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Eni

Eni mette a segno due importanti colpi in Tunisia e Messico

Estesa al 2029 la collaborazione per il trasporto del gas naturale di provenienza algerina attraverso il gasdotto tunisino. Avviata la produzione petrolifera dall’Area 1, nell’offshore messicano, la prima da quando la riforma energetica ha permesso alle aziende straniere di operare nel paese

Doppio colpo di Eni in Africa e in Messico. Il primo riguarda l’accordo che il Cane a sei zampe ha firmato con la Tunisia fino al 2029 per il trasporto di gas proveniente dall’Algeria. Il secondo è l’avvio di produzione anticipata dal campo di Miztón, nell’Area 1, situata nella baia di Campeche, nell’offshore del Messico che si stima contenere un totale di 2,1 miliardi di barili di petrolio equivalente in posto (90% olio) nei giacimenti di Amoca, Miztón e Tecoalli.

L’ACCORDO FA SEGUITO ALLE INTESE RAGGIUNTE NEL MAGGIO SCORSO CON SONATRACH

Nel primo caso il Ministro dell’Industria Slim Feriani e l’ad di Eni Claudio Descalzi hanno sottoscritto – in presenza del Primo Ministro della Tunisia Youssef Chahed – il nuovo accordo per il transito attraverso la Tunisia del gas naturale di provenienza algerina. L’Accordo fa seguito alle intese raggiunte nel maggio scorso con Sonatrach in relazione all’acquisto del gas ed al trasporto nel canale di Sicilia (cosiddetto sistema TMPC), e completa il quadro contrattuale che consente l’importazione in Italia del gas algerino. Con questo accordo Eni, tramite la propria controllata Trans Tunisian Pipeline Company (“TTPC”), si impegna ad esercire il gasdotto per i prossimi 10 anni, assicurando i necessari reinvestimenti di ammodernamento dell’infrastruttura ed usufruendo del diritto esclusivo su tutta la capacità di trasporto.

INCONTRO TRA DESCALZI E L’AD DI SONATRACH

Nel frattempo Descalzi si è incontrato con il CEO di Sonatrach, Rachid Hachichi ad Algeri per verificare lo stato di avanzamento delle attività nel paese. Eni e Sonatrach hanno confermato la volontà di accelerare lo sviluppo dei nuovi progetti a olio e gas di Berkine Nord, che consentirà un significativo aumento della produzione nazionale. Il progetto si compone di due fasi: la prima, relativa allo sviluppo ad olio ha visto lo start up nel maggio scorso, dopo soli tre mesi dall’entrata in vigore dell’accordo di farm in; la seconda, relativa invece allo sviluppo a gas, avrà lo start up a fine settembre dopo il completamento della pipeline BRN-MLE.

ENI AVVIA LA PRODUZIONE DALL’AREA 1 NELL’OFFSHORE DEL MESSICO

La fase di produzione anticipata dal campo di Miztón, da parte di Eni è figlia invece di un bid round competitivo nel settembre 2015. La produzione della piattaforma di Miztón, installata in 34 metri di profondità, viene inviata con una linea multifase all’impianto di separazione a terra (Onshore Receiving Facility, ORF) costruito da Eni a Sanchez Magallanes, nello stato di Tabasco. Dopo la separazione ad ORF, la produzione viene inviata all’impianto Pemex di San Ramón per ulteriore trattamento. La produzione è iniziata dal pozzo Miztón 2, che ha mostrato un eccellente indice di produttività, e questa fase di produzione anticipata è prevista raggiungere fino a 15.000 barili di petrolio al giorno. La piena produzione inizierà nei primi mesi del 2021, quando sarà installata una struttura galleggiante di produzione, stoccaggio e scarico (FPSO) e raggiungerà un plateau di 100.000 barili di petrolio equivalente al giorno. Il Piano di Sviluppo dell’Area 1 prevede la costruzione ed installazione di due ulteriori piattaforme sul campo di Amoca e di una sul campo di Tecoalli.

DESCALZI: RISULTATO È IN LINEA CON LE ASPETTATIVE DEL GOVERNO MESSICANO DI AUMENTARE LA PRODUZIONE COMPLESSIVA DEL PAESE

“Abbiamo raggiunto lo startup di produzione in meno di due anni e mezzo dall’inizio del primo pozzo perforato da Eni nellˈArea 1 e in meno di un anno dall’approvazione del Piano di Sviluppo – ha commentato l’Amministratore Delegato di Eni, Claudio Descalzi -. Questo risultato è in linea con le aspettative del governo messicano di aumentare la produzione complessiva del paese. Eni è la prima compagnia internazionale ad avviare la produzione offshore in Messico dopo la Riforma Energetica e intendiamo continuare a collaborare con le autorità messicane”.

(L’articolo completo su Start Magazine)

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