa sarà pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Ue, aggiorneremo il piano”. Mentre sull’ex Ilva, ha assicurato, “l’intento è chiaro, noi vogliamo arrivare alla decarbonizzazione dell’ex Ilva. Ci sono dei passaggi burocratici, ma la direzione è chiara. Ci vuole un tempo tecnico, ma serve una base solida per arrivare a una soluzione. Adesso finalmente la soluzione in fondo al tunnel si vede”.

CONTE: NEL DNA DEL GOVERNO UN PROGETTO DI TUTELA DELL’AMBIENTE

“Sono riuniti con noi anche i tecnici, stiamo valutando la curva epidemiologica”ha detto il premier Giuseppe Conte, intervenendo all’evento “Generazione Energia”, che poi nello specifico del settore ambientale ha precisato: “Questo Governo ha nel dna un progetto di tutela dell’ambiente, di promozione della biodiversità, di promozione delle fonti rinnovabile e contribuirà nel contesto internazionale ad esprimere una leadership in questo campo. Stiamo lavorando per sensibilizzare tutti e perché anche l’Ue esprima una leadership in questo campo. La vecchia Europa ha perso un po’ smalto, ci sono grandi players economici in campo. L’Europa ha svolto un ruolo globale, ma se oggi vuole farlo deve esercitare una leadership sulla tutela dell’ambiente”.

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