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Auto Elettriche

Energia, Zorzoli: massimizzare il contributo delle fonti rinnovabili elettriche al mix produttivo

“Il superamento delle difficoltà autorizzative avrebbe potuto trovare un posto se nell’articolo 10 del decreto-legge sulle competenze dei ministeri si fosse aggiunto che il potere sostitutivo era esteso anche alle FER” si legge in un articolo su Pianeta Terra

“Fin dal suo titolo, un rapporto dello scorso ottobre ‘Un’analisi della Reuters, che ha coinvolto 37 case automobilistiche, ha trovato che queste hanno programmato di investire circa 1,2 trilioni di dollari in veicoli elettrici e batterie da qui al 2030’ fornisce un’informazione che ha il sapore dello scoop. Si tratta di una cifra più che doppia rispetto a quella calcolata dall’analogo rapporto Reuters di un anno fa, con un investimento aziendale medio di 32,5 miliardi di dollari e con picchi a 500 miliardi per Tesla e a 112 per Volkswagen, la quale ha recentemente dichiarato che a partire dal 2033 in Europa venderà soltanto auto elettriche”. Così scrive G.B. Zorzoli, presidente dell’Associazione italiana degli economisti dell’energia, in un articolo pubblicato sul numero novembre-dicembre della rivista Il Pianeta Terra. “D’altronde – prosegue Zorzoli – la stessa Stellantis ha programmato di investire 35,5 miliardi (24 nella produzione di batterie, 11,5 in quella di veicoli elettrici) e ha addirittura anticipato al 2030 la data del 100% di vendite BEV in Europa”.

IL TRILOGO DI OTTOBRE E LO STOP ALLA VENDITA DI AUTO A COMBUSTIONE INTERNA

“In coerenza sia con gli obiettivi di decarbonizzazione del pacchetto ‘Fit for 55’ sia con le strategie aziendali delle case automobilistiche, lo scorso 27 ottobre nel Trilogo (il negoziato tra Europarlamento e Consiglio con la mediazione della Commissione UE) è stato raggiunto l’accordo sul primo tra i più importanti target del pacchetto. L’intesa prevede infatti lo stop alla vendita di auto e furgoni con motore a combustione interna, quindi benzina e diesel, entro il 2035 in tutta l’Ue, con una tappa intermedia di riduzione del 55% al 2030 delle emissioni di CO2 per le auto nuove e del 50% per i furgoni; il che, di fatto, apre di per sé la strada al conseguimento dell’obiettivo al 2035”.

LE RIPERCUSSIONI SULL’AUTOMOTIVE ITALIANO

Per Zorzoli si tratta di “una sfida particolarmente ardua per un Paese come l’Italia, in ritardo sulla riconversione produttiva nell’indotto auto, dove la governance è per il 48% di tipo familiare e dove per motori elettrici, moduli di potenza, digitalizzazione del veicolo, sensoristica, batterie e informatizzazione il livello di preparazione è basso o comunque sotto la media internazionale. Per contro, è incoraggiante la reazione del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che, a differenza di suoi predecessori e di altri colleghi di governo, in un’intervista a ‘24 Ore’ ha preso serenamente atto che ‘ci siamo trovati un quadro praticamente in gran parte già definito’ e, pur ribadendo che ‘vi sono comunque ancora margini di intervento su cui faremo squadra”, ha manifestato con chiarezza il proprio impegno a ‘salvaguardare una filiera importante del sistema produttivo italiano’ ”.

IL RUOLO DELLE RINNOVABILI

Secondo Zorzoli “per realizzare nella sua interezza la decisione del Trilogo non è però sufficiente riconvertire il settore dell’automotive, riqualificandone capacità produttive e addetti. Occorre altresì massimizzare il contributo delle fonti rinnovabili elettriche al mix produttivo, condizione ben lontana da quella attuale, caratterizzata da persistenti difficoltà autorizzative”.

Il superamento delle difficoltà autorizzative “avrebbe potuto trovare un posticino se nell’articolo 10 del decreto-legge sulle competenze dei ministeri si fosse aggiunto che il potere sostitutivo era esteso anche alle FER. L’articolo 30 non include, infatti, i progetti di impianti rinnovabili, di cui si occupa (senza introdurre un analogo potere sostitutivo) un’altra parte della legge Aiuti-bis. Poiché questa estensione non c’è stata, occorre dunque un provvedimento ad hoc che istituisca il potere sostitutivo per tutti i progetti di impianti a fonti rinnovabili, di cui – conclude Zorzoli – per ora non c’è traccia”.

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